Negli archivi Rai tutto il suo teatro di Ugo Buzzolan

Negli archivi Rai tutto il suo teatro Negli archivi Rai tutto il suo teatro La Rai ha commemorato Eduardo trasmettendo l'altra sera «Natale in casa Cuplelìo* nell'edizione del '77: un ricordo splendido e vivo, tutto pieno di profonde emozioni, che tra l'altro ha messo in primo piano il rapporto che negli anni c'è stato fra Eduardo e la tv. Le sue registrazioni risalgono agli albori della televisione. Esiste una serie di riprese da palcoscenico («Questi fantasmi», «Non ti pago. ecc. ecc.) che porta addirittura la data del 1955. E subito viene fuori l'accortezza dell'uomo di spettacolo. Eduardo rivede una delle riprese ed esclama .■Nun me piace»; e capisce — allora — un fatto importante poi largamente teorizzato: non è possibile trasferire così com'è una rappresentazione dal palcoscenico al video, bisogna ripensarla, adattarla, in un certo senso «rifarla». Difatti. Nel '61 riporta in tv «Questi fantasmi» c ci aggiunge «Filumena Marturano», «Napoli milionaria», «Le voci di dentro», «Sabato, domenica, lunedi» e altre commedie, ma stavolta le gira in studio: mantiene scrupolosamentc la dimensione teatrale, e però l'avvicina, l'aggredisce, la penetra con le telecamere die entrano nel vivo dell'azione strappando lo spettatore dalla poltrona — è una sua espressione — e immettendolo fra le scene, a contutto con gli attori. L'attività televisiva prosegue fra il '63 e il '64 (< La paura numero uno», «Bene mio e core mio», .11 sindaco di rione Sanità.; e comprende un originale in sei puntate, «Peppino Girella»; e dopo una lunga pausa riprende intensamente dal '75 (con quattro commedie di Scarpetta e poi, ancora, con suoi copioni, da .11 cilindro» a «Gli esami non finiscono mai») sino al '78. Eccoci al punto fondamentale. Negli archivi della Rai c'è in pratica tutto il teatro di Eduardo (già si progettano almeno tre cicli): è una documentazione inestimabilmente preziosa clje consegna al pubblico e agli studiosi un patri monio d'arte straordinario, patrimonio creato — anche in tv — pezzo per pezzo dal suo autore e interprete. Il quale non aveva nessuna prevenzione nei confronti del mezzo elettronico. Anzi. In studio — le testimonianze sono precise — si entusiasmava forse più che in palcoscenico e lodava le tecnologie più avanzate: «Caro mio, se una cosa non va bene, la can¬ celli e ricominci da capo. E' una meraviglia». E in un'intervista aveva detto: "«La tv avrà I suol inconvenienti, ma io penso al milioni di persone che posso raggiungere». La sua ultima apparizione è stata in Rai come vecchio maestro del «Cuore», un vecchio maestro non sulla lacrima ma sull'incisiva dignità e sulla polemica tagliente. Quanto grande sia il valore del dono televisivo che ci lascia è stato confermato l'altra sera. La scena — per tacere di altre — del risveglio nel fredLdo è una lezione altissima fra dramma e farsa di recitazione che non è recitazione, di finzione che si trasforma in realtà. E straordinaria la trovata finale: termina la rappresentazione, l'obbiettivo si sposta tra le quinte, Eduardo si alza dal letto dove stava morendo e va a salutare il pubblico in lungo camteione da notte, bianco fantasma avvolto dalle ombre dorate del teatro. Ugo Buzzolan

Persone citate: Marturano, Scarpetta

Luoghi citati: Napoli