Dalla centrale nucleare 72 milioni di ore-lavoro
Dalla centrale nucleare 72 milioni di ore-lavoro La Regione ha ancora 60 giorni per stabilire il sito Dalla centrale nucleare 72 milioni di ore-lavoro L'impegno finanziario, di qui al 1996, è di 5600 miliardi - Alcune centinaia di industrie sono in grado di partecipare agli appalti Entro la fine dell'anno, poco meno di 60 giorni, la Regione deve esaurire tutti i suoi compiti per la localizzazione della centrale nucleare. Come abbiamo pubblicato nel giorni scorsi, secondo 1' Enea, ente incaricato dei controlli, le due aree Po 1 e Po 2 hanno analoghe prerogative e sono entrambe suscettibili di insediamento: nella Po 1 il .sito., viene indicato in territorio di Trino Vercellese; nella Po 2 in quello di Isola Sant'Antonio, con piccole estensioni verso Bassignana e Alluvioni Cambiò. Che cosa significa costruire una centrale nucleare con due unità produttive da 1000 MegaWatt ciascuna? Se ne è parlato ieri nella sala regionale Pellizza da Volpedo, in un incontro promosso dall' assessorato al Lavoro al quale hanno partecipato oltre all'Enel e all'Enea, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti del mondo produttivo, i pubblici amministratori delle zone interessate. La risposta alla domanda è arrivata dall'assessore Tapparo in termini monetari (5600 miliardi di qui al 1996 prevedendo che tutti i tempi vengano rispettati) e di occupazione: circa 72 milioni di ore/uomo di lavoro. L'Enel prevede la possibilità di recuperare localmente almeno il 70 per cento della manodopera necessaria*. L'unica voce negativa è stata quella del rappresentante del Comitato scelte energetiche, il quale, pur non entran¬ do nel merito della scelta, ha messo in dubbio che ci siano cosi grandi possibilità di lavoro. Conti alla mano, 11 rappresentante dell'Enel ha ribadito che il bilancio è positivo. Ma oltre a questo, bisogna ricordare che il Piano energetico nazionale prevede la costruzione, in ^Italia, di 6. centrali nucleari. Da un sondaggio promosso dall'Enea in collaborazione con il Comlta- to regionale piccola industria, risulta che in Piemonte 80 aziende hanno già preso parte a gare di appalto per la costruzione di centrali nucleari, 117 hanno dichiarato intenzione di parteciparvi, 86 sono pronte a intervenire nei servizi ausiliari, dalle mense al trasporti agli alloggiamenti pernii jperscoiale... Inoltre: 131 sono disposte a qualificare la loro produzione per que' sto tipo di attività, 116 a convertirla. • Il pericolo — ha detto il prof. Terna della Federpiemonte — è die, in questo ciclo di riconversione e di riqualificazione, si arrivi o troppo presto o troppo tardi e in entrambi i casi si corrono gravi rischi economici:. Per evitarli, l'intervento programmatorlo della Regione è Indispensabile, come del resto ha messo In rilievo anche il vicepresidente della giunta, Rivalta. Di fronte ai rischi ci sono i risvolti positivi. «Il Piemonte — ricorda Tapparo — ha l'opportunità di diventare un' area dove è possibile creare la base adatta per lo sviluppo del settore tenendo conto che in Italia non esiste attualmente un sistema indotto in grado di sostenere le 6 centrali nucleari programmate dal Piano energetico'. E non deve lasciarsela sfuggire. Creare questo sistema significa qualificare imprese e uomini sia per la fase di costruzione che per il 'dopo-, cioè la gestione.
Persone citate: Pellizza, Tapparo
Luoghi citati: Bassignana, Isola Sant'antonio, Italia, Piemonte, Rivalta, Volpedo
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