Futurista e «parigino»

Futurista e «parigino» ( MOSTRA CON DIPINTI DI ENRICO ALLIMANDl) Futurista e «parigino» Enrico Allimandi, una delle più singolari figure dell'ambiente artistico torinese delineatosi a cavallo dell'ultima guerra, è ricordato da -Davico» (in Galleria Subalpina) da una prima mostra che, a pochi mesi dalla scomparsa (nell'inverno scorso), ne rievoca la figura. Pochi dipinti d'epoca bastano a riassumere gli anni della prima formazione', accanto al Scrralunga, la lezione parigina e l'esperienza futurista, tra la fine Anni Venti e il '33, per consentire quindi di soffermarsi sulla sua opera più recente. Ma l'intonazione cromatica della Natura morta (della metà degli Anni Venti) come l'intensità di sentimento che emana il Ritratto della madre hanno un indubbio rlechegglamento nelle formali strutture figurali proprie del¬ le composizioni futuriste (sino al '33) che subito dopo 11 ritorno da Parigi, documentano la sua partecipazione nell'ambito del gruppo sorto a Torino intorno a Filila. Fin da allora, tuttavia, s' andarono rafforzando in lui certe notturne inclinazioni poetiche che non hanno tardato a manifestarsi di fronte al vero, ma attraverso una sorta di evasione magica dal reale, che gli consenti di giungere sin sulla soglia del surreale. Il nome di Allimandi resta legato infatti ad un mondo nel quale egli continuò a fingere, su stregati sfondi scenografici di giardini o silenti interni di ville dalle inquietanti atmosfere — tra stanze e corridoi quasi scanditi da cupe quinte di'vellutati tendaggi — i giochi d'una lontana adolescenza e le più intime sue fascinazioni: sino a farne 11 filo conduttore d'un sogno pittorico vissuto quasi ad occhi aperti, sempre in bilico tra innocenza e malizia, ma quasi col gusto dei primi, inconsapevoli turbamenti. an. dra.

Persone citate: Allimandi, Davico, Enrico Allimandi

Luoghi citati: Parigi, Torino