In Canavese frazione assediata da cinghiali di Giampiero Paviolo

In Canavese frazione assediata da cinghiali A San Colombano Belmonte c'è paura In Canavese frazione assediata da cinghiali Nelle cascine di Cresto alcuni cani feriti; si dà la caccia agli animali Fido se ne sta rannicchiato nella cuccia, senza sporgere il suo bel musetto da volpino, nemmeno Incuriosito dal nuovo visitatore. Né servono t richiami della padrona. Teresina Braida, per farlo uscire. E' l'ultima vittima dei cinghiali che da qualche settimana «assediano» un paese. San Colombano Belmonte, in Canavese, ed in particolare la frazione Cresto. Uno di questi lo ha ferito alla testa, al collo, alle gambe che ora la bestiola muove con qualche difficoltà. Prima di lui era toccato ad altri cani, a quelli di Franco Vernice ad esemplo, un albergatore di Cuorgnè che a San Colombano ha la sua residenza per i fine settimana. Non mancano però gli scettici: c'è chi sostiene che si tratti soltanto di grossi tassi i quali, attaccati, avrebbero risposto per le rime. .Ma che tassi — sostiene la signora Braida —: per un mese .abbiamo sentito proprio qui vicino i cinghiali che grufolavano. All'inizio pensavamo si trattasse soltanto di qualche buontempone in vena di scherzi, invece non è cosi. Speriamo che i cacciatori li prendano, prima che venga il tempo in cui possono danneggiare le colture»'. 'C'è anche chi li ha visti e parla di un esemplare adulto e tre più piccoli. Un cinghiale può raggiungere una mole abbastanza imponente, con un'altezza massima di 80 citi ed una lunghezza che supera il metro e mezzo. Un agricoltore che abita oltre Cresto li ha notati mentre sgranoc¬ chiavano noci in un boschetto, un altro sostiene che più In alto, a cima Mares, hanno già rivoltato lembi di alpeggi in cerca di cibo. Leonida Bertogliattl, decano dei veterinari della zona, è possibilista: «Io vado spesso a caccia In Val di Busa e là se ne trovano a decine. Niente di strano che siano arrivati sin qui. Probabilmente dalla Francia. Potrebbero essere anche scappati da qualche allevamento. Bisognerebbe osservarli da vicino per capire se sono selvatici o meno». Di giorno, a quanto pare, non si fanno vedere. Ma col calare delle tenebre scendono verso il paese, preceduti dal latrati del cani che li sentono più vicini. Solo chi li ha visti ne parla con apprensione: «CI saranno, ma qui non hanno mai dato fastidio» sostengono alla falegnameria Crosetto, in frazione Sale. Il sindaco, Carlo Braida, è incerto: «Ammesso che esistano, non dovrebbe trattarsi di -un fenomeno allarmante, visto che si parla di tre-quattro esemplari. Non abbiamo ancora segnalato nulla alla provincia perché non esistono prove concrete. Le preoccupazioni più gravi sono ovviamente del contadini, ancora in molti In questo paese di 300 anime. E che il cinghiale provochi non pochi danni lo testimonia anche la storia. Già nel XVI secolo, ad esemplo, riprendendo un decreto del conte Amedeo VII di Savoia, i signori di Valperga autorizzavano la caccia all'animale perché «arreca danni a viti e campi,.. E le sue abitudini non devono essere cambiate nel corso dei secoli, come testimonia 11 povero Fido, che si lecca pazientemente le ferite riportate nell'impari scontro con un nemico fino ad allora sconosciuto. Giampiero Paviolo

Persone citate: Amedeo Vii, Braida, Carlo Braida, Cresto, Crosetto, Franco Vernice, Leonida Bertogliattl

Luoghi citati: Cuorgnè, Francia, San Colombano, San Colombano Belmonte, Valperga