Chi ha paura delle cavallette?
Chi ha paura delle cavallette? Chi ha paura delle cavallette? Quieta (e un po' fredda) vigilia per i bianconeri, fra guardie svizzere e rari tifosi, sotto lo strano sole di Zurigo DAL NOSTRO INVIATO ZURIGO — Forse stasera al grande stadio zurigliese, famoso nel mondo per i primati di atletica e una volta anche per gli starter dalle dita troppo i>eloei, accadono cose turche anzi italiane, in un ribollire di bandiere tricolori e in uno sciorìnio d'italiunità calcistica, una delle meglio conosciute e anche più pregiate, se non altro perché delle più efficienti e premiate. Forse. Ma ieri mattina all'aeroporto di Zurigo c'erano cinque tifosi in tutto ad accogliere l'aereo dei giocatori della Juivntus, impegnata stasera contro il Grasshopper in Coppa dei Campioni. E all'albergo della squadra — lussuosissimo, fuori città, mezza collina, in una zona di molti franchi com<ertiti in jnarmi e giardini — i tifosi erano due. E alt' allenamento nello stesso stadio del match di stasera i tifosi erano neanche cento. Così davvero la vigilia è sembrata smentire quel senso di amoroso affanno, di appassionata tensione psico-economica (il biglietto a ogni costo) di cui sono state riempite le cronache dell'attesa. Grande delusione per chi anclie professionalmente si era predisposlto all' impatto con una Zurigo fatta bianconera.'Inutili i tre poliziotti allo stadio: . - ii ti.-% i-j>% jL. i ,-smi gpje fm uaqcnudqleasctapf m uno con basco rosso nel ruolo più che altro di guardia svizzera del papa, in questo caso di Boniperti, gli altri due con cani, un lupo che abbaiava all'innaturale gran sole di ieri pomeriggio e un *lassie» di pelo morbido e sguardo dolce. Allenamento con qualclie fischio quando l giocatori stavano lontano dalla tribuna in cui pochissimo pubblico era sistemato. Giudiziosa richiesta di autografi, nessun accerchiamento, nessun blocco al torpedone. Gente che chiamava Boniperti «signor presidente»; e fui sfrinpwa ?noni, tranquillo. Forse è conservazione delle forze in rista di stasera, forse. Comunque niente a che vedere con una vigilia a Liegi, a Basilea, anche a Parigi o a Londra o a Bruxelles. Tutto è stato tranquillo, un solo litigio è scoppiato, quello fra un italiano di Zurigo adibito ad autista di Boniperti e bloccato dal troppo solerte poliziotto col basco rosso. E' intervenuto il papa c la guardia svizzera si è calmata. Boniperti ha parlato poco, però le sue frasi possono essere lette come un fondo di caffo aynaro. Per esempio quelle sull'arbitro, lo svedese Fredriksson: «Bravo, e uno che sa proteggere nelle mischie gli attaccanti, che 11 lascia giocare almeno con lo stesso impeto dei J difensori». Fredriksson è quello che ha lasciato giocare un attaccante del Liverpool contro e su Tancredi della Roma, nell'occasione del gol inglese nella finalissima di Coppa dei Campioni. «Questo svedese non dovrebbe avere niente a che spartire con quel suo connazionale che con 11 suo arbitraggio ci condannò contro il Bruges»; cosi ancora Boniperti. E poi: «Gli svizzeri corrono, bisogna correre più di loro. A proposito, i miei possono tutti correre?». Un modo per chiedere come stava Tardelli (bene). Caricola (malino). Pioli (ancora male, è in gita premio). Nessun ricordo speciale bonlpertiano ancorato a Zurigo, o almeno rispolverato per l'occasione. Un po' di filologia calcistica per apprendere che il nome Grasshoppers tiene la -s» finale quando è solo, sta senza esse, cioè è al singolare (cavalletta) quando viene usato con accanto la parola -club... In tedesco il termine, che tradotto letteralmente dall'inglese significa «saltatore d'erba», diventa heuschreck (al plurale con una «e» finale, che vuol dire «spavento che viene dal fieno». Da qui un mini-terrorismo psicologico: mica salteranno fuori d'improvviso, stasera, queste cavallette del Grasshopper(s)? B |É - fG'aivPaolo Ormez^no L'attaccante del Graistiòjppcr, Koeller, fefrea jgjjg i" coperti
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