Tiene dinero e quindi si sposa

Tiene dinero e quindi si sposa Tiene dinero e quindi si sposa «La data non è ancora stabilita; in pratica verrà decisa non da me, ma dal giornale che le acquisterà» abbinamenti c'è una scelta accurata degli abiti indossati e dei loro colori». Dunque nessuno stupore se nel loro nuovo look abbondano cornetti tricolore, decorazioni militari, pantaloni a sbuffo, cappelli panama, bretelle rosse a pallini bianchi, occhiali neri, calze giallo canarino e I Righeira stanno accarezzando l'idea di partecipare al prossimo Festival di Sanremo; nel frattempo uno dei due, Stefano Righi, 24 anni, in arte Johnson, ha deciso di sposarsi e di vendere in esclusiva a qualche rotocalco le foto della cerimonia. «La data dipende solo da questo» ci rivela avendo l'accortezza di non farsi, sentire dalla fu-i tura signora Righeira che lo segue e lo controlla; rimane però il sospetto che non si tratti di una battuta. Incontriamo i -fratelli d'arte» allo Chez Nous di Moncalieri, discoteca elegante ma isolata e spersa in mezzo alla campagna della prima cintura torinese. Poco importa, non è un problema. All'invito del due surreali personaggi della musica leggera stavolta hanno risposto almeno un miglialo di giovani. Nella canea di gente che s'affolla intorno alla pista nell'attesa dell'esibizione («sempre in playback, che diamine!») ci sono anche mamma e papà di uno dei due beniamini dei giovani e anche la futura signora Righeira. Nel dialogo quando uno di loro due parla l'altro annuisce e «cesella» e viceversa. Il fatto di essere parenti sul serio (cugini non fratelli) evidentemente li aiuta ad avere identità di vedute. Quanti dischi avete già venduto? •Saperlo è sempre difficile perclté ci sono le case disco- grafielle che ti fregano. Magari vendi bene in un'area sei mesi dopo che hai avuto il boom e quindi non sai regolarti e fare un po' di calcoli. Inoltre, quando ti arrivano i soldi con le svalutazioni del duecento per cento, tipo dall' Argentina, ti rifilano sì e no 50 mila lire. Quindi...». . Ma siete ricchi ora? - , ■-.«■No,diremmo proprio di no. Stiamo solo meglio di prima. Se qualclie anno fa vivevamo con 10 mila lire alla settimana ora abbiamo qualche soldino in più in tasca. Però la ricchezza crediamo sia un'altra cosa». Progetti per il prossimo disco? •ivoti amiamo lavorare di corsa. Qualche idea comunque c'è già». Com'è nata la storia della mamma e delle corna, base dello strampalato ritornello della vostra ultima canzone e sigla d'apertura del programma televisivo «Sotto le stelle»? -Mamma in realtà è raomma e le corna sono di una mucca, o meglio, anclie di una mucca. Si tratta di un simbolo, pacchiano, kitsch. E' vero: è il kitsch che ritorna ed è anche il divertirsi vestendosi male, ricercando in un certo senso proprio lo schifo negli accostamenti». Quindi voler svaccale a tutti i costi? »Anche, ma non con i primi vestiti d'accatto che capitano sotto mano. Alla base degli massima aspirazione è di riuscire a colonizzare America, Gran Bretagna e Africa». Nemmeno un'ombra di demenzialità in questa aspirazione? «Io sfaterei questo mito dei Righeira demenziali. Non lo siamo. Siamo arrivati dopo questa mini ondata. Semmai potevamo avere alcune connessiynicon il demenziale all' inizio. Adèsso in quésio filóne ci sono solo gli Skiantos, bene o male e neancìie più tanto tra l'altro». In definitiva come siete? «Dei bravi ragazzi clic giocano e Urano fuori quello che c'è di strano in noi. Però sempre bravi siamo! Ragazzi che non hanno mai dato del grossi dispiaceri ai loro genitori. Giovani garbati che non sono mai scappati di casa e nemmeno andati a vivere da soli e tantomeno in Inghilterra. Ci riteniamo comunque i personaggi più interessanti emersi dalla nuova generazione. Anche porcile non so se siamo gli unici ma certo fra i pochi che devono a se stessi quello che hanno o die comunque curano la propria immagine e sono così come appaiono e sembrano. Not siamo veri e questo non so se è ancora molto comune in questo ambiente». Un consiglio per la moda dell'inverno? «Non essere alla moda potrà davvero essere alla moda». Musicalmente si può parlare di uno stile torinese? «Non saremmo così se non fossimo torinesi. Anche se come nativi di questa città siamo molto strani o almeno, abbastanza strani». Si può fare un parallelo tra il gruppo americano dei Devo e voi? «Forse sono gli unici con cui tpifssiamq essere paragor. nati. Però c'è da dire die, probabilmente abbiamo i>enduto molto di più noi con Vamos a la piava di qualsiasi altro loro disco». Dietro la vostra porta ci sono sempre gli Anni Sessanta? «Per forza: è la musica che abbiamo sentito quando eravamo bambini, come può essere il rock per un inglese della nostra età. Noi allora avevamo sì e no tre anni e nelle orecchie ci infilavano Edoardo Vianello, Poppino di Capri, Piero Focaccia. E il vostro rapporto con i fratelli La Bionda? «Grande, è ovvio. Noi tiriamo fuori le idee per le nostre canzoni. Poi queste creazioni vengono elaborate e i pezzi sviluppati o ampliati. Comunque alla base ci siamo sempre noi». Parteciperete al prossimo Festival della Canzone? «Prima o poi ci andremo... Ma solo quando saremo sicuri di vincerlo...». Programmi? «Diventare sempre più grandi, celebri, famosi! La rosa shocking, camicione grigie di seta con i fiori ricamati e altre amenità. Nell'ultimo vostro motivo parlate di mucche, ma non vi sentite anche voi un po' mucche all'interno dell'apparato discografico? «Senz'altro. Sono le leggi di mercato. Chiaro però die più mungono gli altri più mungiamo noi». Ivano Barbicro

Persone citate: Edoardo Vianello, Ivano Barbicro, Johnson, Piero Focaccia, Righeira, Stefano Righi

Luoghi citati: Africa, America, Argentina, Gran Bretagna, Inghilterra, Moncalieri, Sanremo