L'oro bagliori lontani di Mario Salvatorelli

L'oro bagliori lontani I nostri soldi L'oro bagliori lontani di Mario Salvatorelli ('Leggo che, secondo una previsione di fonte qualificala,' l'oro dovrebbe superare quota 500 dollari l'anno prossimo. Posso sperare in una "rivallilozione" delle mie "risene auree", peraltro mollo modeste, dopo tanti anni di mortificante flessione?». Lo domanda il signor Adriano Bernardi, di Padova, dalla cui lettera posso dedurre che quelle orisene auree», non so come e in quali forme, furono «tesaurizzate» all'inizio del 1980, quando l'oro aveva sfiorato il «tetto» dei mille dollari l'oncia sui mercati internazionali, aveva superalo le 22 mila lire il grammo in Italia, ed era, quasi unanimemente, visto come un razzo, proiettato verso orbite senza confini. Il 6 febbraio di quell'anno, in questa rubrica, mi permisi di scrivere, dopo un certo ragionamento: *E* già eccessivo che il prezzo dell'oro sia arrivato a superare le 16 mila lire il grammo». Tante cose, poi sono successe, e l'oro oggi quota intorno alle 20-21 mila lire in Italia, mentre le 22 mila lire di allora equivalgono a oltre 42 mila lire, e le 16 mila lire, che nel 1980 giudicavo «un tetto», sono pari ad almeno 31 mila lire attuali. Quanto alle quotazioni dell'oro in dollari, occorre non dimenticare che, all'inizio del 1980, erano sulle 800 lire circa, mentre oggi oscillano intorno alle 1900. Se ri- ' manesscro su questi livelli, e' se l'oro salisse dai 345-350 dollari l'oncia attuali a 500 dollari nel 1985, in Italia si porterebbe sulle 30-31 mila lire il grammo. Sarebbe un prezzo, guarda caso, corrispondente alle 16 mila lire il grammo, quello che a me sembrava «equo» all'inizio del 1980, ma troppo basso, caro signor Bernardi, per «rivalutare» le sue riserve, accumulate quando i baglio- ri dell'oro accecavano anche gli esperti. Gli agenti di commercio <Gli agenti e i rappreselitonti di commercio sono una' categoria che. con i commercianti generalmente intesi, ha in comune solo l'ultima parola, mentre, nella realtà, svolge un'attività sostanzialmente diversa», scrive da Torino il vicepresidente nazionale dell'Unione dei loro sindacati, Lorenzo Righetti. Il lettore, poi, spiega che questa precisazione non significa affatto un «rifiuto» di un'etichetta oggi al centro di tante polemiche. ('Si tratta semplicemente — egli dice — di distinguere tra chi gestisce autonomamente un'azienda, con hi possibilità di adeguare i prezzi di vendita ai propri costi, e chi viene pagato con una "provvigione"prestabilita fissa, e quindi, agli effetti fiscali, è più vicino ai lavoratori dipendenti■>. (■Infatti — continua Righelli — se c'è un'attività che non consente evasioni fiscali, questa è la nostra,- in base al principio dell'interesse contrapposto, e alla pratica del controllo incrociato». Spiega che le aziende scaricano interamente nei loro bilanci, sotto la voce «costi», le provvigioni versate agli agenti e ai rappresentanti di commercio, cosi che il fisco può confrontare le dichiarazioni degli uni c delle altre. Aggiunge che, anche ai fini dell'Iva, la contabilità di questa categoria non lascia spazio all'evasione, perché registra tulle le spese di «contatto» con la clientela, dai mezzi di trasporto agli alberghi, dai ristoranti alle provvigioni pagate ai subagenti, eccetera. (■Prima della riforma tributaria del 1974 — scrive ancora il lettore — l'abbattimento dell'Iva e dell'Irpef ci veniva riconosciuto mediamente nella misura del 50 per cento. Dopo la riforma, l'isti-, unione della ritenuta d'acconto ha praticamente confermalo il 50 per cento per l'Irpcf, mentre per l'Iva l'abbattimento è analitico, documentalo dalle fatture di acquisto e di spesa. Domani, con la miniriforma Visentin!, l'abbattimento sarà ridotto al 16 per cento per l'irpef e al 12 per l'Iva. Questo drastico ridimensionamento, al quale corrisponde un aumento, altrettanto drastico, della pressione fiscale, a noi sembra inspiegabile, e, almeno a lui l'oggi, rimane inspiegaloi/. Non si può pretendere dalla lettera di Lorenzo Righetti, parte in causa, la stessa imparzialità per la 3uale andava famoso quano, molti anni fa, si esibiva tome arbitro di calcio, a livello internazionale. E' indiscutibile, però, che tra 50 c 16, e tra 50 e 12, ci sia una notevole differenza. Quanto possa essere giustificata non sono in grado di stabilirlo, ma sarei curioso di saperlo.

Persone citate: Adriano Bernardi, Bernardi, Lorenzo Righetti, Visentin

Luoghi citati: Italia, Padova, Torino