Fisco, un'armata senza guerrieri

Fisco, un'armata senza guerrieri In città e provincia mancano 1300 dipendenti, ci si limita a svolgere il lavoro di routine Fisco, un'armata senza guerrieri Dal sindacato un'accusa: «Le nuove norme ci sommergono, e i rapporti con i cittadini onesti peggiorano» • Si utilizza personale preso a prestito dalla Rai e dal Comune, l'organico della dogana alla frontiera è un quinto di quello francese -Ogni volta che lo Stato tira fuori utia nuova imposta, noi ci chiediamo quaìito lavoro ci piomberà sulle spalle-. Silvio La Torcila, responsabile regionale Cisl del settore finanze, allarga le braccia e aggiunge sconsolato: -In questi ultimi anni è stato un fiorire di tributi e condoni, variazioni di aliquote Iva, nonnative da imparare, circolari esplicative talora incomprensibili: un mare di carte die ci ha costretti a accantonare altre pratiche prima di riuscire a concluderle-. Quando legge sui giornali i soliti risultati dei controlli su campioni di contribuenti (è di ieri la notizia di oltre 16 mila evasori totali scoperti su 21 mila verifiche eseguite nell'83), il personale degli uffici imposte dirette protesta perché non viene messo in grado di svolgere il proprio dovere: -Continuano a peggiorare i rapporti con i cittadini onesti, die ci ritengono colpevoli di non perseguire tutti i "furbi", gente che non paga e se ne vanta in pubblico. Purtroppo la meccanizzazione ritarda e la routine quotidiana assorbe quasi tutto il nostro tempo-. Impegni recenti si sovrappongono a vecchi compiti non ancora affrontati, strati di fascicoli vengono distribuiti sulla polvere di montagne di documenti. -Non si riesce a stare al passo, c'è sempre qualcosa di più urgente da sbrigare*. Il discorso, è fatale, scivola su un male cronico degli uffici pubblici, la carenza di personale. -Ci sono 2200 dipendenti, ne mancano 1300». La Torella mostra una serie di documenti, indica una tabella fitta di caselle e cifre, compilata faticosamente: «Qui sono riportati i dipendenti in forza nei singoli uffici, 52 in città e provincia, più SI ricevitorie del lotto-. Si scopre cosi che del 129 addetti all'Ufficio abbonamenti radio del capoluogo, 120 sono ..prestati» dalla Rai stessa, mentre, se andrà a buon fine la trattativa, il Comune «dirotterà» per qualche tempo 200 suol dipendenti all'Ufficio tecnico erariale. In alcuni settori aperti al pubblico i capufficio si alternano agli sportelli con 1 loro sottoposti; in altri i responsabili devono chiudere a chiave la propria stanza ogni volta che escono perché non ci sono gli uscieri a sorvegliare 11 via vai dei contribuenti. All'Ispettorato tasse occorrono altre trenta persone, al Registro atti pubblici settanta; 170 al primo Ufficio imposte dirette (sono 280, dovrebbero essere 450) e 30 al secondo Ufficio. La Provincia non è in condizioni migliori. All'Ufficio imposte di Rivoli il «buco» è di 40 unità (ve ne sono cinquanta), a Pinerolo la Conservatoria registri immobiliari funziona soltanto al SO per cento. Impiegati mancano al Registro successioni di Ivrea, Ciriè, Chlvasso, Moncalieri. Per dare un'idea della mole di lavoro svolta dagli addetti, 11 sindacalista cita due statistiche: -La sezione doganale alla frontiera ha un organico pari a un quinto dei francesi ^all'altra parte del confine-. L'identico rapporto ricompare nel raffronto tra le pratiche evase dagli uffici torinesi e quelle trattate in sedi dislocate in numerosi centri del Meridione: -A parità di personale, siaino 5 a 1 a nostro favore-. Conclude La Torella: «// sindacato è compatto. Cgll, Vii, Saufi-Confsal e la dirigenza provinciale del ministero delle Finanze condividono la nostra analisi e, a grandi linee, le proposte per superare questa difficile situazione. Ora il problema si sposta sul piano politico, perché le leggi attuali ci sembrano sufficienti a garantire lo Stato dall'evasione fiscale, l'importante è creare una struttura in grado di applicarle-. Carlo Novara

Persone citate: Carlo Novara, Torella

Luoghi citati: Ciriè, Ivrea, Moncalieri, Pinerolo, Rivoli