Terzo stormo agli esami tra sabotaggi e atomiche
Terzo stormo agli esami tra sabotaggi e atomiche Test della Nato nella base di Villafranca di Verona Terzo stormo agli esami tra sabotaggi e atomiche DAL NOSTRO INVIATO VERONA — L'allarme, quando ancora non è giorno e 11 «nemico» è senza volto. Prima la sirena, quindi una voce gracchia nell'altoparlante: -Preavviso per pioggia chimica. Siamo sotto attacco chimico». Si parla di gas lanciati dal «nemico», si sussurra sia 11 micidiale «nervino». Ordina ancora la voce: -Tutto il personale al riparo, con scorte viveri, acqua e quanto occorra per la sopravvivenza» La base di Villafranca, dove ha sede il terzo stormo aereo da ricognizione, diventa un campo fantasma. Nella foschia si aggirano pochi militari, i volti nascosti dalle maschere antigas. La «catastrofe chimica» simulata durerà tre ore, ma ieri è stata una giornata micidiale per i militari sottoposti al test per le valutazioni Nato: prima i gas, poi la pioggia radioattiva, quindi le bombe, gli incendi, le evacuazioni. Non è questo un piacevole war-game. 1' Impegno è assoluto, la professionalità dei piloti ma anche del personale a terra deve essere elevala. Il «nemico», spiegano alla base, -non concede prore d'appello». Il «nemico», secondo le convinzioni eiella Nato, si trova a Oriente e da Est sono previsti gli attacchi, forse all'alba, quando il sole alle spalle mimetizza i jet in volo a pelo d'acqua sull'Adriatico. Nel sistema difensivo Nato sono ormai abituati a contare sull'efficienza del terzo stormo: una quarantina di piloti, e poi i molti tecnici tutti giudicati «eccellenti» lo scorso anno anche se, allora, 1 -materiali per la sopravvivenza operativa» erano stati definiti non sufficienti. Chiuso nella sala operativa 11 colonnello pilota Vincenzo Ruggerl, comandante della base, conduce gli uomini attraverso la difficile strada di un esame ritenuto assai complicato mentre nei viali e sulle piste di volo i cinquanta componenti l'equipe di controllo prendono 1 tempi di reazione, scrutano gli avieri nascosti dentro alle buche, simulano incidenti e verificano le capacità di reazione., I commissari sono nordamericani, inglesi, turchi e italiani. Nessuno e -naturalmente ben disposto» verso gli allievi: le prove devono essere superate, non ci sono vie di mezzo. «In stato di guerra tutto è possibile», avvertono gli ufficiali. Mentre gli F-104-G rullano sulla pista, simulano 11 decollo e qualcuno spicca realmente il volo, il responsabile della commissione, colonnello George Llppemeier, prende fitti appunti. Ha 43 anni, è di stanza a Luk. in Arizona, alle spalle ha cento missioni sul Nord Vietnam e trenta nel Sud. Dice: -Arrivare a duecento, come speravo, significa però avere grande fortuna». L'ufficiale afferma di avere un'alta opinione del piloti italiani anche se, sottolinea, -è l'allenamento sull'aereo, le ore di volo, e l'abitudine al combattiyncnto che sovente possono fare la differenza. E in questo caso i piloti da caccia israeliani, che sanno di combattere per la sopravviI venza stessa del loro Paese, forse hanno | stimoli differenti». A volo radente gli F-104, questi apparecchi difficili da manovrare e vecchiotti, da molti giudicati pericolosi, hanno scattato le foto sugli ipotetici obiettivi nemici. Un' immagine presa sul Gran Sasso mostra 1' osservatorio e anche un tecnico fermo sulla porta d'ingresso. -Questo t un lavoro clic i satelliti'non potranno fare mal». Si sono verificate anche due emergenze, ieri, cioè due incidenti in atterraggio ma per fortuna senza conseguenze. E" il crepuscolo quando vieti dato l'ultimo allarme: stavolta si suppone che sia esplosa un'atomica, non lontano. Nella base tutto è pronto, i rifugi sono stati preparati per evitare le contaminazioni del fall-out. Ma a qualche chilometro, a Verona p a Mantova, potrebbe essere stata la catastrofe. Dice il colonnello Llppemeier: • Occorre mostrarsi forti per dissuadere il nemico». Albert Einstein non a caso affermo clie doixi la guerra atomica saremmo tornati all'età della «pietra non levigata», cioè della clava di legno. Vincenzo lessandoti
Persone citate: Albert Einstein, George Llppemeier, Vincenzo Ruggerl
Luoghi citati: Arizona, Mantova, Nord Vietnam, Verona, Villafranca, Villafranca Di Verona
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- LE PROFEZIE DI GIOVANNI SARTORI
- caccia
- La parola «pace» in 100 lingue
- Il Congresso dei medici ferroviari
- La Tv va verso il «full digitai»
- dizionari
- la sortilo t dui cugini hanno dite l'ulama Mito alla ptttra Maria Anedda
- ROMA CONTRARIA ALLA RAPPRESAGLIA
- La giovane strangolata Ú una cameriera sarda Si sospetta che sia stata uccisa dal marito
- Le vittime delle incursioni
- 24 novembre 1986
- I'industriale insidiava i ragazzini: arrestato
- La Juventus decide stamane la formazione per Padova
- TV
- Bologna ed Anderlecht di fronte a Barcellona
- Forse un maniaco che si aggira nella brughiera ha uccisa e bruciata la studentessa di Trecate
- Arrestato al ''neurodeliri,, di Genova
- Come disfarsi delle scorie nucleari?
- Studenti a lezione in una villa barocca
- La Argerich, Beroff e un travolgente Liszt
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- S'uccide con l'auto contro un rimorchio l'industriale del tessile Zegna Baruffa
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Uccisa con ventidue coltellate
- L'orrenda visione nella sala della Banca
- Grace Kelly ha pagalo
- Tragica morte di Belinda Lee in un incidente d'auto in California
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy