Buco di sette miliardi in banca 3 arresti e un fermo a Macerata di Ermete Grifoni

Buco di sette miliardi in banca 3 arresti e un fermo a Macerata L'inchiesta estesa a una ventina di aziende forse coinvolte nel raggiro Buco di sette miliardi in banca 3 arresti e un fermo a Macerata NOSTRO SERVIZIO MACERATA — Due funzionari di banca arrestati e uno In stato di fermo, la comproprletarla di una tipografia in carcere: questo per ora il risultato delle Indagini condotte dalla squadra mobile attorno a un «buco» di 7 miliardi emerso nella Cassa di Risparmio di Macerata. L'inchiesta, esplosa nelle ultime 24 ore, è ancora in corso. Il meccanismo che ha portato al grosso ammanco era piuttosto semplice, anche se non era difficile immaginare che allargandosi 11 giro, che faceva capo alla filiale n. 2 della Cassa di Risparmio di Macerata in corso Cairoli, prima o poi il buco sarebbe venuto alla luce. Negli ultimi tempi alla filia¬ le erano state fatte ben sei ispezioni nel giro di pochi mesi perchè qualcosa non quadrava, la settima ha inchiodato 11 direttore, Giacomo Lauro, 46 anni, da 20 anni in banca; il cassiere Mario Brlzl, 39 anni e la signora Della Andreonl vedova Ciocca, comproprletarla della tipolitografia Pleronl L'accusa: concorso in peculato continuato aggravato e falso in atto pubblico. Le indagini si sono poi estese alla filiale di Passo di Trela, dove ieri sera la squadra mobile ha fermato il direttore Roberto Persthl. SI è saputo che viene ricercato anche 11 titolare di una ditta di San Severino Marche. Adriano Domenico Bettuccl, esposta per tre miliardi. Insomma: ce n'è abbastanza per inquietare gli ambienti economici del Maceratese anche se nella Cassa di Risparmio, che è una delle più grosse d'Italia, insieme con un certo disappunto si manifesta tranquillità considerata l'ampia copertura assicurativa. Sono comunque scattati controlli nelle diverse agenzie e si cerca di puntualizzare ogni circostanza. In parole povere, la tecnica dell'ammanco si basava sullo sfondamento del fido bancario da parte dei titolari di una ventina di aziende in difficoltà, su cui ora vengono compiuti accertamenti di polizia giudiziaria in quanto appaiono coinvolte nel raggiro. Quando infatti le ditte debitrici venivano invitate a «rientrare» presentavano alla banca cambiali e ricevute bancarie attestanti crediti verso terzi. Ma erano tutte cambiali false, stampate dalla tipografia della signora Andreoni e di cui venivano contraffatti persino i timbri e i numeri magnetici della macchina marcatrice. Il raggiro andava avanti da un palo d'anni persino con 11 rinnovo delle cambiali false. I funzionari Implicati nella vicenda In apparenza non traevano dall'imbroglio; alcun utile, ma ora la mobile sta indagando se per caso non riscuotessero tangenti, dal momento che appare estremamente ingenuo cacciarsi nel guai senza alcun interesse. Ermete Grifoni

Persone citate: Adriano Domenico Bettuccl, Andreoni, Della Andreonl, Giacomo Lauro, Mario Brlzl, Roberto Persthl

Luoghi citati: Italia, Macerata, San Severino Marche