Sigari di Brissago un paese un'arte

Sigari di Brissago un paese un'arte Sigari di Brissago un paese un'arte Silenziosi ma bellissimi teatrini in Valdichiana Proprio il clima è la ragione principale della nascita della manifattura di tabacchi: rare gelate, umidità costante (e non altissima), brezze sottili. Una visita alia fabbrica — possibile 11 giovedì mattina — degno complemento di un itinerario sul Lago Maggiore, fa tornare indietro nel I L'abile lavoro di una sigaraia intempo e rivaluta un oggetto di consumo effimero come il sigaro. Brissago è anche luogo di villeggiature tranquille in una parte del Lago Maggiore che, in piena estate, nulla ha da invidiare alle spiagge più celebrate, con in più alle spalle il verde di un ambiente prealpino e montano che arriva ai 2187 metri di Gridone. Su un territorio assai ristretto si trova una vegetazione ricca di rododendri, azalee, camelie, sassifraghe, genziane, mimose, querce ed' eucalipti. Per chi è più prosaico, ci sono i ristoranti, dal semplice «grotto» tlcl- cvn«t«mzromunplasppst n una fabbrica di Rrissugo color marrone chiaro, non viene gettata via: opportunamente bollita, diventa «sugo», un insetticida naturale ottimo per le rose. Ciascuna foglia viene poi «scostolata» a mano e a macchina, usando attrezzature di produzione americana dell'inizio del secolo, oggi non più fabbricate e mantenute in efficienza da un'apposita officina interna alla fabbrica. A questo punto viene la parte più affascinante del lavoro, quello delle trenta sigaraie che ancora oggi producono i Virginia come più di cent'anni fa, con gli stessi semplici arnesi (la ta¬ nese al templi della raffinata <• non vello cuisine». Ma torniamo al tabacco. Le botti vengono aperte e il contenuto messo in apposite vasche piene di acqua. Le foglie, legate in mazzi, ci restano da 6 a 12 ore. ridiventando elastiche e morbide come pelli di camoscio umide. L'acqua, divenuta voletta per arrotolare, 11 coltello curvo, le forme) e i medesimi gesti ripetuti, automaticamente ma con sensibilità umana (elemento che rende - diverso- il sigaro «o mano»). Ciascuna di queste •spécialiste, forma ogni giorno da 1000 a 1400 sigari. La Fabbrica Tabacchi Brissago produce anche sigari arrotolati a macchina (compreso un particolare tipo di toscano spaccapolmonl fatto di tabacco posto a fermentare nel sottotetti della manifattura), tabacchi da pipa e undici tipi di tabacco dà fiuto. Insomma, nel nome della tradizione si continua a fabbricare e a vendere, con profitto, il vizio del fumo. A Brissago il turista può scegliere tra una quarantina di alberghi e ristoranti. Da parecchi anni, però, non è più aperto il glorioso «Grand Hotel», un tempo frequentato da principi e letterati. Lo sostituisce il nuovissimo Hotel Villa Caesar (cinque stelle), pensione giornaliera da 140 a 220 franchi (da 105 a 165 mila lire). Parecchi altri ottimi alberghi a conduzione familiare consentono un soggiorno a prezzi molto inferiori. Tra l ristoranti il più famoso è 11 Giardino di Angelo Conti Rossini, un cuoco estroso e brillante, apprezzato dai buongustai di mezza Europa. Aperto soltanto la sera, da mercoledì a sabato, cucina francese, menù consigliato dalla casa a 65 franchi (48 mila lire). Inoltre ci sono trattorie e tipici «grotti» ticinesi. Montepulciano; lo splendidoUN girci, dei teatri Ini Valdichiana. Ecco uri. ' Itinerario turistico suggerito da un tema inaspettato. La Valdichiana è nota come una delle zone più suggestive della Toscana, ma citi sa che tra i suoi monumenti ci son piccoli e deliziosi teatri? : Sono quasi tutti di origine settecentesca, sorti come luoghi di.discussione letteraria e filosofica In piccole comunità prevalentemente agricole, quando si diffusero le Accademie, fiorenti tra il Seicento e il Settecento (a questo tema è stata dedicata una recente mostra a Montepulciano, oltre al volume «Teatri: luoghi di spettacolo e accademie a Montepulciano e in Valdichiana., Editori del Grifo, Montepulciano, 1984). Avventuriamoci in questa insolita ricerca cominciando da Sinalunga (uscita Valdichiana sull'autostrada del Sole), un centl. naio di chilometri a Sud di Firenze. Ente promotore del teatro locale fu l'acca-, Gianni Bisio Teako Poliziano del 1795 dernla degli Smantellati, ' che io fece costruire nel 1772. Dopo varie peripezie, un centinaio di anni dopo il teatro venne intitolato a Ciro Pinsuti, compositore locale, allievo di Rossini. Per la memoria di un allievo di Rossini, quale custode migliore di un barbiere? Per vedere ti teatro cercate dunque del signor Alfio Parri, barbiere in via Mazzini, che vi farà gentilmente da guida. Dietro un modesto portone di via S. Martino, sta uno scrigno da trecento posti, ancora efficiente ed in uso, splendente di colori ed . elegante di stucchi e dorature. Si riprende verso Sud e qualche chilometro dopo si sale a Tonila, arroccata in collina, circondata da orti e da mura, con quattro belle porte. Il teatro sta dentro il palazzo comunale e per vederlo bisogna rivolgersi a qualche impiegato. La sua. attività risale alla metà del '700, quando venne fondato dall'accademia degli Oscuri. Si potrebbe dire che gli II castello del Capitano di Pia/zre a Castrocaro, l'altra metà di un comune che vive rivalità dispettose con la frazione Terra del Sole. Qui c'è un santuario della cucina dove 1 pellegrini arrivano da lontano: «La fra' sca». Enoteca raffinatissima, offre piatti ispirati al cuoco francese Bocuse, in ceramiche faentine d'autore.' Un altro itinerario interessante è quello che porta sull'Appennino risalendo la valle del fiume Savio: una scedqgscqtncnoc za, uno dei due di Terra del Solstrada alle spalle di Cesena che s'arrampica fra marne e calanchi in questa terra d'antichi romani dove nacquero Plauto e San Vinicio, glorie che non tramontano. A Sarslna infatti fanno sempre tappa, d'estate, le compagnie di giro con qualche commedia di Plauto in repertorio da recitare nell'anfiteatro. E alla bella' chiesa romanica continuano a bussare, da secoli, gli ossessi di tutta Italia, fiduciosi nel potere del collare Oscuri erano in realtà illuminati, perché nel 1776 fecero rappresentare addirittura la «Zaira» di Voltaire. Cento anni dopo 11 teatro venne ristrutturato e rldecorato nell'aspetto attuale. Più piccolo di quello di Sinalunga. è molto semplice nella decorazione ma è in ottima forma e confortevole, grazie ad un buon restauro Scendendo da Torrlta si procede verso Chiusi, per una quindicina di chilometri, fino ad Acquaviva, piccolo paese agricolo. Sulla via 'principale',* a '■ rihistra, prima delia-chiesa, sorge il teatro, Torse più ihteres-' sante degli altri perché completamente fuori dalla tradizione: è stato costruito agli inizi di questo secolo In stile Liberty. Purtroppo è Inagìbile c ridotto In uno stato miserando, ma per iniziativa comunale se ne dovrebbe Iniziare presto il restauro, 11 cui progetto è già stato finanziato. ARTE Nel bene e nel male ve lo farà vedere 11 signor Vannuccio Vannuccl, che abita in una villetta proprio dietro 11 teatro, in via Cocconi. Da Acquaviva si sale a Montepulciano, dove 11 panorama, 1 monumenti e i vini vi ripagherebbero anche da soli del viaggio. Li c'è il teatro più grande e più notodellaserle,il Poliziano, che l'accademia degli Intrigati fece costruire nel luogo attuale alla fine del '700. Rifatto alla fine del secolo scorso, è sempre In eccellenti condizioni, grazie alle cure del Comune di Montepulciano che oggi ne è il proprietario. Capace di oltre cinquecento posti, costituisce un centro di vita teatrale molto attivo, come testimonia anche 11 «Cantiere internazionale d'Arte» che vi si organizza tutte le estati dal 1976. Per vederlo chiedete in Comune o alla Pro-loco, entrambi in piazza Grande, a poche decine di metri • dal teatro. ' ■ ' r ■ «Si scende da Montepui- • ciano per arrivare a ' Sarteano, una decina di chilometri dopo Chlanclano. Anche 11 c'è un teatro d'origine settecentesca, fondato dall'accademia degli Arrischiami. Inserito nel palazzo comunale, fu restaurato per l'ultima volta nel secolo .scorso ed è abbandonato da una ventina d'anni. L' interno doveva offrire un' immagine armoniosa ed elegante, ricco com'è di stucchi e decorazioni ottocentesche. I balaustri del palchi, con intagli filettati d'oro e adorni di satiri in stucco, sono particolarmente divertenti. Purtroppo le condizioni In cui il teatro si trova sono invece drammatiche: perfino accendere la luce è un' Imprèsa rischiosa e di modesto risultato. Il Comune vorrebbe restaurarlo, malgrado 1 suol sforzi non è ancora riuscito ad ottenere i soldi necessari. Sarà presto possibile, tuttavia, ricostruire 11 tetto, il che dovrebbe Impedire lo sfacelo. Renzo Butazzi In parete con la guida e, sovrasta Porta Romana del Santo. A Sarslna se ne va almeno mezza giornata, fra ti museo archeologico (aperto tutti i giorni, tran-, ne 11 lunedi, dalle 0 alle 18) e la grande necropoli di Pian di Bezzo. Poi si risalgono altri venti chilometri fino a Bagno di Romagna, dove merita assaggiare l'ottima cucina d'erbe e cacciagione del •Ristorante tosco-emiliano». Di qui si punta dritto alle faggete dell'Appennino. Marco Giolli