Angelo Rizzoli non cede il suo 3,75%
Angelo Rizzoli non cede il suo 3,75% Ha lasciato cadere l'offerta di acquisto da parte dei nuovi soci dell'editrice Angelo Rizzoli non cede il suo 3,75% MILANO — Tenendo fede a quanto aveva dichiarato un mese fa in tribunale, proprio dopo aver abdicato definitivamente al suo ruolo di più importante editore italiano. Angelo Rizzoli ha deciso di non vendere quanto gli resta della casa editrice, cioè 3 milioni e 600 mila azioni, pari al 3,75 per cento del capitale sociale. Rizzoli aveva tempo sino al 31 ottobre per accettare l'offerta avanzata dai nuovi azionisti della casa editrice, cioè Gemina. Mittel, Me.Ta. e Giovanni Arvedl. Ma come ha reso noto Ieri il custode giudiziario Oiuseppe Granata, l'offerta non è stata accolta. Sono parecchi i motivi che possono aver spinto l'ex editore a mantenere il possesso nominativo delle azioni (quello effettivo è nelle mani della magistratura, che tiene Rizzoli sotto controllo per un'Inchiesta riguardante fatti di bancarotta avvenuti presso la casa editrice). In primo luogo c'è l'iniziativa della moglie dell'editore, Eleonora Giorgi, che ha rivendicato il possesso di metà delle azioni in questione in base al regime di comunione dei beni che sussisteva tra lei e il marito. In secondo luogo, in questo momento Rizzoli non potrebbe ricavare nulla dalla vendita del cespite, poiché ogni provento verrebbe incamerato dalla magistratura, mentre in futuro a procedimento giudiziario terminato, la questione si potrebbe risolvere in maniera diversa. Infine, le azioni Rizzoli sono destinate a rivalutarsi nel tempo, gra¬ zie agli apporti finanziari. E' vero che tra qualche mese la casa editrice raddoppierà il proprio capitale, per cui la quota di Rizzoli scenderà dal 3,75 per cento all'1.80 per cento, ma se, come appare probabile, si dovesse arrivare tra qualche anno alla quotazione in Borsa della società, i titoli acquisterebbero un valore dato dal mercato, che potrà valutare positivamente una società risanata, dotata di adeguati capitali e con risultati d'esercizio positivi, g. ino.
Persone citate: Angelo Rizzoli, Eleonora Giorgi, Giovanni Arvedl
Luoghi citati: Milano
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