Oggi la Fenice apre con Mahler 2 anni di gloria

Oggi la Fenice apre con Mahler 2 anni di gloria Oggi la Fenice apre con Mahler 2 anni di gloria VENEZIA — Con un gala di inaugurazione delle nove Sinfonie di Mahler e con il Concerto K218 di Mozart diretto da EHhau Inbaul si inaugura oggi la programmazione biennale della Fenice. E' la prima volta che un teatro italiano vara un cartellone della durata di due anni. L'iniziativa annuncia l'anno internazionale della musica e la grande stagione del bicentenario che il teatro veneziano prepara per il 1991-92, nella quale verranno presentate le 25 opere create alla Fenice, a cominciare da molti capolal'ori verdiani. Mahler e Mozart sono dunque i due numi d'avvio di una ricchissima programmazione che comprende 306 manifestazioni in 580 giorni. Ad essi si aggiungeranno Rossini serio, Haendel, opere contemporanee e spettacoli di danza, con un ricco omaggio a Pina Bausch. Inbal, ormai di casa a Venezia anche attraverso la succursale di Vicenza, dirigerà, a partire dalla prossima primavera, Der Schausplel Direktor, Cosi fan tutte (con la regia di Luca Ronconi) e la Clemenza di Tito di Mozart. Haendel sarà presente con tre vere rarità: Orlando (interpreti Leila Luberli e Marilyn Home), Agrippina e la Brockess Pession. La Home, con la stella emergente June Anderson, canterà naturalmente anclie Rossini, nella Semiramide diretta da Inbal. Ci saranno inoltre /'Armida diretta da Ferro con Katia Ricciarelli e Otello diretto da Brydon. Tra le opere del nostro tempo, vi è un ciclo dedicato a Britten, La carriera di un libertino di Stravinsky, Da una casa di morti di Janacek e la novità assoluta La musa di Bussotti in collaborazione con la Biennale nell'ottobre 1985. Per il settore coreografico arriverà a febbraio, durante il Carnevale, l'Opera di Parigi con Nureyev. Antonio Gades rappresenterà in prima assoluta, nel luglio 1986, L'amore stregone di De Falla. Pina Bausch, forse per l'ultima volta in Italia, porterà l'anno prossimo, tra maggio e giugno, ben sette spettacoli, da Caie MUller a Blaubart, da 1980 alla Sagra della primavera. C'è poi una curiosa sezione dedicata all'operetta e all' opera comica con cose mal viste, come II ponte del sospiri di Offenbach che verrà prodotto per il Carnevale 1986 dedicato ai Dogi. Dello stesso autore si vedrà Orphée aux enfers. Una singolare serata curata da Ugo Gregorettt si intitolerà «Tre storie in una stanza» e comprenderà La bella Galatea di Suppé, Portralt de Manon di Massenet e Il segreto dì Susanna di Wolf Ferrari. In questo supercalendario non può mancare Verdi. Il 14 e il 15 dicembre 1985 saranno proposti uno dopo l'altro Stiffelio e Aroldo con la direzione di Inbal e la regia di Luca Ronconi. L'accostamento è opportuno e stimolante, poiché Aroldo è il rifacimento dello sfortunato Stiffelio. Ci sarà ancora Verdi, nella primavera del 1986, con Attila interpretato da Samuel Ramey e da Maria Chiara con le scene di Mario Ceroli. L'opera è già in serbo per la maxistagione bicentenario. 1, r.

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