Ora gli americani sbarcano nella nostra editoria di Giampaolo Dossena

Ora gli americani sbarcano Ora gli americani sbarcano nella nostra editoria MILANO — Ottobre 1984: sbarco degli americani in Italia, sull'ultima spiaggia dell' editoria e del commercio librario. Messa così la notizia sembra scandalistica, terroristica. Ma è probabile che certe cose successe In questi giorni possano segnare una data fondamentale, nella storta dell' editoria italiana. Cosa è successo? La più grande casa editrice mondiale di testi scientifici e tecnici, la McGraw-Hill di New York, ha comìnclatoa farsi da sé le traduzioni in italiano di certi suoi libri, li distribuisce direttamente col suo marchio, si avvia a diventare in tutto e per tutto una nuova casa editrice italiana. E' venuto a Milano il vicepresidente della McGraw Hill, Edward T. Retili/, per ufficializzare la cosa, e — apparentemente — per giustificarsi. Ci fa vedere' l primi titoli, pubblicati a giugno e a settembre, ci Illustra gli altri ' che usciranno fra poche settimane. Qualche titolo: Progetti hardware, Tecniche avanzate in assembler, Programmazione umanizzata in Applesoft... Dunque, solo libri per chi si avvicina a un computer o per chi ha pratica di computer a livello medio? «Proprio cosi — ci risponde il vicepresidente —. Sono titoli di bruciante' attualità, che Informano con prontezza sugli sviluppi quasi quotidiani di un mondo tecnologico in rapidissima evoluzione/ Questa è la ragione di quello che lei chiama il nostro sbarco!: Il vicepresidente sorride con disarmante cordialità. «Noi della McQraw-Hill» continua «nella casa-madre di New York e nelle consociate di Tokyo e di Amburgo sappiamo giorno per giorno cosa c'è di nuovo in certe scienze e in certe tecniche. Tradurre subito 1 libri giusti, tradurli In casa, fa guadagnare mesi, giorni, ore preziose che si verrebbero a perdere seguendo 1 canali "tradizionali" di opzione, cessione diritti ecc. a un editore italiano». Fino a ieri la McGrawHtll ha avuto stretti rapporti di collaborazione 'tradizionale' con editori italiani. Tabula rasa? Il vicepresidente lo esclude con fermezza. «Gli editori italiani sono stati partners eccellenti e la collaborazione con loro continuerà in molti campi; la McQraw-Hill non può pensare di far tutto da sola». Ci sembra però di sentire un'altra campana qnan-. do ci rivolgiamo al responsabile italiano della McGraw-Hill, Riccardo Bottini. Egli non si limita a parlare di manuali per V uso del computer, per la lavorazione dei quali il discorso del vicepresidente è ineccepibile. Bottini accenna all'imminente pubblicazione di testi sulla medicina, il marketing, la pubblicità. Ma allora i vostri programmi sono più vasti di quello che et sembrava di aver capito? •Io penso che nei prossimi anni potremo addirittura produrre libri di autori italiani, che la McGraw-Hill di New York potrà poi tradurre in in-, -ini r»> toijiao'iOMinivv, Shil Ld jA colloquio con Shirley Lord, autrice di «La collina d'oro» Illustrazione di Mihacsco (da «Art of The Times», ed. Univglese. Ci sarà uno scambio di titoli, una vera osmosi. Sarà una grande occasione internazionale per la cultura tecnica e scientifica italiana». Slamo un po' sconcertati. Questi ragazzi Italiani della McGraw-Hill avranno veramente le spalle per simili ambizioni? Franco Candiant, consigliere delegato e direttore generale delle Messaggerie Libri ha curato la distribuzione dei primi titoli di questa nuova casa ttaloamertcana.. Cosa ne dice? «Devo fare un Incondizionato, fervido elogio di Botrini e degli altri collaboratori italiani della McsclmutlMMneIcMlnql Mcdraw-Hill. Sono editori che sanno fare il loro mestiere, partono con idee chiare sulle esigenze e sulle possibilità di assorbimento del mercato. Hanno un programma e lo rispettano». Oilà! Possibile? Giriamo la domanda a Luciano Mauri, vicepresidente delle1 Messaggerie, da decenni ti numero uno dei problemi editorial-dlstributivì In Italia. Mauri ci guarda negli occhi e scandisce: «La McOraw-Hlll porta In Italia una esperienza di managerialità che manca a quasi tutti gli editori Italiani. Un'esperienza che fiv -. ■-., ,\-, molti editori italiani si rifiutano di imparare. Ora dovranno imparare per forza. Da oggi, chi non Impara, peggio per lui.' E meglio per tutti gli altri. Meglio per 1 distributori, meglio per 1 librai, meglio per 1 lettori. Su queste parole di colore oscuro chiudiamo per oggi. I temi in discussione si sono accavallati, non sono pochi, sembrano vitali per i nostri editori, per i nostri librai. Sono nascoste nell'erba anche altre novità. Ne accenniamo due. „ La McGraw-Hill in Italia non ha uffic^Javora su principi di decentramento totaltmLa pianta dei redattori intesi come impiegati di tipo ministeriale verrà tagliata alle radici? Ancora: la McGraw-Hill distribuisce in Italia non solo libri ma anche software, non solo alle librerie ma anche ai computer shops (che sono già più di 2000 in Italia). Sul software non c' è diritto di resa. Il diritto dijgsa, che sta diventando la piaga più pestifera dell' editoria italiana, verrà modificato? E' in vista una trasformazione dei rapporti fra editori e librai? Lo sbarco degli americani in Italia: c'è da parlarne. Possiamo già immaginare quante se ne potranno dire, 'da destra» e 'da sinistra: (Per la cronaca, il vicepresidente della McGraw-Hill è stato ospite a Palazzo Isimbardl di Novella Sansoni, presidente della Provincia di Milano, che non è persona di destra). Ma più che parlare, ci sarà da fare, e da vedere cosa succede. Giampaolo Dossena : erse Hook)

Persone citate: Botrini, Edward T. Retili, Franco Candiant, Hook, Luciano Mauri, Mauri, Novella Sansoni, Riccardo Bottini, Shirley Lord