I giudici cercano a Catania La verità su Dalla Chiesa di Francesco Santini

I giudici cercano a Catania ia verità su Dalla Chiesa Pausa di riflessione nell'inchiesta sui rapporti tra mafia e affari I giudici cercano a Catania ia verità su Dalla Chiesa DAL NOSTRO INVIATO PALERMO — L'inchiesta sugli esattori Salvo e su Vito Clancimino ha, in queste ore, nuovi sviluppi: il giudice Falcone riesamina gli atti del dopo-Dalla Chiesa e ordina ulteriori indagini a Catania in attesa dell'interrogatorio dei due finanzieri previsto per domani a Roma. E' sotto tiro il «polmone criminale affaristico» della costa siciliana orientale. Si ricostruiscono gli spostamenti di Cianclmlno dell'estate '82. quando a bordo della sua automobile percorreva la Palermo-Catania con «sorprendente frequenza». E' un punto nodale nel grande quadro del «terzo livello». Il lavoro dei magistrati e indirizzato su quella .stanza stagna di compensazione» nella quale si dette il via per la morte del generale che aveva sconfitto il terrorismo. Nell'intreccio tra grandi affari e cosche, la decisione di assassinare il prefetto di Palermo raggiunse un punto di equilibrio nella necessita per la mafia di fermare Dalla Chi ;a che già aveva nei clan i Si... confidenti. Due i personaggi di spicco che nei mesi che precedette¬ ro il delitto si erano avvicinati al prefetto. Sono quel Totuccio Contorno che ha consentito il mese scorso il secondo blitz dei 126 del dopoBuscetta e Ignazio Lo Presti, cugino dell'esattore Nino Salvo, scomparso nell'estate dell'82 per lupara bianca. In un rapporto di quei mesi, Dalla Chiesa indicava Totucclo Contorno con il nome convenzionale di «Prima luce» ed Ignazio Lo Presti come «persona vicino agli Inzerillo». Ed è sul ruolo di Lo Presti, confidente del carabinieri e amministratore delle società del Salvo, che ora scavano gli investigatori. Ignazio Lo Presti, ingegnere, marito di una cugina di Franca Corleo, fu il primo ad ammettere, con i carabinieri, che il Nino al quale si riferiva la conversazione telefonica con Buscetta era l'esattore Salvo. Spiega un magistrato; «io Presti non fece apertamente il nome dei Salvo, si limttò a indicare l'esattore come un parente proprietario di alberghi' ■ Nell'impero dei Salvo, Ignazio Lo Presti rappresenta un punto chiave. Gli esattori si servono di lui per raccordarsi alle cosche. Era Ignazio a tenere 1 rapporti con gli Inzerlllo e i Bontade e, forse, anche con lo stesso Badalamentl. Quando, nel culmine della guerra di mafia, cadono Bontade e Inzerillo, Lo Presti scompare nel nulla. La lupara bianca lo elimina. I Salvo, per non soccombere, si alleano con i Greco di Ciaculll ed i corleonesl. Grande anello di raccordo affaristico con gli uomini di Liggio e le nuove forze di Catania è Vito Cianclmlno, che nell'estate '82, quando 1 Salvo perdono terreno, riesce a invertire il flusso degli appalti per il Palazzo dei Congressi, dalle immobiliari di Palermo a quelle di Catania. C'è, al centro dell'attenzione del giudice Falcone, la immobiliare Malaspina. La società si costituisce nel '76. Il fine è di realizzare complessi Immobiliari, strade, ponti e grandi infrastrutture in tutta «l'area del Mezzogiorno'. Il '76 è l'anno del sequestro Corico. Nino Salvo, per avere notizie sui rapitori del suocero, si rivolge a Gaetano Badalamentl. Gli chiedono 20 miliardi per 11 riscatto, decide di non pagare. La «Malaspina» entra nel giro del grandi affari. I soci, In quegli anni, sono Ignazio Lo Presti, che è il ponte con il clan degli Inzerillo. e Carmelo Gaeta, che rappresenta il capitale tìelle-cosnìle di oltre Oceano, della grande mafia americana. Il 29 gennaio del 1980 aniministratrice unica della Malaspina è la moglie di Ignazio Lo Presti, cugina in primo grado di Franca Corleo, moglie dell'esattore Nino. Nel novembre '81 la «Fime spa., di Nino Salvo, subentra con un grosso aumento di capitale. E' ancora presente, nel marzo '82. Maria Corleo, moglie di Lo Presti. C'è l'omicidio Dalla Chiesa e, sul finire dell'anno, in no¬ vembre, tutta la quota Lo Presti è ceduta a un ex manovale. Domenico Sanseverino e a sua moglie, Rosa Guttuso. Sanseverlno è indicato nel rapporto Dalla Chiesa del luglio '82 come «legato prima agli Insertilo e agli Zanca, poi al Greco di CiacullU. L'esattore Salvo sarà interrogato nella giornata di sabato. In queste ore frenetiche si concretizzano nell'inchiesta della magistratura i contatti tra corleonesl e catanesi. Cianclmino è indicato nei rapporti giudiziari come «1' uomo a disposizione delle cosche». Nell'associazione mafiosa. 1' ex sindaco di Palermo aveva un rapporto di dipendenza gerarchica dal corleonesl. 1 Salvo, al contrarlo, fino al '76 trattano alla pari. Poi entrano in «sofferenza». Badalamenti è di Cinlsi. Il centro è in provincia di Palermo ma, da sempre, il «raccordo mafioso» ha fatto capo su Trapani, nel quadrilatero Salemi, Castellammare del Golfo. Alcamo, Cinlsi. Badalamenti è il depositarlo di grandi segreti. I magistrati di Palermo ritengono che possa decidersi a parlare. Francesco Santini