II Cuore nella cassetta

II Cuore nella cassetta Forse mercoledì si chiarirà il mistero di De Amicis II Cuore nella cassetta Un funzionario del Comune assisterà, con un notaio, alla rottura del lucchetto nella banca di Lugano • Ma non si sa ancora se il Comune è «legittimato» dalle autorità svizzere per conoscere la successione delle operazioni bancarie - Intanto si infittiscono le polemiche Che cosa contiene la cassetta di sicurezza custodita dal Banco di Roma di Luga-. no? Solo monete d'oro, come sostenne nel 1970 Sergio Penna, il fiduciario della signora Vittoria Bonifettl vedova De Amicis, oppure anche i due miliardi dei diritti d'autore maturati negli anni sulle varie edizioni e traduzioni di Cuore? Su questi interrogativi, la vicenda dell'eredità di Edmondo De Amicis si tinge di giallo. Pare che i soldi depositati In Svizzera siano spariti. E chi li avrebbe presi? Spettavano al Comune come 11 resto del patrimonio (beni per circa mezzo miliardo), oppure alla coerede del patrimonio Bonifettl-De Amicis, Adelina Sasso? Una parte del mistero dovrebbe essere risolta nel prossimi giorni. Afferma 11 vlceslndaco Passoni: in accordo con la banca svizzera, un rappresentante del Comune potrà assistere all'effrazione della serratura, che, in mancanza di chiavi, dovrà avveni-. re di fronte ad un notaio. Martedì o mercoledì la civica amministrazione potrà quindi sapere che cosa contiene lo scrigno depositato a Lugano. «Se non troveremo niente, pazienza*, dice Passoni. Ma è già noto che a quel punto partirà un esposto alla magistratura contro chi ha estinto il conto, appropriandosi di denaro altrui. Sarà possibile al Comune risalire ai movimenti di denaro avvenuti prima dell'estinzione sul conto svizzero? In tal modo dovrebbero emergere eventuali responsabilità. • Ci penseranno i giudici — spiegano a Palazzo civico — poiché la questione, per le leggi elvetiche, non è semplice. Non è cioè sufficiente essere eredi per conoscere i prelievi o i depositi su un conto, è necessario essere legittimati da un magistrato svizzero. Bisogna quindi verificare se il Comune ha i titoli per essere legittimato*. Il problema, dopo l'apertura della cassetta di sicurezza, sarà affrontato dalla giunta e probabilmente anche dai capigruppo. Intanto la polemica è approdata nella Sala rossa, con prese di posizione del partiti, in particolare dell' opposizione, sul fatto che, in tanti anni, mai siano trapelate notizie. La donazione Bonifetti-De Amicis fu accettata all'inizio del 1970 con una delibera firmata dagli assessori Secreto (psl) e Lucci (de), esponenti della giunta di centro-sinistra presieduta dal sindaco Gugliclmlnettl. Nel luglio successivo fu eletto sindaco 11 de Giovanni Porcellana, min questi giorni — afferma Porcellana —. dopo le notizie giornalistiche, ho tentato di ricordare cosa avvenne quasi 15 anni fa, ma senza risultati. Credo che dal luglio '70 all'aprile 1973. periodo nel quale sono stato sindaco, nessuno mi abbia parlato di quel problema*. La questione riemerse solo più tardi, dopo 111975, quando la coerede della famiglia Bonlfettl-De Amicis, la signora Adelina Sasso, si rifece viva chiedendo la propria parte e non ottenendo soddisfazione si rivolse ad un legale. Giuseppe Sangiorgio

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