La Siria dice sì ai negoziati di pace fra Libano ed Israele

La Siria dice sì ai negoziati di pace fra Libane ed Israele L'incontro lunedì a Naqura sotto l'egida delle Nazioni Unite La Siria dice sì ai negoziati di pace fra Libane ed Israele NOSTRO SERVIZIO BEIRUT — La Sirla ha finalmente detto «si» al negoziato «militare» fra Libano e Gerusalemme che renderà possibile 11 ritiro israeliano dai territori occupati. E' una schiarita per il Medio Oriente, ma Damasco non intende cedere sugli aspetti politici dell'intesa: impedirà allo Stato ebraico di «ottenere vantaggi o limitare la sovranità del governo di Beirut». Su questi due punti verte la missione del vicepresidente siriano Abdel Hallm Khaddam, giunto ieri nella capitale libanese per incontrarsi con il presidente Amin Gemayel ed il primo ministro Rashtd Karame in vista del negoziato libano-israeliano che comincerà lunedi nel quartier generale delle forze dell'Onu in Libano (Unifil) a Naqura, alla frontiera con Israele. La Sirla, ha dichiarato Khaddam al termine dei colloqui, resta dunque favorevo¬ le alla trattativa, ma non prenderà impegni per quanto riguarda le infiltrazioni di guerriglieri palestinesi in Israele, in quanto «la sua sicurezza non ci riguarda». Come noto, i siriani, diventati l'ago della bilancia dopo il fallimento in febbraio del tentativo di pacificazione americano, controllano l'importante vallata della Bekaa in base al mandato del 1976 della Lega Araba di contribuire a risolvere la guerra civile. Ora mirano ad estendere la mediazione anche sul terreno interno per sanare i dissidi fra il partito socialprogressista del leader druso Walld Jumblatt ed il capo degli sciiti Nablh Berrl. L'incontro della prossima settimana fra israeliani e libanesi sarà 11 primo dal 17 maggio 1983, quando 1 due Paesi firmarono la fine dello stato di guerra, poi abrogato unilateralmente da Beirut su pressione del presidente siriano Hafez Assad. e. st. ' TEL AVIV — Alle conversazioni lsraelo-libancsl a livello militare per il ritiro dell' esercito israeliano dai Sud del Libano che si svolgeranno fra tre giorni a Nakura, l'inviato delle Nazioni Unite Jean-Claude Alme avrà una funzione arbitrale. Lo ha confermato ieri il ministro della Difesa Itzhak Rabin (il vero ideatore di questa soluzione) al sottosegretario di Stato americano Richard Murphy, che è stato successivamente ricevuto dal ministro degli Esteri Shamlr, e in serata dal premier Shimon Peres, Ma l'attacco contro una posizione dell'esercito presso il lago Karun, compiuto l'altra notte da guerriglieri provenienti dalla zona controllata dai siriani, è considerato come un sintomo dello scontento di certi ambienti per la ripresa dell'attività diplomatica che si concreta con l'annuncio dell'inizio dei negoziati tra Beirut e Gerusalemme. In previsione delle conversazioni di Nakura 1 rappresentanti dell'Onu hanno preso contatti con gli esponenti degli Stati maggiori israeliano e libanese. Molti particolari devono ancora essere precisati, compreso quello se ci sarà o no una cerimoniamilitare di apertura. Per ora si sa che le prime due sedute saranno dedicate allo stabilimento dell'ordine del giorno dei lavori. Tuttavia 11 ministro della Difesa ha detto a Murphy che Israele vuole giungere a una soluzione sollecita del negoziato, pur non facendo concessioni su problemi di interesse vitale, perché l'intento è di conseguire intese che garantiscano la sicurezza al confini. Dalle due parti si è sottolineato che i colloqui non significano una mediazione americana: a quattro giorni dalle elezioni negli Usa era una precisazione d'obbligo,

Persone citate: Amin Gemayel, Hafez Assad, Itzhak Rabin, Jumblatt, Rashtd Karame, Richard Murphy, Shimon Peres