L'abate riposerà nella sua chiesa

L'abate riposerà nella sua chiesa Una parte di Solidarnosc chiede di scioperare durante i funerali L'abate riposerà nella sua chiesa Il primate polacco cambia idea dopo una petizione con migliaia di firme ■ Il governo non voleva «santuari» a Popieluszko NOSTRO SERVIZIO VARSAVIA — Padre Jerzy Popieluszko, il sacerdote rapito e assassinato da tre ufficiali dei servizi segreti polacchi, sarà sepolto domani nella chiesa di San Stanislao Kostka a Varsavia, dove era diventato celebre per i suoi sermoni ostili al regime pronunciati durante le «Messe per le patria». Lo ha annunciato ieri sera l'ex vicepresidente di Solidarnosc Sewcryn Jaworski. L'Episcopato è stato costretto a cambiare idea dalle pressioni di migliaia di fedeli e del disciolto sindacato libero, i quali avevano firmato una petizione. Gli operai dell' acciaieria lluta Warszawa avevano inviato un telegramma al Papa chiedendo il suo intervento. Inoltre, sarebbe stata determinante la volontà dei genitori dell'abate, i quali avevano espresso alla Curia il desiderio che il figlio riposasse «dove ha predicato e dove la gente eìie.l'amava veniiw ad ascoltarlo-. Il primate Glcmp aveva deciso che la salma di padre Popieluszko venisse inumata nel cimitero storico Powazki di Varsavia. Proprio ieri, visitando la tomba riservata al sacerdote assassinato, il cardinale aveva sottolineato che 11 riposano molti grandi patrioti, -sia coloro che con le armi hanno combattuto per la Polonia, sia coloro che hanno predicato e pregato per la sua sorte», cioè vescovi. La soluzione era la più gradita alle autorità, perchè il corteo funebre, che si prevede immenso e al quale parteciperà anche Walesa, avrebbe evitato il centro e San Stanislao, fonte di emozioni difficilmente controllabili. Inoltre, il regime preferiva evitare che la chiesa — dove continua ininterrotta, giorno e notte, la processione dei fedeli — si trasformasse in un santuario all'abate. Esponenti di Solidarnosc avevano discusso la questione con l'Episcopato fino a tarda sera. Agli esponenti del disciolto sindacato, i vescovi avevano anche comunicato i risultati dell'autopsia dell' abate (ma nulla è stato detto ufficialmente): padre Popieluszko è stato ucciso con un proiettile prima di essere gettato nel bacino di Wloclawek. La Messa che nei giorni festivi viene diffusa alla radio è stata ieri dedicata alla memoria del sacerdote. Sci leader storici di Solidarnosc di Danzica, tra ì quali la «pasionaria» Anna Walentynowicz e l'ex vicepresidente del sindacato libero Andrzej Gwiazda. hanno proposto uno sciopero di un'ora per domani. Un appello «a tutta la popolazione» afferma: «Se rimarremo in silenzio davanti af a questo delitto orrendo, e se lo accetteremo senza una protesta, una terribile paura avrà paralizzato i nostri pensieri, le nostre parole, i nostri atti». Il documento sottolinea che la protesta «di persone sprofondate nel dolore non turberà l'ordine del Paese», anche perché dovrà essere fatta con i mezzi «più pacifici» : ma «bisogna porre fine alla passività come mezzo di lotta contro il male... 1 terroristi scelgono le persone più attive, ma colpiscono tutta la società». I sei di Danzica chiedono di interrompere il lavoro fra le 12 e le 13. Esortano a partecipare in massa alla cerimonia, a portare vistosi bracciali neri e a spegnere le luci in tutte le abitazioni fra le 21 e le 21.15 fino al 10 novembre, accendendo candele sui davanzali. L'iniziativa del sei (Gwiazda fu rivale di Walesa per la guida di Solidarnosc durante l'estate di Danzica) va in senso contrario all'appello rivolto dall'ex presidente del sln- dacato libero la sera stessa del ritrovamento del corpo di padre Popieluszko. Walesa aveva esortato alla calma, e aveva chiesto di trasformare la tragedia dell'abate ucciso, in una nuova base di partenza per la riconciliazione nazionale, invitando il regime a raccogliere la sua proposta partecipando al rito funebre: «Ci incontreremo ai funerali», aveva detto. e- st. , tutto il mondo». Ma «alcune dichiarazioni fatte a questo proposito in Italia danno l'impressione che nella penisola si assista al ritorno dei tempi di Catone, che castigava gli altri, anche se lui lo faceva dall'altezza della sua moralità». Ora, l'Italia, «a parte II suo fascino, è apparentemente il Paese d'Europa più colpito dal terrorismo. «Non bastano le dita delle mani e dei piedi per enumerare tutte le provocazioni conosciute e realizzate anche con la partecipazione del servizi segreti italiani. Provocazioni che hanno causato morti, attentati, decine e perfino centinaia di vittime», afferma ancora il giornale. •Zycle Warszawy» ricorda a proposito la bomba nella Banca dell'Agricoltura di Milano osservando: «I servizi segreti ed altre forze che agivano nell'ambito dello Stato avevano attuato in quel tempo una provocazione scoperta anni più tardi».

Persone citate: Andrzej Gwiazda, Anna Walentynowicz, Catone, Gwiazda, Jaworski, Padre Jerzy Popieluszko, Walesa