Ogni anno, secondo il «Censis»

Ogni anno, secondo il «Censis» Ogni anno, secondo il «Censis» In maggioranza al Sud i ragazzi che non terminano gli studi dell'obbligo Istituti modello e altri da escludere ROMA — Trecento giovani sono morti di droga in Italia dall'Inizio dell'anno ad oggi: l'aumento delle vittime rispetto ali'83 è del 50 per cento anche se, dopo l'estate, il fenomeno, che ha caratteristiche europee, appare leggermente più contenuto. Lo ha affermato il sottosegretario all'interno, on. Raffaele Costa, il quale ha aggiunto che «l'impegno del governo se non può sconfiggere c neppure contenere del tutto il fenomeno sta tuttavia dando qualche frutto-. Costa ha precisato che gli arresti di spacciatori di grande e medio livello sono aumentati, rispetto al 1983, di oltre 11 dicci per cento, e cosi le operazioni di polizia concluse con sequestro di stupefacenti, mentre 11 nove per cento in più dei drogati si rivolge per le cure a'strutturc pubbliche e privale. DAL NOSTRO INVIATO innovazioni e le sperimentazioni, e, dall'altra, gli abbandoni, la selezione. Scuole dell' obbligo come la «Buonarroti., e altre, molte di- più, che perdono ogni anno, strada facendo, 130 mila ragazzi. -La definizione di esplosione della varianza — spiega il dott. Giorgio Allulli, ricercatore del Censis — coglie il contrasto Ira l'immutabilità del quadro normativo della media superiore e l'allargamento delle innovazioni didattiche a livello di singoli istituii. Scorge in una cornice vecchissima una certa mobilità dei metodi e anche dei contenuti, persino ut di fuori delle sperimentazioni ufficiali e per iniziativa degli stessi insegnanti-. Eppur si muove, vien da pensare della scuola italiana che descrive Allulli. Si muove per andare avanti a ritmi diversi o addirittura indietro: 1' esplosione della varianza, giustappunto. -Studenti che, in zone periferiche, arrivano alla terza media senza saper né leggere né scrivere — dice il ricercatore —; uno squilibrio più grave tra Nord e Sud. ma le differenze si intrecciano pure, come situazioni cristallizzate, nella medesima città ed anche all'interno dello slesso istituto, persino drlla stessa classe prr la diversità di atteggiamento dei professori-. Il Censis traccia una mappa della scuola italiana che si muove «dal basso», per la pressione di una parte dei docenti. -Una reazione databile all'inizio di questo decennio — precisa Allulli —. quando si è comincialo a credere meno alle riforme istituzionali. Tra gli insegnanti, la generazione più coinvolta nell'aggiornamento è quella dell'età di mezzo. Anche questo è significativo di una figura professionale articolata e contraddittoria. La politica scolastica dovrebbe riconoscere la differenza di impegno, poiché questa tendenza continuerà. Senza arrivare all'aumento di merito, basterebbe premiare la diversa permanenza a scuola, trovare parametri oggettivi per limitare il potere discrezionale del preside-, ROMA —/ Professori di ruolo, motivati, il computer sui banchi, programmi e metodi d'avanguardia: purché i loro figli frequentino la scuola media statale «Buonarroti», dietro via Veneto, si s|>ostano, per accompagnarli, anche dall'Eni-, mettendo la sveglia un'ora prima. Sono genitori che hanno deciso di «Investire» nella formazione pubblica, aggirando i «bacini .di utenza» e gli istituti dei loro quartieri con molto meno risorse e più guai. Succede a Roma come in ogni altra grande citta. Un segnale, una conferma AcW-esplosione della varianza-', secondo la definizione che il Censis ha coniato por il suo prossimo rapporto annuale sullo «stato» dell'istruzione pubblica: una mappa dell'Italia che insegna e clic studia, con, da una parte, le

Persone citate: Allulli, Buonarroti, Giorgio Allulli, Raffaele Costa

Luoghi citati: Italia, Roma