Colpo di Giocomini a Genova
Stop del Bari a Bologna, 7 squadre al comando tra cui la Triestina vittoriosa in Liguria Stop del Bari a Bologna, 7 squadre al comando tra cui la Triestina vittoriosa in Liguria Colpo di Giocomini Triestina, per merito e fortuna Marocchino fa pace coi tifosi dal nostro Inviato GIANNI PIGNATA GENOVA — Povero Genoa! Abbandonato a se stesso, coinvolto senza colpe nella guerra fredda tra l'inamovibile presidente Fossati e la massa dei tifosi delusi, ancora alla ricerca di un'idea di gioco che convalidi la brillante fama di un allenatore vincente come Burgnich, offre suo malgrado alla Triestina, rientrata in serie B dopo anni di purgatorio tra i semiprofessionisti, il più caloroso del «benvenuto»: una vittoria in trasferta Il gol che ha dato il primo successo in trasferta alla squadra di Giacomini può essere considerato anche un mezzo regalo della fortuna. Proprio un attimo prima del calcio d'angolo decisivo. Canuti, uno dei pochi tra i rossoblu ad offrire una certa continuità, di rendimento, aveva fatto segno alla panchina di aver sentito minacciosi segni del rlacutlzzarsl dei suoi guai muscolari Sul tiro dalla bandierina, battuto dalla destra ad otto minuti dalla fine della partita, il difensore centrale ligure non è riuscito ad elevarsi abbastanza per respingere di testa, il pallone è schizzato a pochi passi da lui e De Falco è stato lestissimo a stopparlo, a girarsi su se stesso ed a battere l'incolpevole Cervone con una staffilata bassa di destro. Può sembrare, ripetiamo. A 8' dalla fine Canuti lamenta un guaio muscolare, proprio prima di un corner: saltando, non riesce a ostacolare l'opportunista De Falco, che segna - Gli ospiti tenaci su ogni pallone, i genoani alla ricera di un'idea di gioco un episodio fortuito, una conferma che l'anno della riscossa del Genoa non è partito troppo bene. Ma se si osserva il taccuino del novanta minuti, notando che la palma del migliore in campo va assegnata senz'altro al lungo portiere genoano Cervone, non si può che concludere che la Triestina ha avuto, alla fine, quello che meritava ed il Genoa, purtroppo, pure. I giuliani, com'era logico in una gara in campo esterno, avevano infittito il centrocampo al massimo, affidandosi soltanto al contropiede di De Falco e De Glorgls. Non si trattava però di un «catenaccio» — come frettolosamente interpretato da qualche giornale locale — ma di qualcosa di piti e di meglio: Giacomini non ha mai rischiato piti del lecito, ma i suol uomini, scattando caparbiamente su ogni pallone, non hanno mai rinunciato ai rovesciamenti di fronte per cercare la vittoria, anche se avrebbero firmato in partenza uno 0-0. Il Genoa, con Peters appena in panchina, il «misterioso» Eloi sempre in panchina, ha cercato di farsi valere con le armi che ha, pochissime ahimè: un volenteroso correre, senza idee, senza costrutto, affidato più alla vigoria fisica ed alla buona volontà, di qualcuno — Fiorini, gli anziani Onofri e Canuti — che ad un impianto di gioco Qualche folata, più fumo che arrosto, ad illudere una gradinata Nord con larghissimi vuoti, mentre ogni contrattacco tielia Triestina era invece una concreta minaccia per la rete difesa con bravura dall'ex catanzarese Cervone. Al 21' il portiere genoa- no toglieva letteralmente dalla porta, con una gran deviazione in angolo, 11 pallone girato fulmineamente da De Glorgls su centro del mediano Dal Fra e un minuto dopo si ripeteva ancora su tiro del ' n. 4 triestino.. L'unica risposta valida del rossoblu veniva da un'impennata d'orgoglio del «capitano » Onofri, che, partiva dalle retrovie dialogando con Au ieri, ma il giovane ex varesino (forse un po' sopravvalutato dopo i tre gol alla Pistoiese in Coppa Italia) sprecava tutto con un tiro debole. Poi al 32' la terza prodezza di Cervone, che riusciva a deviare miracolosamente una gran botta di Braglla su punizione con Canuti che completava 11 miracolo allontanando 11 pallone che ballonzolava davanti alla porta. Il portiere genoano concedeva il poker nella ripresa al 53' alzando In angolo una maligna girata di De Falco. Il Genoa cercava di' riprendere il coritrollo del gioco richiamando negli spogliatoi Bonetti e chiamando in campo l'effervescente ma fumoso Bergamaschi: qualche spunto offensivo In più ma con tanti dribbllngs di troppo e niente più di prima quanto a concretezza. Cosicché quando è venuto, all'82', il gol vincente di De Falco, non ci sono state né sul prato, né fuori, manifestazioni di sorpresa: era chiaro a tutti, forse persino al presidente Fossati che la Triestina era la squadra più forte in campo. E' dell'ex juventino il bellissimo gol che ha sconfitto il Bari -1 pugliesi hanno commesso l'errore di giocare fin dall'inizio per il pari: il Bologna non li ha affatto assecondati di ENZO MASI BOLOGNA — Ero nella tempesta fino a qualche giorno fa, ma ora il Bologna ha ritrovato serenità e ottimismo vincendo contro la capolista, proprio con un gran gol di Marocchino, a 13' dal termine. L'ex juventino giocava da appena 13' da quando cioè Santin lo aveva spedito in campo in sostituzione del volenteroso ma impreciso Zerpelloni. E così, due protagoni¬ cross di Gazzaneo, con «rinvio» rasoterra della difesa sul quale irrompeva l'attaccante felsineo. Un colpo fortunato? Può darsi. Comunque il Bologna stava premendo praticamente dall'inizio: una sola parata di ZinetiX nell'arco dei primi 45'; aveva tenuto sempre salde le redini del gioco, conquistando il centrocampo, una sona dove il Bari si era finora rivelato fortissimo; aveva creato occasioni da rete non concretandole per la bravura di Imparato (al 25' e al 30') o per le incertezze e gli errori di Frutti (al 10, ma soprattutto al 62' quando tirava sull'estremo difensore, a terra, ormai tagliato fuori, con la porta vuota); aveva invano reclamato un rigore dopo appena 5': Frutti atterrato un metro dentro l'area da Cavasin, ottenendo soltanto... una punizione contro. Insomma: se proprio il Bologna non aveva dominato, in ogni caso, si era dimostrato superiore all'altra matricola, considerata la rivelazione, della serie B. Il Bari ha commesso l'errore di giocare subito per il pareggio confidando nell'efficacia del suo centrocampo per controllare l'avversario. Lasciatagli però l'iniziativa, si è trovato spesso in affanno, proprio nella sua zona dove Greco e Gazzaneo sono stati all'altezza, se non un gradino più sopra, di Lopez e. Sola, così come Marocchi è stato più insidioso e continuo del sti «negativi» delle recenti vicende rossoblu, sono diventati gli artefici del meritato successo che ha fatto saltare l'imbattibilità del Bari, fino a domenica scorsa sempre vittorioso. Santin ha avuto la felice intuizione di rilanciare Marocchino, in casa, pur sapendo che il giocatore non gode di grandi simpatie tra i tifosi; Marocchino lo ha ripagato con quella splendida botta imparabile, da quasi 25 metri, dopo la manovra ed il Marocchino, gol da 25 metri pur generoso Cupini, meritando la palma di migliore in campo. E Frutti e Marronaro, in attacco, sono apparsi più vivi e incisivi di Bivi e Bergossi, esemplarmente francobollati da Logozzo e Bombardi, solidi elementi di una difesa diretta dall'impeccabile Romano, nel ruolo di libero, una difesa che finalmente non ha mostrato sfasature. In sostanza il Bari è apparso pericoloso due volte in tutto, con tiri da distanza non troppo ravvicinata di Bergossi al 36' e di Lopez al 62': in entrambi i casi Zinetti, assai sicuro, ha alzato il pallone oltre la traversa con un doppio colpo di reni. Il primo incontro-verità del rossoblu ha insomma offerto risultanze piuttosto promettenti. E' la prima prova convincente della squadra di Santin.
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