Ora ha una settimana di vita E Samantha forse ce la farà

Al Sant'Anna con i genitori della più piccola dei 5 gemelli Al Sant'Anna con i genitori della più piccola dei 5 gemelli Ora ha una settimana di vita E Samantha forse ce la tara Tante telefonate di «tifano» per la bam Samantha: sei giorni di vita per quel batuffolino che sembra immobile nell'incubatrice del reparto «immaturi » del Sant'Anna. Sei giorni di inquietudine per i genitori che sono rimasti aggrappati a un solo (ilo di speranza. E' breve la strada che corre fra la gioia sincera e il fondo della disperazione. La gente telefona all'ospedale, si informa, manda blgliettini. E' quasi una gara di solidarietà. Le donne ricoverate al Sant'Anna che devono diventare madri o che hanno appena partorito hanno nel cuore la storia del loro bambino e, insieme, quella di Samantha. Chiedono notizie, si avvicinano al reparto .immaturi-, cercano di gettare uno sguardo. Una città commossa. Lunedi sera Michelina Buca e Donato Caputo erano diventati mamma e papà di cinque gemelli: tre maschietti e due femminucce. Un parto eccezionale. Inutile nascondersi le difficoltà: la casa troppo piccola, i problemi economici per una famiglia diventata improvvisamente grande, il lavoro per una donna che doveva imboccare, lavare e stirare mezza squadra di calcio. Ma, diamine, «Dio vede e Dio provvede»: qualche santo ci avrebbe pensato. Come non intenerirsi davanti alla faerina rotonda di Christian, Fabio, Luca, Sabrina e Samantha? Piccini, certo, perché nel seno della madre avevano dovuto contendersi spazio e forza: eppure già tanto simpatici. Poche ore. Se ne sono andati in quattro, uno dopo l'altro, in silenzio come se ne erano venuti. E' rimasta Samantha, la più piccola, 840 grammi al momento del parto e poco più adesso dopo sei giorni. La tengono in vita nell'incubatrice che è diventata la sua culla: un respiratore- automatico e una sonda per la nutrizione, due tracciati sul monitor e una lucrila verde che si accende con il Domenica la d gente che chiede nmbina che, al reparto Donato Captilo c la moglie battito del cuore. Le condizioni della piccina • restano stazionarie nella gravità*: non migliora né peggiora anche se il tempo che passa gioca in suo favore e moltiplica le probabilità di salvezza. I medici si prodigano e le infermiere, se possibile, circondano questo fagottino con un affetto che sembra andare al di là dello scrupolo professionale. •La prognosi resta riservata — è il parere dei medici —. / neonati erano terribilmente prematuri. Dovevano nascere a gennaio e non ai primi di ottobre. Hanno avuto soltanto ventisei settimane di gestazione ed è veramente poco*. •Per Samantha — aggiungono — non ci sono state le complicazioni che hanno portalo via. uno a uno, i fratellini: ma questo significa poco o nulla. Una crisi, assolutamente imprevedibile, potrebbe ve¬ ecima edizione otizie, mentre le altre immaturi, lotta ancor Miclicliiia, ieri al Sant'Alma: la lnire da un momento all'altro. Almeno per venti giorni il rischio è altissimo.» I guai maggiori possono venire dalla respirazione. Tutti gli organi della piccina sono poco sviluppati ma. in particolare, i polmoni. Pur dilatandoli al massimo non risce ad assorbire l'aria sufficiente per ossigenare il sangue: le cellule degli alveoli polmonari sono ancora troppo spesse. Samantha, appena nata, sta già combattendo una battaglia per vivere. La scienza medica può aiutarla ma il resto deve farlo il caso, il destino e la provvidenza. La madre è in un letto nella stanza accanto. Il sorriso di martedì si è asciugato: la gioia è diventata amarezza. Non ci sono più i fiori che il sindaco Novelli, gii amici e la città le avevano mandato. Il'marito le sta accanto ma non discutono più dei progetti di do¬ Rientravano dai donne ricoverate a contro la morte oro piccola lolla per vivere mani. •Almeno Samantlia.. almeno lei..* Lui lucano, operaio in una fabbrica siderurgica e lei pugliese, casalinga: li avevano aspettati tanto questi bambini e avevano faticato per averli. Per questo la delusione per averli perduti è. se possibile, ancora più forte. «Dai punto di vista ginecologico la signora si è ripresa bene — avvertono i sanitari —. Non ci sono problemi. Certo, la sua sofferenza è altra: è molto abbattuta.» Resta sotto le coperte del letto: movimenti quasi meccanici e le parole indispensabili per non apparire scortese. La sua bambina avrebbe bisogno di aiuto ma lei non può fare niente. In queste circostanze anche l'affidarsi alla speranza sembra troppo povera cosa. Lorenzo Del Boca pascoli estivi olt

Persone citate: Caputo, Lorenzo Del Boca