« Per risalire: umiltà e vittoria nel derby» di Bruno Bernardi
« Per risalire: umiltà e vittoria nel derby» « Per risalire: umiltà e vittoria nel derby» Quattro ex che ebbero una lunga militanza in bianconero (Parola, Zoff, Furino, Catella per nove anni presidente) analizzano la situazione della squadra, non drammatizzano e suggeriscono la loro ricetta TORINO — La Juventus nella scorsa stagione, pur presentandosi a ranghi incompleti, avrebbe perlomeno limitato i danni contro quest' Inter trascinata da Rummenigge e Brady. Il 4-0 di San Siro apre una serie di interrogativi, tanto più che si aggiunge ad altri risultati altalenanti che, in appena otto giornate, hanno visto i bianconeri accusare un ritardo di sei punti dal Verona, quattro dal Torino, tre dalla Sampdoria. due da Milan e Inter, uno dalla Fiorentina. Lo scudetto s'allontana, ma in un torneo spesso caratterizzato da partite senza un pronostico scontato, il tempo di rimontare ci sarebbe. Piuttosto é la discontinuità di rendimento che può allarmare. Carlo Parola. Dino Zoff e Beppe Furino analizzano il fenomeno. Tutti e tre avevano vissuto, nel 75-76, lo storico recupero del Torino, poi laureatosi campione, nel confronti della Juventus che, a 9 giornate dal termine, aveva un vantaggio di 5 lunghezze. «Mancano 22 partite e la Juventus — dice Parola — potrebbe rientrare in corsa. Quando ci fu il sorpasso del Torino era una lotta a due, mentre adesso è una questione a sei. Come tifoso non ho perso le sperarne, però sono più ottimista sull'esito della Coppa dei Campioni: — Quando lei giocava nella Juventus ci fu un clamoroso 6-0 sul campo dell'Inter. Come si spiegano certi capitomboli? • Quel giorno, per un infortunio al ginocchio, rimasi in tribuna. Sono giornataccc. C è da dire che non si possono regalare ad un'Inter in forma prima Iioniek e poi Rossi, sensa dimenticare Brio che viene spesso criticato ina è utilissimo, specie sui palloni alti. Non sono un grande estimatore di Boniek, che sul piano tecnico non è un raffinato, ma ha doti di fondo invidiabili e con lui in campo l'Inter avrebbe magari vinto ma con il minimo scarto-. Da Parola a Zoff. Per l'ex grande portiere bianconero niente è compromesso, ma il derby potrebbe rappresentare una svolta quasi decisiva. -Il 4-0 può capitare, va oltre i meriti dell'una o i demeriti dell'altra, considerando che la Juventus era incompleta e l'Inter ha un potensiale da primato, ma non mi sembra il caso di drammatissarc-, osserva Zoff. Non vuole dare consigli: -Nessuno ne ha bisogno. La Juventus si è sempre tirata fuori da sola dalle situazioni crinelle. Piuttosto fanno sensasione le proporsioni del tonfo di San Siro e ne dilatano gli aspetti negativi, cosi come la netta vittoria di Zurigo aveva valorissato, grasic alla condotta del Grasshopper, quelli positivi-. Furino evita di approfondire le cause della crisi, sostiene che le medicine le deve somministrare elli vive a contatto con i malati e che gli altri, dall'esterno, fanno solo confusione: «7o compreso. Una vittoria nel derby potrebbe essere il toccasana, ma ci vuole umiltà ed estrema decisione poiché il Torino è una realtà, con il Milan ha di¬ sputato un'ottima gara, ha una difesa molto detcrminata e tutta la squadra sviluppa un ritmo elevato-. La carrellata di pareri si conclude con Vittore Catella, per nove stagioni presidente della Juventus (dopo Umberto Agnelli e prima di Bonlperti). Anche Catella pone 1' accento sul problemi della retroguardia che non è registrata: -Chiaro che le assenso hanno aggravato la sìtuasione, comunque tre gol di testa non si subiscono sensa colpe. Se recuperare gli assenti è importante, più importante ancora è il ritorno all'umiltà. Tecnica e classe non bastano. San Siro ha dato un avvertimento, arrivato in tempo per rimediare perché il campionato è lungo-. Bruno Bernardi
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