Mani di forze oscure sul cuore dell'Europa

Fomentano in Polonia l'odio tra il potere comunista e quello cattolico, che cominciavano a convivere Fomentano in Polonia l'odio tra il potere comunista e quello cattolico, che cominciavano a convivere Mani di forze oscure sul cuore dell'Europa di Giuseppe Conte Con una soffice pressione del polpastrello sul tasto del telecomando, possiamo oggi far svanire una immagine che desta pietà o sdegno, e saltare a baloccarci tra l colori e i suoni di tante consolanti e insignificanti finzioni. Ma ci sono ancora immagini che si stagliano solitarie sul piccolo schermò, e che ci catturano proprio perché sono solitarie e chiedono silenzio: tali sono certamente quelle dei filmati che arrivano dall'Est europeo, la loro luce che ha qualcosa di arcaico, di indorante, gli speaker in divisa, la loro funerea compostezza. La notizia dell'uccisione di padre Popieluszko è arrivata così, con un uomo in divisa, non un semplice speaker, ma un ministro del governo Jaruzelski, che leggeva su un foglio parole sconcertanti, con un volto pieno di austera e desolata, quasi sofferente fermezza. Troppo spesso la televisione squaderna ai nostri occhi lo spettacolo dell'insensatezza del mondo: ma alle volte è anche in grado di farcene intuire la tragicità, di farci sentire drammaticamente che tutto ciò che accade al mondo riguarda la nostra storia, ci riguarda anche come individui. Sulla notizia dell'uccisione di padre Popieluszko, ho poi riflettuto con più calma di fronte alle prime pagine dei giornali di ieri mattina. Si temeva che l'epilogo del rapimento potesse essere questo. Ma oggi una confessione vera e propria ci conferma la brutalità di un assassinio. Si dice che il nostro tempo ci ha abituati alle brutalità e ci fa sembrare gli assassina tutti eguali. Eppure, questo mi sembra che colpisca più di altri, e per ragioni più profonde. Io sono stato impressionato dal volto del sacerdote, un voltò da ragazzo, che certi polacchi sembrano conservare anche con il passare degli anni: un volto segnato da quella tristezza timida e accorata, capace però di slanci e di entusiasmo, che sembra" anch'essa appartenere ai polacchi per la loro antica consuetudine con l'oppressione e con la fede. In una foto, padre Popieluszko indossa un clergyman; in un'altra, è ritratto con la tonaca e i paramenti sacri, ma prima di capirlo ho creduto che fosse vestito di un giubbotto largo, come quelli che usano i giovani occidentali. Forse in lui ho visto prima e di più il ragazzo che V uomo di Chiesa, che il celebrante del rito della messa. Ma la notizia della sua uccisione mi colpisce anche per questo: perché in lui è un sacerdote, un uomo la cui missione dovrebbe essere di pace e di amore, a cadere vittima della violenza. Lo scenarlo di un dramma simile sembra descritto in certe pagine di Gra¬ ham Greene, nella loro robusta vena etica e poliziesca insieme: ma il grande romanziere cattolico ha sempre pensato a sacerdoti del Terzo Mondo, a preti mossi dalla pietà per la miseria infinita dei contadini sudamericani in lotta contro un'ingiustizia connaturata a quelle condizioni geografiche e sociali. Qui invece siamo di fronte a un assassinio commesso nel cuore dell'Europa, da uomini appartenenti al servizi segreti polacchi, dunque dipendenti da quello stesso ministro dell' Interno che li accusa con desolata fermezza in televisione. Non ci si può sottrarre alla certezza che si tratti di un intrigo; tanti omicidi politici del nostro tempo hanno alle loro spalle misteri ore connessioni, ma qui si ha l'impressione che in occulte macchinazioni scricchiolino 'gli 'ingranaggi stessi del potere, non soltanto di un potere dichiaratamente instabile come quello di Jarueelski, ma anche di un potere apparentemente monolitico e immobile come quello sovietico. Leggendo che è stato un capitano del servizi di sicurezza comunisti a dichiararsi colpevole dell'omicidio del sacerdote, mi sono trovato anche a riflettere su un'altra realtà: ho visto cioè scontrarsi latonaca e la divisa in uno scontro che assume un sinistro valore simbolico: mentre infatti sul piano ufficiale il cardinale Olemp e Jaruzelski, potere cattolico e potere comunista si impegnano a convivere, forze oscure fanno riemergere V odio che separa la fede e il partito, e rimettono i due poteri l'uno contro l'altro, ridestando così conflitti che vorremmo antichi e che invece toccano e lacerano ancora il cuore di molti uomini. Infine, credo che l'emozione provata nell'apprendere la notizia della morte di padre Popieluszko sia stata anche in me accentuata dal ricordo privato che ho della Polonia, oltre che dalla percezione storica che proprio II si stia giocando una partita vitale per il futuro stesso dell'Europa. Mentre vedo scorrere le immagini di chiese straripanti di fedeli, ripenso la malinconia, divorante più che in qualunque altra città, avvertita per le vie ricostruite e rettilinee di Varsavia, o net giardini intitolati a Chopin dove anche le rose fittissime sembrano emblemi sanguinanti, ripenso le ore in treno da Varsavia a Bialystok, una compagna di viaggio che sognava di emigrare a Parigi e me ne parlava con rattristata, dignitosa dolcezza.-Certe notizie cesi ci fanno sentire noi stessi, ci costringono a ripensarci, a giudicarci: e mentre ci dicono che il mondo è vicino ci ricordano il dovere di essere vicini alla sofferenza del mondo.

Persone citate: Chopin, Giuseppe Conte, Greene, Jaruzelski

Luoghi citati: Bialystok, Europa, Parigi, Polonia, Varsavia