Byron è ritornato al golfo dei poeti di Mario Baudino

Byron è ritornato al golfo dei poeti Byron è ritornato al golfo dei poeti La manifestazione aveva in programma anche un premio vinto da Giuseppe Pontiggia LERICI — Quando il sesto Lord G. Byron bruciò, sulla spiaggia di Viareggio, il corpo di P. B. Shelley annegato al largo di Lerici, forse vide alla luce delle fiamme un'immagine del proprio destino che stava per compiersi. La poesia, il mare, le spade e gli anni della storia, in una serie di immagini e metafore che erano piaciute al Foscolo e piacciono a Borges, disegnavano nella vita irrequieta di George Gordon Byron un'ultima costellazione: il viaggio verso la Grecia in lotta contro i turchi, la morte. Ad essa è stato dedicato il convegno conclusosi ieri in Lerici e abbinato al premio .Golfo dei poeti», attribuito per questa seconda edizione a «Il giardino delle Esperidi» di Giuseppe Pontiggia. Le Esperidi sono nella mitologia greca figlie della tenebra e del caos, forse anche del male, eppure al di là del mare curano il giardino meraviglioso delle mele d'oro, della bellezza. Pontiggia le ha scelte come guida per la sua raccolta di saggi, edita da Adelphi, dove da Borges a Pindaro, da Daumal a Buzzati e Pessoa, il filo della ricerca al di là dei libri, sulle ragioni misteriose e beffarde dell'esistere fra buio e luce, nella necessità di una saggezza che non parta da una fede o da una ideologia ma da un'interrogazione, un dubbio. Nel giardino delle Esperidi avrebbero potuto passeggiare, e forse passeggiarono, non solo Byron ma anche D. H. Lawrence (tutto suo il convegno di due anni fa) è P. B. Shelley, cui, assicura l'assessore alla Cultura Guglielmo Saisi, Lerici si volgerà tra due anni. Il «Golfo dei poeti» è infatti un premio letterario atipico, un po' diverso dagli altri. L'hanno ricordato nel convegno due membri della giuria (che. presieduta da Piero Bigongiari, ha anche assegnato un riconoscimento alla memoria per la raccolta di scritti postumi di Ruggero Jacobbì edita da Garzanti) Stefano Zecchi e Giuseppe Conte hanno sottolineato come il fatto «storico» che nello splendido paese ai con fini della Liguria si siano incrociati e avvicendati per 200 anni i massimi scrittori inglesi sia servito come idea di partenza e cornice per una riflessione sulla letteratura e sulle figure che la «modernità» ha quasi cancellato: I eroe, il mito. 11 destino. Byron, che tanto piacque a Goethe e Schopenhauer, ha affidato la sua penna proprio all'incrocio di queste grandi metafore. Lo hanno sottolineato fra gli altri relatori, da Tommaso Kemeny a Roberto Mussapi e Franco Cordelli seppure con sfumature diverse (Byron, «diavolo zoppo, moderno ed antico: e Lawrence d'Arabia ma anche Filottete, il fedele amico che bruciò Ercole sul rogo, ha provocatoriamente insinuato Cordelli), mentre un ospite a sorpresa, l'ammiraglio Luigi Romani, ha offerto una dettagliatissima .scheda della vasta traccia lasciata dal poeta nella musica. La sua modernità e Insom ma «certa» ma ancnc, come direbbe Nietzche «Inattuale Lo si è visto nella serata di sabato con l'intensa lettura di alcune inedite traduzioni (preparate da Mussa pi. Alessandro Ceni e Teresa Sorace Maresca) da parte dell'attore Roberto Herlitzka e in quella di domenica, quando la so prano Sharon Sage ha esc gulto Lied di Schumann Mendelssohn su testi bayro nlanl. E il Golfo dei poeti è stato davvero ancora una volta un «Golfo mistico» di note e parole. Poi, tutti «Da Paolino», a gustare gli stessi piatti di 170 anni fa. i Mario Baudino

Luoghi citati: Adelphi, Grecia, Lerici, Liguria, Viareggio