Quel mito del Cavallino di Angelo Dragone

Quel mito del Cavalline Al Lingotto troviamo anche una mostra di pittura Quel mito del Cavalline All'insegna del Cavallino Rampante, il 60 Salone fa posto tra l'altro ad una mostra dt dipinti intitolata «Omaggio alla Ferrari»: e son subito le immagini dei mitici -bolidi» rosso fuoco di Maranello a venire in primo piano, potenti nei motori ed aleganti nelle carrozzerie. E' un design che fonde ai più alti livelli valori estetici e razionali, come accade in maniera esemplare anche nello -studio di forma» del Modulo, messo a punto dalla Pininfarina sul finir degli Anni 60, unica forma plastica grande al vero, intorno alla quale si son riuniti i quadri. L'esposizione — realizzata da Auto & Design con la collaborazione della parigina Art et Automobile, sponsor V Agip — comprende trentasette dipinti di tredici autori ap¬ partenenti a sei nazioni, accostando segni e colori in grado di riflettere le personalità dei diversi autori. Aprono la suite i quadri di Paul Braco, direttore dello stile interno Peugeot e quelli del giapponese Hideki Yoshida. Tra questi si fa notare quello in cui ha dilatato il grande occhio d'un faro quasi per raccogliervi come in uno specchio l'intero paesaggio. Per il pittore Oreste Noto, piemontese trapiantato a Roma, sono macchine -classiette» capaci di parlare lo stesso linguaggio d'una scultura antica, ma nel muro evocato come sfondo di uno dei suoi dipinti non ne nasconde le suggestioni surreali ed esistenziali. Sono auto cui è insita l'idea delle alte velocità, che alcuni — dal britannico D. Brown a Franco Martinengo a lungo operoso alla Pinfarina — hanno inteso rendere traducendo il colore in violenti sprazzi di luce. Altri come il tedesco W. Gotschke e il britannico M. Turner hanno preferito puntare sui valori illustrativi degli ambienti delle ••corse», con le macchine lanciate su strade e piste, i corridori chiusi nelle loro tute, le teste imprigionate nei caschi; altri ancora se, come Ch. Queener, non amano l'eloquenza d'uno schizzo, ne evocano elegantemente le linee su sfondi di città (Y. Dubernard), o dt paesaggi boscosi (W. Motta) che si riflettono sulle lamiere verniciate, cosi come Ch. Roger le ha colte sulle riflettenti superfici degli occhiali in un araldico ritratto di Enzo Ferrari. Angelo Dragone

Persone citate: Brown, Dubernard, Enzo Ferrari, Franco Martinengo, Hideki Yoshida, Motta, Paul Braco, Pininfarina, Turner

Luoghi citati: Maranello, Roma