Romita nella siderurgia « non penalizzare Torino »

C'è il dramma degli anziani C'è il dramma degli anziani Finire una vita tra le «ombre» Intervista con il ministro del Bilancio sulla crisi del settore Romita: nella siderurgia « non penalizzare Tarino » Una commedia dì Bernhard alla Biennale ripropone il problema a Venezia Polemiche per l'ospizio San Lorenzo «I sacrifici non possono essere affrontati soprattutto dal Piemonte, una regione già colpita dalla recessione, ma devono essere divisi con altre realtà italiane» - L'esponente del governo propenso a ridiscutere il progetto Prodi ■ «Alcuni tagli sono necessari, ma ora il problema è come ripartirli» VENEZIA — Bevono acqua minerai*, I due vecchi Karl e Robert, la corseggiano adagio, Il martedì In casa di Karl, Il giovedì In quella di Robert, perché al fanno vivi reciprocamente, In un tragico rituale Immutato, da dopo la motte di MaUillda, la compagna di Karl, la quale, nel auo testamento, ha lasciato la casetta del weekend non al marito, ma al cognato. Non succede niente durante quegli Incontri, soltanto parole, ma stupende, quelle che II commediografo Thomas Bernhard (nato In Olanda nel 1931, ma residente nella campagna austriaca) ha scritto per I auol personaggi. Il grande attore Mlnettl, l'ultimo vivente della generazione di attori tedeschi formatasi negli anni d'anteguerra (è del 1905), è stato un Interprete eccezionale nella parte di Kart, come Buhre In quella di Robert, nella piece che la Biennale Teatro ha presentato In novità assoluta per l'Italia sabato sera, con molto successo, al Teatro Goldoni. Guardavo Mlnettl In maglia bianca e mutandonl felpati bianchi,' a piedi nudi, mentre cerca la sua lima per unghie che gli è caduta, e che non riesce a trovare. Riflettevo alla condizione del vecchi rimasti soli. Qui I vecchi abbandonati fanno una triste fine. Qualcuno ogni tanto annega In un canale, qualche altro si butta dalla finestra. Parecchi passano II tempo nelle osterie, non con I* acqua minerale come ne «L' apparenza Inganna» (che è II titolo del lavoro di Bernhard) ma con le «ombre», come a Venezia si chiamano I bicchieri di vino, forse per esorcizzarlo, per far credere che è Inesistente, mentre Invece a furia di «ombre» si finisce ubriachi e almeno non ci si accorge più della solitudine e della miseria. Il singolare è che un autore di teatro abbia posto II problema con tanta Ironia e poesia, ma se sul palcoscenico I monologhi del due protagonisti possono anche divertire, nella vita Invece diventano drammatici, non più surreali, ma colmi di denuncia, di amare verità. Venezia ha un sindaco ancora giovane, Mario Rigo (partito socialista Italiano), ora anche eurodeputato, che viaggia a Bruxelles, a Roma, che tele¬ fona quando è lontano, che segue la giunta anch'essa composta di elementi piuttosto giovani, che quando è In città presenzia a manifestazioni di ogni genere, dalla cultura allo sport, dalla musica alle regate. Insomma lavora sodo. Ma, secondo me, al vecchi pensa poco, anzi ae ne dimentica. L'assessore alla sicurezza sociale, che è una donna, Elionella Finii (partito comunista Italiano), Invece ci pensa talmente che ha deciso di ristrutturare l'ospizio di San Lorenzo, che esiste da cento anni, evacuando I ricoverati in massa. E' scoppiata una polemica, a base di lettere pubblicate sul quotidiano «Il Gazzettino», tra lei e II capogruppo de del Consiglio di Quartiere N, 1, Alvise Fontanella. Ho cercato Fontanella per conoscere meglio I retroscena e mi sono accorta che lui da tempo segue la questione, va a visitare I vecchi, cercando di risolvere le loro preoccupazioni. Ha 27 anni, studia Lettere e I, suol protetti sono tutti ottuagenari, poveri, ammalati, maschi e femmine, sistemati In questa casa di riposo, diretta da una donna primario, la dottoressa Vendrame. Sono 257, provengono da Venezia, ma enche da Mestre e Padova; ce ne sono altri 125 In lista di attesa. «Se sono In Usta per entrare, figuriamoci se vogliono abbandonare San Lorenzo!» esclama Fontanella, «Bisogna smascherare l'Ipocrisia. L'assessore Flnzl si à messo In testa di rifare tutto nuovo, con un progetto radicale di restauro, creando anche miniappartamenti, centro sociale eccetera. Ma Intanto la manutenzione non al fa, ci sono voluti sei mesi per riparare un vetro rotto, per togliere un pezzo di cartone sistemato al suo posto. I vecchi sono disorientati, non sanno più che cosa potrà capitare. Infatti la Flnzl voleva l'esodo degli anziani per II 15 settembre scorso, ora tutto è sospeso, ma sino a quando? Mentre Fontanella mi parlava di questa situazione dolorosa, lo ricordavo una frase di Karl-MInettl a teatro: «CI slamo guadagnati la pensione, abbiamo lavorato sodo, perfezione suprema...»; e mi auguravo che la società sapesse riparare al suol errori. Mil Mili ROMA — Anche 11 ministro del Bilancio, il socialdemocratico Pierluigi Romita, è d' accordo con i sindacati: il «piano Prodi», che prevede nuovi tagli al settore siderurgico piemontese, deve essere rivisto ed 1 sacrifici vanno ripartiti con altre regioni. In parole povere: è vero che la coperta è corta, ma bisogna scaldare i piedi di chi ha più freddo; e Torino, in questo momento, ha i piedi più freddi di altre citta. Nel giorni scorsi, la Federazione Cgll-Cisl-Uil e la Firn del Piemonte avevano scritto a Romita per lamentare che il piano dell'Irl rischia di fridurre ulteriormente gli attuali livelli occupazionali, facendoli scendere al di sotto di quelli previsti dall'accordo Monza. Maria Pia Pantani accoglie la duchessa Bianca d'Aosta nel salone della Villa Reale fra Finstder e sindacato nel maggio 1982». Metalmeccanici e Confederazioni chiedevano perciò al ministro «di farsi promotore di un incontro con urgenza fra tutte le parti interessate». — Romita, perché è propenso a ridiscutere il piano Prodi? «Esiste l'esigènza di ridimensionare e ristrutturare V industria siderurgica. E' un problema non solo italiano, ma europeo. Alcuni tagli di produzione e di occupazione sono inevitabili. E' necessario, però, rivedere come ripartire queste riduzioni sul sistema produttivo. E questo è il problema aperto. Ora, io credo che nessuno pecchi di campanilismo quando sostiene che Torino Ita già subito le conseguenze pesanti della crisi degli ultimi anni e che la città non deve essere ulteriormente appesantita con una ulteriore riduzione della sua capacità produttiva». — Che cosa significa questo, in concreto quando andremo a tirare la coperta corta sul nostri di Torino? «Ovviamente, non possiamo trascurare né le esigenze di Genova, né quelle della Terni di Trieste. Ma una riflessione sul piano deli'Iri che sembra prevedere altri tagli a Torino e concentrazioni altrove, credo imda e possa essere fatta. Nella mia responsabilità di ministro del Bilancio ho proprio il compito di valutare nel loro complesso gli effetti sull' economia anche dei piani di ristrutturazione industriale. Non posso non tener conto, quindi, di questa richiesta della Firn e dei sindacati piemontesi e non sollecitare gli interessati, Viri, la Finsider, a valutare la razionalità e la positività delle decisioni prese e proporre eventuali modifiche». — Convocherà un vertice al ministero? «Devo ancora sentire il colUega .Darida, ministro delle ^Partecipazioni .-Statali, per definire insieme i tempi di un incontro che metta assieme le i saloni del fastos

Persone citate: Alvise Fontanella, Darida, Karl-minettl, Mario Rigo, Pierluigi Romita, Romita, Thomas Bernhard, Vendrame