Verdone attore ama i triangoli

Verdone attore ama i triangoli Esce a Natale «I due carabinieri» Verdone attore ama i triangoli ROMA — Carlo Verdone al cinema, tra storie d'amicizia. La prima in ordine di apparizione sugli schermi attualmen-. te in programmazione è «Cuori nella tormenta», per la regia di Enrico Olodini. Ispirata; sia pure molto alla lontana, al «Dramma della gelosia» di Ettora Scola, racconta il rapporto tra due marinai: uno sbruffone, millantatore, fanfarone ma profondamente solo interpretato da Verdone, e un altro timido, nevrotico, complessato, ma fondamentalmente più equilibrato interpretato da Lello Arena. Tra loro, a contrastare ma in fondo a rinsaldare questo rapporto di alleanza maschile, l'amore per la stessa donna, la bellissima Marina S,uma. La seconda storia d'amicizia, in arrivo a dicembre sullo schermo con la specifica qualifica di film di Natale, s'intitola invece «I due carabinieri» ed è scritta e diretta e interpretata da Carlo Verdone. Racconta il rapporto tra due trentenni finiti ad arruolarsi nell'Arma per mancanza di alternative di lavoro. Solo che, questa volta, Carlo Verdóne è il carabiniere depresso, sfortunato, abbattuto, mentre Enrico Montesano è quello aggressivo, sarcastico, smaliziato. Anche tra i due carabinieri si inserisce una donna: la bella Paola Onofri, amata cugina del carabiniere Verdone, che però finisce con il preferigli il nuovo arrivato, il carabiniere Montesano. Perché due film con due coppie di uomini e per di più militari? Verdone pensa: filosofeggiare non gli piace. «Credo sia un caso — dice —. Oldolnl, che aveva già scritto qualche sceneggiatura per me, aveva voglia di passare alla regia. Mi è pot-so giusto, offrendomi di fare da Interprete al suo film, potergli dare una mano». 1 Solo questo? «No, forse non è solo questo. C'è anche che noi, registi più giovani, proprio perché più giovani, finiamo col fare un cinema che, in qualche modo, affronta i problemi della nostra generazione. E quello della solitudine, dell'alleanza maschile, della distanza dell'universo delle donne mi sembra un tema contemporaneo, che si può raccontare in tanti modi diversi». Che spazio ha la commedia in una storia di malinconica solitudine? «La commedia resta perché l'osservazione della realtà, fatta in una chiave di tenero umorismo, può sempre suscitare il sorriso. Certo non c'è più la macchietta ridicola, 11 personaggio caricaturale, la battuta che strappa la risata». Insomma i nuovi comici hanno già smesso di farei comici. «Non so, ma, nel mio caso, non mi sono mal sentito veramente un comico. Anche se ho cominciato presentando una galleria di diversi tipi di emarginati e ho fatto ridere, l'obbiettivo principale per me non era tanto quello di far ridere quanto quello di descrivere una realtà. Ecco, lentamente, un film dentro l'altro, mi sto avvicinando a quella che mi pare essere la mia vocazione più sincera». Qual è questa vocazione? «Fare 11 regista di un cinema senza qualifiche né aggettivi Recitare mi place: l'ho fatto con Bertolucci, in un piccolo ruolo ne La luna; l'ho fatto con Castellano e Pi polo in Grand Hotel Excelsior; l'ho fatto ancora con Sordi In In viaggio con papà; adesso l'ho fatto con Enrico Oldoinl In Cuori nella tormenta. Ma più passa il tempo e più mi place dirigermi un film da solo». Cos'è, desiderio di comando? «No, più semplicemente, bisogno di misurarmi con le mie forze. Quest'anno, Infatti, dopo / due carabinieri, che è un film tutto mio, non farò più niente. Voglio riposare e vedere se mi riesce di fare il cinema a modo mio. Fare un solo film ogni anno, ogni due anni, ma scritto diretto e Interpretato da me». si. ro. . Verdone: dopo Lello Arena, avrà come partner Monte sano

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