Nessuna guerra ai networks meglio cercare la coesistenza

Nessuna guerra ai networks meglio cercare la coesistenza A Vico Equense si discute sulle televisioni private Nessuna guerra ai networks meglio cercare la coesistenza DAL NOSTRO INVIATO VICO EQUENSE — Nei saloni del Castello Giusso, in questo suggestivo angolo della penisola sorrentina, si discute sull'incerto futuro dell'arcipelago radiotelevisivo privato, delle emittenti medio-piccole assediate dalla Rai e dai «network» nazionali. Paolo Cavallina, presidente della Federazione Radio Televisioni, in cui. tre mesi fa, sono confluite la Fieni, la Fiel e la Filet. illustra la strategia del nuovo organismo. Spara a zero contro l'Aliti che ufo la guerra da otto anni a Berlusconi, promettendo agli sprovveduti che gli credono di distruggere i networks per favorire i sogni dorati dell'ambito locale-. Non c'è alcun motivo di far la guerra a Berlusconi, spiega Cavallina: -La pace è di gran lunga preferibile. Si può coesistere quando si abbia il senso della misura e delle proporzioni». Il discorso cade inevitabilmente sulla riforma globale del sistema che Gava presenterà entro la fine del mese. In Italia ci sono circa seicento televisioni e 4500 radio, in gran parte affiliate alla Frt. Ma le tv che possono essere considerate funzionanti e con una dignità commerciale sono poco più di 300 e soltanto duemila radio dispongono dei necessari requisiti. La legge non potrà non tener conto che per queste emittenti fra dipendenti fissi, collaboratori e volontari, lavorano oltre 53.000 persone. Il sistema misto dovrà quindi garantire pari dignità ai tre livelli di tclcradiodiffusione: pubblico, privato in ambito nazionale e locale. Inoltre, chiarisce Cavallina, oltre a rispettare le garanzie costituzionali, dovrà considerare, sia per la decisione degli ambiti di diffusione, sia pelle norme ..anti-trust» da inserire, il fabbisogno economico che permette nei vari ambiti la presenza di aziende vitali, in grado di assicurare programmi validi e un'occupazione stabile. Cavallina conclude con un augurio. Quando, e non è più un domani lontano, i satelliti di telecomunicazione ci porteranno in casa decine di programmi esteri, il nostro Paese dovrà essere in grado odi tener testa alla concorrenza con un proprio sistema in cui convivano finalmente le dii'erse realtà ed in cui trovino voce per esprimersi i portatori di tutti gli interessi». Delle radio e dei loro problemi, primo fra tutti quello delle assegnazioni delle frequenze dopo la conferenza di Ginevra, ha parlato a lungo il vicepresidente della Frt Roberto Giovannlni. g. fe.

Persone citate: Berlusconi, Cavallina, Gava, Giusso, Paolo Cavallina

Luoghi citati: Ginevra, Italia, Vico Equense