Il conciliatore è in crisi

Il conciliatore è In crisi Dal 29 novembre andrà in vigore la riforma giudiziaria Il conciliatore è In crisi L'aumento della competenza da 50 mila lire a un milione porterà davanti al giudice un maggior numero di cause: dalle richieste di danni per incidenti stradali, alle ingiunzioni di pagamento - La sentenza appellabile soltanto in Cassazione -11 problema del personale "Come spesso accade in Italia, prima si fanno le leggi e poi si scopre che con le strutture esistenti non è possibile tuarle-, commenta l'avvoto Bonazzl, giudice conciliatore anelano e segretario dell'Ordine forense. Dai piccoli Comuni della Regione arrivano telefonate disperate dei sindaci: 'Non riusciamo ad affidare l'incarico di conciliatore, e il segretario comunale, che per legge dovrebbe fare da cancelliere, è già oberato di lavoro. Che cosa dobbiamo fare?: La riforma che ha aumentato la competenza del pretore, una delle più Importanti nella storia giudiziaria del dopoguerra, ha anche ampliato quella del giudice conciliatore, portandola da 50 mila lire a un milione. Non è la sola novità introdotta dalla nuova legge. Ci si rivolgerà al giudice per ottenere ingiunzioni di pagamento per debiti fino a un milione, danni subiti in incidenti stradali fino alla stessa cifra, e ancora per stabilire le modalità d' uso del servizi condominiali (ad esemplo, scale e ascensore). Stando alle previsioni, alla conclilatura di Torino, che ha sede nel palazzo dei Chiostri In via Garibaldi 25, dovrebbero arrivare per ■ competenza non meno di 6 mila cause per Incidenti stradali e modalità del servizi delle locazioni, altri 20 mila procedimenti per Ingiunzioni di pagamento, cambiali, rate non pagate, premi di assicurazione. La prospettiva non spaventa 11 responsabile dell'ufficio, avvocato Franco Agostini, che ha già provveduto ad aumentare il numero delle sezioni (da 4 a 6) e quello dei giudici (da 44 a 60): .L'unico problema da risolvere è quello del personale, messo a disposinone dal Comune e ben addestrato: con l nuovi carichi di lavoro non sarà più sufficiente. Nessun problema per l giudici: se non basterà un' udienza al mese se ne faranno due. Credevo che lo spauracchio della riforma inducesse Qualcuno a rinunciare all'incarico: invece non c'è stata una defezione*. Dichiara Agostini, che ha ereditato il mestiere dal padre, responsabile dell'ufficio per 60 anni: .Abbiamo saputo che al Sud i giudici conciliatori chiedono che l'incarico, oggi onorario, sia almeno compensato con gettoni di presema. Personalmente sono contrarlo. Forse per me ed i miei colleghi la scelta è stata più facile perché siamo avvocati. Ma penso sia una questione, di senso civico, di responsabilità nei confronti della collettività*. Ammétte tuttavia che nel piccoli Comuni non sarà facile trovare le persone adatte. Una volta bastava la quinta elementare. Oggi ci vuole almeno un laureato, anche se non In legge, che accetti di svolgere questa delicata funzione gratuitamente. Un'altra grossa novità introdotta dalla riforma, in vl- gore dal 29 novembre prossimo, è che 11 giudice conciliatore deciderà secondo equità: la sua sentenza sarà appellabile soltanto alla Cassazione. Diventerà troppo costoso affrontare il processo fino all' ultimo grado per una causa del valore di un milione. Per il segretario dell'Ordine forense Bonazzl la novità rappresenta anche un grosso rischio nel caso il giudice conciliatore non sia persona preparata e competente, come potrebbe capitare nel piccoli Comuni. Non tutti però sono pessimisti. Commenta l'avv. Caniglia, anche lui votato al mestiere di conciliatore: -Le cause sull'equo canone (fino a un valore di 600 mila lire annue) negli anni scorsi avevano letteralmente sommerso il nostro vfficio. Quest'anno non ho fatto neanche una sentenza sull'equo canone: le due controparti si mettevano d'accordo prima di arrivare alla decisione. Le cause di sfratto, per qualsiasi valore, e quelle sul costo delle locazioni, passeranno ora tutte al pretore. Quanto al pericolo di una sentenza appellabile soltanto davanti alla Cassazione, non tutto il male viene per nuocere. Il rischio di un verdetto sfavorevole costringerà t litiganti a trovare una soluzione transattiva, un accordo*, c. cer.

Persone citate: Agostini, Caniglia, Franco Agostini

Luoghi citati: Italia, Torino