Funzionari arrestati peri prestiti ai Greco

Funzionari arrestati peri prestiti ai Grece Le mogli dei boss incriminate per truffa e peculato Funzionari arrestati peri prestiti ai Grece DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Altri colpi si abbattono a Palermo sulla famiglia Greco. Si parla di connessioni tra mafia e politica e di «grossi favori» a Roma e Palermo. Rosaria Castellano e Maria Cottone, mogli rispettivamente di Michele Greco detto «Papa» e del fratello Salvatore soprannominato «Senatore», latitanti da oltre due anni e condannati all'ergastolo per la strage Chinnicl, sono state Incriminate per concorso in truffa e peculato. Per queste stesse accuse il giudice Istruttore Gioacchino Natoli ha fatto arrestare ieri all'alba dai carabinieri due Insospettabili funzionari appartenenti a famiglie molto note in città. Sono 11 dottor Filippo Denaro, 45 anni, del servizio agrario del Banco di Sicilia, e 11 dottor Sergio Del Bosco, 51 anni, dell'assessorato regionale all' Agricoltura. Sulla vicenda alcune settimane fa il magistrato aveva chiesto chiarimenti all'on. Luigi Gioia, parlamentare della de, fratello del defunto ex ministro nonché leader fanfaniano nell'isola. Al centro del «caso» è una proprietà terriera di 150 ettari sul monti nelle Madonle, In uno degli angoli più «autentici» della Sicilia, tra Pollzzl Generosa" e Vallelunga. Il fondo, con un nome di chiara matrice latina, si chiama «Verbumcaudo». C'è il so-, spetto, che per i giudici è già certezza, che i Greco si siano adoperati per ottenere dal Banco di Sicilia un mutuo agevolato dalla Regione di un miliardo e 319 milioni per miglioramenti fondiari che non sarebbero stati poi fatti. ; Il dottor Denaro e il dottor Delbosco, nell'ambito delle rispettive competenze, avrebbero concesso quei necessari pareri favorevoli che Invece, secondo gli accertamenti svolti prima dalla procura della Repubblica e ora dal giudice istruttore, non avrebbero dovuto esser dati. Il «caso» è complicato, ma questo a Palermo non rappresenta un'eccezione, anzi rientra nella norma perché qui niente è semplice. Su Verbumcaudo c'è un vincolo esattoriale per la tassa di successione non saldata dagli eredi del conte Tagliarla. Prima dell'acquisto allora i Greco vanno da Nino Salvo (l'ha raccontato giorni fa 1' ex esattore al giudici della sezione speciale per le misure di prevenzione), il quale risponde di non poter far niente. ^Allora ci pensiamo noi», affermano i Greco che in un paio di settimane avrebbero ottenuto dal ministero delle Finanze la cancellazione del vincolo. A questo punto l'affare può andare in porto. Il 30 dicembre 1970 i fratelli Greco e le mogli acquistano Verbumcaudo che rimane Indiviso al prezzo di 250 milioni. Venditrice è la Sat, Società Alberghi e Turismo, controllata dalla famiglia Tagliavia e 11 cui amministratore unico è l'on. Luigi Gioia, sposato con una Tagliavia. I 250 milioni pattuiti vengono pagati alla Sàt con assegni della Banca Fabbroclni di Napoli (c'è un legame con il clan camorristico di -hele Zaza?) e dei rimanenti 350 milioni 6n"c'è traccia. * '■ 9i{ Antonio Ravida

Luoghi citati: Napoli, Palermo, Roma, Sicilia