De Sisti resta, ma fino a quando?

De Sisti resta, ma fino a quando? FIORENTINA Dopo il disastro di Bruxelles fredda e formale conferma del tecnico De Sisti resta, ma fino a quando? DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES — La testa di De Sisti non è saltata, ma la mannaia è sempre pronta e le dichiarazioni di pace, peraltro freddamente formali, non devono assolutamente trarre In inganno. La disfatta di Bruxelles ha lasciato segni profondi, ferite insanabili: forse non sarà oggi, o neppure domani, ma il matrimonio fra la Fiorentina e Dè Sisti è finito. Il presidente Ranieri Pontello, Ieri mattina all'aeroporto di Bruxelles, ha detto, ribadito e confermato che il tècnico non verrà licenziato. Almeno per ora, ha precisato fingendo una serenità di giudizio che era ben lungi dal provare. «Assoluzio7\i e condanne spettano soltanto ai giudici di tribunale-, ha aggiunto nel tentativo forse inutile e tardivo di evitare il processo. L'ambiente era tetro, non un sorriso. E De Sisti era nervoso e suscettibile, sospettoso, e 1 giocatori tacevano. Mai vista una Fiorentina cosi. ••Andiamo avanti sema rivoluzioni, che dobbiamo fare? — ha continuato Pontello —. Ora occorre davvero fare un esame di coscienza. Tutti. Noi mettiamo l'allenatore In grado di lavorare, poi tireremo le somme». Quando le tirerete? «Nel calcio le cose cambiano ogni momento. E poi, anche se avessi Intensione di licenziare De Sisti, non lo direi certo a voi». Fingeva di scherzare, Ranieri Pontello, minacciava, assicurava e alludeva nello stesso tempo. E De Sistl, In un angolo, allargava le braccia e diceva: «Non sono problemi mei, bensì della società. Tocca alla dirigenza decidere. Io In questo momento sono solo, e da solo dovrò sopportare le conseguenze di tutto questo». Tralasciamo per brevità di spazio, e anche un po' per decenza, le terribili accuse rivolte da tutti all'arbitro cecoslovacco Krchcak, che è stato si colpevole, ma non colpevole di tutto. Gentile ha tirato di mezzo anche la Juventus: «Se atiesse arbitrato Juventus - Anderlecht, e se si fosse comportato cosi, non sarebbe più uscito dalla Cecoslovacchia-, ha sibilato 11 difensore fra 1 cenni di assenso del compagni. E Pontello ha aggiunto: «L'arbitro è stato disastroso, era d'accordo con me anche il presidente della federazione belga. Abbiamo pensato di inoltrare una protesta ufficiale all'Uefa, ma servirebbe? Di certo so una cosa: i ragazzi erano molto nervosi, però se fossi stato lo in campo, t belgi avrebbero finito la partita in dieci». Pontello era amareggiato e deluso, naturale, tuttavia c'è da chiedersi se un presidente non dovrebbe, almeno lui, dare il buon esempio: l'arbitro^non è stato un modello di perfezione, d'accordo, ma ci sembra davvero pretestuoso affibbiargli tutte le responsabilità di un 6-2 che per la ve- rltà non ha bisogno di molti commenti. Al Pare Astrld di Bruxelles la Fiorentina è andata incontro al disastro più disastroso della sua storia di Coppa. E1* unico rilievo da fare, importante, è che la squadra viola non meritava un punteggio cosi severo. La partita è stata a tratti In equilibrio, malgrado la superiorità dell'Anderlccht, e soltanto nel finale sono saltati nervi e tutto, e la Fiorentina è stata sepolta di gol. Il giudizio, sintetico, deve essere ricordato al lettore altrimenti si rischia di capire poco del resto. Ha detto De Sisti: «Non ho mai perso cosi neppure a tennis, una esperienza terribile. Ma per quasi un'ora abbiamo giocato alla pari, prima die l'arbitro ci innervosisse con le sue decisioni assurde. Il condizionamento psicologico è stato totale, e così la partita è scoppiata. Poteva finire 10-5, ma per me è finita sul 3-1, sul rigore negato a Massaro. Paradossalmente in questa disfatta mi pare di intuire un elemento positivo, vale a dire lo spirito di gruppo della squadra. E credo che questo possa aiutarla a risalire in campionato: in genere, quando si riceve uno schiaffo, ci si prepara subito a restituirlo. Ma il problema vero riguarda ti morale. Chi era in campo si è reso conto che il 6-2 è bugiardo, ma come si può spiegarlo a chi non c'era?». Certo, questo è 11 problema. Allo stadio di Firenze, ieri, sono apparse alcune scritte. Vernice fresca. «Basta conte, l'ia conte, addio Uefa, addio campionato», ed è la prima volta che In maniera aperta i tifosi contestano non l'allenatore, ma la presidenza. Come reagiranno i Pontello? Il conte Flavio, dopo aver visto 1 suoi «cretlnii. affondare in campo, ha lasciato di corsa lo stadio rientrando subito a Firenze. Nessuno l'ha visto, ma doveva essere molto arrabbiato. E ieri pomeriggio a Pisa, quando si è avvicinato a Ranieri chiedendogli se voleva salire In pullman con la squadra, De Slsti si è sentito replicare freddamente: «ivo, grazie e arrivederci». Carlo Coscia Il presidente Ranieri Pontello ha escluso un licenziamento in tempi brevi, ma i rapporti ■ fra la società e l'allenatore sembrano irrimediabilmente compromessi. La dura sconfitta ha evidenziato una crisi profonda, la squadra invitata a reagire in campionato % *l\ • '3." L'allenatore De Sisti

Luoghi citati: Bruxelles, Cecoslovacchia, Firenze, Pisa