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Un melodramma di fuoco per Huston con amore, alcol e morte messicana PRIME FILM: «Sotto il vulcano» con Albert Finney, Jacqueline Bisset e Anthony Andrews Un melodramma di fuoco per Huston con amore, alcol e morte messicana SOTTO IL-VULCANO di John Huston ■<con-A)bert Finney, Jacqueline Bisset, An-' thony Andrews. Dal romanzo di Malcolm Loitry. Produzione americana a co/ori. Drammatico. Cinema Eliseo Blu di Torino. Cinema Corallo di Milano. Il grande Truflaut. quando faceva il critico, non amava Huston. Diceva ad André Bazin: «Afa non s'accorge die tutti i film di Hawks sono buoni e tutti i film di Huston sono brutti?-. Poi. lo raccontò lui rievocando i tempi del suo apprendistato, riuscì ad attenuare il suo giudizio: - Il peggior film di Hawks è più interessante del miglior film dì Huston-. Diceva che in quella polemica distinzione si sarebbe potuta vedere l'essenza della politica degli autori propugnata dai «Cahiers», poi dimenticata in Francia e ripresa in America. Dalle scelte di Truffaut, che era come critico un passionale, vedete che : jóton è stato sempre una ! . ..-a d'inciampo nel cinema americano, detestato o amato, tenuto per un manierista o per un grande autore. Questo Sotto il vulcano viene a rinfocolare la polemica: si tratta di una titanica celebrazione della dignità umana nell'abiezione o di un declamato omaggio alle grandi convenzioni narrative del cinema con un attore fin troppo libero di liquefarsi In bravura? Noi, che propendiamo decisamente per la seconda ipotesi, slamo disposti a capire le ragioni degli estimatori. Dicevamo da Cannes: se avessimo visto il film negli Anni Cinquanta, da ragazzi, come ci sarebbe piaciuto! I grandi stereotipi, usati opportunamente, possono suggerire la verità. Se non ci abbandoniamo serenamente alla schematizzazione di Huston e all'alta glgioneria di Finney, è forse colpa del celebre libro di Lowry (pubblicato nel '47, tradotto in Italia nel '61) che ci è sempre stato offerto nel suo magma incandescente come una Dittino commedia con un senso letterale e uno Iniziatico, esoterico, come la di 7, e el e a o a citazione Iniziale di Bunyan: ■.Benedissi dunque la condizione del cane e del rospo poiché sapevo che essi non hanno un'anima che, come forse la mia, possa precipitare nell'abisso perenne dell'inferno del peccato». Ed era anche l'abisso dell'anima stessa dì Lowry, 11 romanzo come resoconto vermiglio di una autodistruzione. Huston, spalleggiato dallo sceneggiatore Ouy Gallo (e dietro avevano un mare di sceneggiature altrui buttate al macero) ha sfrondato, ha tolto, ha sintetizzato, ha semplificato, ha rinforzato magari 1 toni alcolici e le contrapposizioni melodrammatiche. La storia è ridotta alle ultime ore di vita di un ex console inglese ubriacone alla vigilia della seconda guerra mondiale, in Messico. Si distrugge nel bere perché ha fallito la sua vita e la bella moglie una volta l'ha tradito; siccome non si può vivere senza amare, tanto vale lasciarsi uccidere dalla marmaglia locale, in un tanfo di nazismo latino-americano. Pensate che nel crescendo degli stereotipi c'è perfino un cavallo al galoppo che travolge la Bisset sotto la pioggia, nel finale, dopo l'assassinio di Finney. Lui è quel grande attore e gigione che avete appena visto in Servo di scena. qui tracimante, diluviante, non corretto da Huston a vantaggio della leggera Bisset e dello scolorito Andrews. Su Huston non vale ripetersi; è un pragmatico, non va mai in cerca del capolavoro, si sforza di fare film che piacciano alla gente. Se crede che la scelta stilistica (qui il confronto parola-ambiente con molti dialoghi e bevute) comporti caricare le tinte, lo fa. 'Come un artigiano che pittura una stanza; pazienza per chi voleva un affresco. Stefano Reggiani Albert Finney, Jacqueline Bisset e Anthony Andrews in un'inquadratura di «Sotto il vulcano» come ci sarebbe piaciuto! I di ttii i colpa del celebre libro di citazione Iniziale di Bunyan: vonore