Il panettone vuol lasciare Milano di Ugo Bertone

H panettone vuol lasciare Milano La Sidalm (Motta e Alemagna) intende spostare gli stabilimenti H panettone vuol lasciare Milano Il piano di rilancio prevede di concentrare la produzione a Verona, Ala di Trento e Cai vano MILANO — Il panettone Motta lascia Milano per sposarsi, complice Romano Prodi, all'odiata Verona del Pandoro? Al sindacato milanese ne sono certi. Dice Mario Sassi, segretario degli alimentaristi per la Cisl: «Vogliamo portare allo scoperto un piano che potrebbe comportare grossi errori di politica industriale per la Sidalm e per evitare che a Milano sia tolta una delle attività che, anche negli anni recenti, l'aveva maggiormente caratterizzata nel mondo». Replica il responsabile delle strategie della Sme, la finanziaria alimentare dell'Ir!, Delio Fabbri (responsabile del pronto recupero dell'Italgcl). "Sia noi che i sindacati siamo convinti che la Sidalm abbia bisogno di una profonda ristrutturazione produttiva. Ora si produce in 5 stabilimenti diversi sugli stessi prodotti e si deve cercare una economia di scala». Il sacrificio toccherà a Milano, ove (secondo stime sindacali) viene realizzato larga parte del fatturato Sidalm lo di Cornaredo. Non abbiamo ancora deciso dove accentrare le produzioni. Quel che' è certo è che occorre cambiare qualcosa, anche perché la produzione milanese è eccedente e ogni anno la Bauli di Verona e la Perugina erodono qualcosa dei margini milanesi sui 270 mila quintali di consumo all'anno». Di qui il lavoro dello staff di nuovi dirigenti della Sidalm che, da luglio (data in cui l'Ir! proprietario al cento per cento del gruppo attraverso la Sofin ha ceduto la gestione alla Sme) lavorano al piano di rilancio della società che, comunque, ha ritrovato un suo equilibrio economico. Da questo piano, finora, tenuto in gran segreto, dovrebbe scattare la chiusura di un impianto a Milano e la concentrazione delle produzioni di panettoni a Verona e negli altri impianti del gruppo (Ala di Trento e Caivano). Fabbri e 11 vertice della Sidalm (i! nuovo amministratore delegato è Pier Francesco Biglieri, manager che viene dalla Cinzano) non smentiscono ma sottolineano che «ogni novità, cosi come è capitato alla Italgel e alla Cirio, verrà concordata con il sindacato». I rappresentanti del lavoratori, però, non appaiono soddisfatti. >In questi anni — spiega Sassi — la Sidalm non ha sviluppato alcuna strategia commerciale e finanziaria autonoma, con il risultato di non rafforzare la sua quota nei prodotti da ricorrenza, e di far nascere nel ricchissimo mercato delle merendine concorrenti del calibro della Boriila che prima erano assenti». Questa inerzia manageriale, aggiungono al sindacato, si è accompagnata alla riduzione di personale (da 6000 dipendenti a poco più di tremila) e alla mancanza di una strategia industriale. Inoltre, la vertenza Sidalm si salda ai numerosi problemi del gruppo Irl a Milano: è certo che sia l'Alfa Romeo che la Breda dovranno alleggerire nei prossimi mesi la loro forza lavoro perché non puntare sul panettone, suggerisce il sindacato. Ugo Bertone Lo Stato in cucina (quota % industria alimentare Sme nei principal! mtfcatiin Italia: 1983j

Persone citate: Alemagna, Delio Fabbri, Fabbri, Mario Sassi, Motta, Pier Francesco Biglieri, Romano Prodi