Ecco Junior e Platini «nemici» per la pelle

Ecco Junior e Platini «nemici» per la pelle Nella mentalità, calcistica e non, sono quasi fratelli Ecco Junior e Platini «nemici» per la pelle TORINO — Il 2 luglio dello scorso anno Platini e Junior si videro, si incontrarono, si contrastarono. Prima e unica volta: a Milano, per la partita decisiva del MundiaItto-Club, che appunto la Juventus vinse, sul Flamenco. Fu un 2 a 1 per t bianconeri con rete iniziale di Platini.' Junior e Platini si ritrovano domani nel derby di Torino. Il brasiliano leader di un Toro lanclatissimo, il francese leader di una Juve dimessa. I due giocatori sono anche due campioni, e certe .proposte, giornalistiche tipiche specialmente della vigilia del derby (hai paura? spacchi tutto? temi lui? lui ti teme?) sembrano davvero banali, se sottomesse al loro esame. Perché i due trovano facile rifugio nei concetti supremi del football, nella necessità, nel dovere anzi di non isterilire la grande partita in piccoli temi, e personali poi. Colloquio dunque diffidano, con due individui sicuri e beati, decisamente superiori alla classifica, alle speranze, alle paure delle loro squadre. Due individui gentili e intelligenti, ma persino più intelligenti che gentili. Stanno benone, Junior non ha stress da freddo, da pioggia (.A Rio si gioca sotto l'acqua per settimane, anche mesi»/ Platini ha la faccia della salute quasi aggressiva, i suol impegni extracalcistici sono in realtà svaghi, lo abbiamo visto affrontare importanti sedute televisive con freschezza, disinvoltura. Intorno gente stanca, a rimirare lui favolosamente vitale. Lui grande attore da piccolo schermo, e probabilmente anche da grande. Stanno benone, i due, e rifiutano, da fuoriclasse, i 'tèiiii spiccioli dei derby. -Non credo proprio che Junior mi marcherà», dice Plati, ni. «Non credo proprio che marcherò Platini», dtee Junior. Del due, il meno sincero (oh, non II più bugiardo, proprio no) ci è sembrato Junior, che forse verrà spedito in qualche modo dalle parti del francese. Si stimano molto, persino troppo se si •pensa che si sono misurati una volta sola. «Junior è grande, e io poi lo avevo visto a Milano già centrocampista, e mi era sembrato che quello fosse il suo ruolo perfetto»; cosi Platini. «Platini è un valore assoluto, lo dico per come lo ho misurato direttamente e per quel che so di lui. SI, quella sera a Milano ero al mio terzo esperimento da centrocampista nel Flamengo». Cosa è il derby per i due? «Pas de la tarte — dice Platini — in italiano una cosa su cui non si scherza proprio. Troppa tensione, troppe paure, troppi interessi. Non ci può essere festa di football». «Per me—fa Junior — è una partita come le altre. Mi hanno chiesto se domenica scorsa evitavo certe entrate per paura di un'ammonizione che mi facesse poi saltare il derby. Ma lo gioco sempre a calcio e basta, non mi regolo sulla mia scheda presso 11 giudice di Lega». Al terzo anno di Torino, Platini vive ancora molto di testa in Francia, e la città è per lui la collina. Junior sta in zona precollinare, il lunedi sera va all'osteria a far samba, ed è a Torino da tre mesi appena. Veste in giubbotto da operaio dopo abbronzatura speciale in autunno, per speciale gita aziendale. E' divertito dalla vita prima ancora che dalla classifica del Toro. Platini grosso modo è sulle stesse posizioni ideologiche, anche se con classifica diversa. I due starebbero favolosamente bene insieme. Offrono soprattutto la loro calma, la loro serenità, il loro spirito. Provocato invano Junior: «Paolo Rossi con 1 tre gol di Barcellona non è mio nemico, nemico del Brasile.- E' l'eroe bravo e fortunato di una partita, stop». E Platini: .Domani casomai è da scoprire 11 nuovo Torino, non certamente Junior». Magari domani in campo non si incontrano, ma nella vita, nel modo di viverla, si sono già incontrati, stanno anzi nella stessa squadra. Gian Paolo Ormezzano Junior e Platini, duello fra leader di Torino e Juventus visto da Franco Bruna

Persone citate: Franco Bruna, Gian Paolo Ormezzano Junior, Paolo Rossi, Plati