Giorni di festa notti di luna tutti in tenda alla fiera di Pushkar

Giorni di festa notti di luna tutti in tenda alla fiera di Pushkar Giorni di festa notti di luna tutti in tenda alla fiera di Pushkar LA scena evoca paesaggi da 'Mille e una notte, l'atmosfera è decisamente affascinante: indefiniti dall'ultima luce del giorno, appaiono sfumati contorni di animali, uomini, carriaggi. Poi l'occhio distingue più netti confini e mette a fuoco decine di migliaia di cammelli che ruminano maestosi. Attorno, accovacciati, i loro proprietari impegnati a sorseggiare una buona tazza di tè scuro allungato con un po' di latte. Siamo a Pushkar, nello Stato indiano del Rajastan, dove è In pieno svolgimento là grande fiera annuale del bestiame che si tiene regolarmente alla luna piena di «Kartik Poornlma» e che attira un gran numero di turisti Interessati a vedere la vera India. Quest'anno cadrà dal 4 all'8 novembre. Pushkar, a 11 chilometri da Ajmer, è al limite del deserto del Thar che si estende fin oltre i confini con 11 Pakistan ed è un punto di riferimento obbligato per i pastori che continuamente lo percorrono In lunghe carovane o per i SVIZZERI previdenti: per poter continuare a fabbricare gli ultimi sigari Virginia della vecchia Europa arrotolati a mano, e conservarne la qualità costante, tengono in magazzino, a temperatura e umidità controllate, scorte di tabacco, in botti e balle. C'è il Kentucky, In parte proveniente dall'Italia (è 11 ITINERARI principale componente del I vero toscano), e c'è il Virginia americano (alcune botti sono del 1964): le cospicue \ scorte servono a sopperire ! alle annate di raccolto scarso o di qualità scadente. Ma c'è anche il vino spagnolo, base per la colla, e le paglie, tutte rigorosamente africane o italiane, per fare i bocchini naturali del sigari. Il tutto deve rendere bene se si guarda alle targhe che costellano l'austero ingresso dello stabilimento e che celebrano i bilanci d'oro della «Fabbrica' Tabacchi Brissago SA», una delle più antiche della Confederazione, nata nel 1847, per iniziativa di alcuni profughi politici italiani, appena due passi al di là del confine di Piaggio di Valmara, sul Lago Maggiore, in vista delle due antiche isole di Saint Léger, oggi isole di Brissago, diventate riserva di flora subtropicale coltivata all' aperto grazie alle particolari condizioni climatiche della zona. Tende di ogni tino, le uniche contadini che cercano di strappare alla sabbia quel poco di colture che la loro faticosa dedizione riesce a ricavare. Cosi all'appuntamento della fiera si ritrovano centinaia di migliaia di uomini del deserto accompagnati dalle loro numerosissime famiglie e da tutte le loro cose. Vengono qui per comprare e vendere cammelli, asini, vacche, per acquistare attrezzi agricoli, vestiti, monili per le loro mogli. Accorrono per vedere Io •stblomcinpèscIllogte e abita/ioni di Pushkar' •ultime novità» dell'indù-1 stria ma anche per divertirsi, vedere vecchi film in bianco e nero, esporre i loro migliori capi di bestiame, partecipare a gare, giochi, tornei. Viene cosi letteralmente invasa una cittadina che per tutto il resto dell'anno è molto tranquilla: Pushkar è anche una città sacra, meta di pellegrinaggi. Il centro circonda un piccolo lago che si raggiunge dagli stretti «gate», le scalinate incuneate tra i palazzi. dove fanno le loro abluzioni igieniche e rituali uomini c donne seminudi: rac-i colti in preghiera, spargono petali di fiori, accendono lumini, bruciano bacchette d'incenso. A Pushkar la migliore sistemazione per i turisti durante la fiera è il villaggio di tende organizzato dall' ufficio per il turismo del Rajastan. Si può scegliere di alloggiare in una tenda a due letti o in stanzoni con 20 brande. Il villaggio offre bazar, ristorante, bar, ufficiò postale, banca, servizi igienici con doccia. La sistemazione è decente, il cibo passabile, condito dall' originalità della situazione. Durante il giorno le attrazioni sono i burattini, gli incantatori di serpenti, i suonatori e i danzatori. Il vero spettacolo è però girare senza meta tra le mandrie di cammelli e gli accampamenti. L'atmosfera è tranquilla, ovattata, solo a tratti interrotta dalla sfrenata corsa di un animale allenato per le numerose gare che si tengono allo stadio. Gli uomini fumano in circolo e trattano affari, le donne impastano continuamente pagnotte, preparano pietanze, accudiscono le bestie. Cordiali con il turista, fanno a gara, per farsi fotografare e insistono perché si invìi loro la fotografia, spesso dettando l'indirizzo in un incomprensibile dialetto. Ma quando si lascia l'accampamento e ci si avvicina al paese l'atmosfera si anima: bancarelle vendono dolcini, pagnottelle farcite, giocattoli; tende e baracche bar sono piene zeppe di uomini con la loro tazza di tè in mano, la ressa è scontata. Le stradine di Pushkar allineano un emporio dopo l'altro: le offerte per gli uomini del deserto non mancano. I negozietti seguono l'antica abitudine, di raggrupparsi per tipologia di vendita. Ci sono bastoni di tutte le lunghezze e qualità di legno che i pastori scelgono dopo lunghe discussioni con il venditore, finimenti di cuoio per gli 'animali, cinture, borse di tela, oggetti per la casa e ancora dolciumi e immagini sacre delle coloratissime e numerose divinità indù. Non

Luoghi citati: Europa, India, Italia, Kentucky, Pakistan, Pushkar, Virginia