La Stampa - Consultazione Archivio

Saper spendere Saper spendere Avocado in vaso Da un seme messo in vaso è nata una pianta: riuscirà a superare l'inverno? Una vita non è completa se non si ha un figlio, non si è scritto un libro, non si è piantato un albero. Cosi almeno suggerisce l'antica saggezza di un proverbio. Non sappiamo se per Lidia T. di Torino il mettere a dimora una pianta sia la prima o l'ultima tappa, ma è senz'altro una gran soddi-, stazione. Scrive: *Ho fatto fare le radici a un seme di avocado, poi, con un po' di scetticismo, l'ho piantato: ora mi è spuntata una piantina con belle foglie rerdi. Per me che non ho il pollice verde è stata una gioia immensa. Ora vorrei sapere come trattare la mia pianta, dove devo tenerla per l'inverno, insomma come posso riuscire a farla vivere. Mi sta ormai mollo a cuore.. ■kit E' comprensibile l'affetto che si rivolge alla ..propria creatura'., sia pur soltanto una piantina nata e cresciuta nonostante la sfiducia di chi aveva messo un seme nella terra. Tuttavia mantenerla In vita non sarà compito facile. Spiega la dott. Elena Accati dell' Istituto di Scienza delle coltivazioni dell'Università di Torino: «L'avocado, o Persea gratlssima, è una pianta originaria dell'America meridionale e centrale, quindi ama i climi caldi. Farla svernare a Torino non sarà affatto una cosa semplice. Per una pianta adulta occorre costruire una serretta In modo da mantenere la temperatura al di sopra dello zero. ■ Nel primi due anni di vita della pianta è necessario effettuare la potatura in modo da ottenere 5-8 branche molto robuste. La si terrà In un vaso tondeggiante e in seguito si interverrà per eliminare i rami secchi o per sfoltire leggermente la chioma. Attenzione: questa pianta ama i terreni fertili, profondi, sciolti e molto permeabili, tendenzialmente neutri e chiede irrigazioni abbondanti nel periodo primavera-estate». Conclude l'esperta: «Nel caso della lettrice la piantina in vaso dovrà essere mantenuta per quest'anno dentro l'appartamento in un punto molto luminoso-. Da Saint-Vincent Carla Prezet scrive: 'Come si cu¬ rano in casa le piante di Brunfelsia? Me ne è stata regalata una, ma io ne conosco soltanto il nome, ma non l'è abitudini né la provenienza'. iti* Risponde la dott. Elena Accati: «La Brunfelsia è un arbusto sempreverde da serra con fiori attraenti che sbocciano solitari all'ascella delle foglie o riuniti in infiorescenze a racemi. Le due specie più note sono la Brunfelsia calyclna, originaria dell'America meridionale con fiori profumati, di colore porpora violetto, e la Brunfelsia undulata. originarla delle Indie occidentali, con fiori bianchi o crema. «Queste piante si mettono a dimora nella tarda estate o in autunno in vasi di 15-20 cm di diametro, In estate chiedono ombra e ambiente umido, d'inverno posizioni ben illuminate e pochissime innaffiature. Vivono soltanto se la temperatura non scende al di sotto dei 10 gra¬ di; resistono anche a 5 gradi, ma soltanto per brevi periodi... Tornata la bella stagione tutto sarà più facile. Sostiene l'esperta: .Si rlnvasano a marzo-aprile. Durante 1' estate si irrigano abbondantemente e si spruzzano le foglie quando la temperatura è molto elevata. Una volta al mese si somministra un concime diluito. Per la moltiplicazione si usano talee semilegnose, lunghe 78 cm, da febbraio ad agosto. Attenzione alla potatura: varia secondo le specie. La Brunfelsia calyclna ne ha bisogno raramente, mentre quella undulata si pota, con moderazione, in febbraio per ottenere piante compatte e regolari.. ir Un 'tiramisù' ricostituente in liquore di Maria Grazia: 'Coprire con il succo di un chilo di limoni sei uova freschissime con il guscio, lasciare in recipiente coperto per 10-15 giorni scuotendo ogni tanto. Sbattere poi con la forclietta, aggiungere mezzo litro di marsala secco in cui si sarà prima sciolto bene lo zucchero (300 gr). Schiacciare bene i gusci, buttare via le pellicine, filtrare con una garza, imbottigliare e conservare in frigo*. Simonetta