I milanisti in curva Maratona «Siamo tifosi non assassini »

Dopo il tragico incidente di domenica scorsa allo stadio di San Siro Dopo il tragico incidente di domenica scorsa allo stadio di San Siro I milanisti in curva Maratona «Siamo tifosi, non assassini » Non sono mancati insulti con gli ultras bianconeri, ma nessun atto di violenza - La polizia elogia il senso di autodisciplina dei fans juventini che avevano fornito i nomi di «garanti» a tutela della sicurezza Allo stadio sono volati solo gli insulti Dopo 1 morti accoltellati, le zuffe, 11 caos di quasi ogni domenica di calcio, 1* assenza di incidenti diventa notizia. Ieri a Torino, poi, erano attesi gli ultras rossoneri. Domenica scorsa a San Siro, un ragazzo uscito dalle loro file aveva ridotto in -fin di vita con un coltello un giovane di Cremona, tifoso della stessa squadra, ma «reo» di essersi confuso con r.altra parte». Sono arrivati in tanti da riempire la curva Maratona dei loro cori e colori. Che cosa si sono portati dietro di quel ricordo fresco, bruciante come una ferita aperta per tutti: Marco Fonghessl, 21 anni, sparito per sempre dalla faccia della terra? Eccoli U radunati dietro i loro striscioni, simboli dei riti tribali del calcio. Lo scontro con la Juve deve ancora iniziare. Quello con i suoi fans è solo gesti di sfida che si perdono nei cento metri di prato che separano i due gruppi. Il repertorio è noto o comunque immaginabile. Eccoli 11 in un momento di pausa. Appoggiati alla loro ■ balconata, guardano increduli il cronista dabbasso.-1 «duri» delle Brigate tagliano corto: .Che vuole questo? Domenica? E' successo. La violenza è dappertutto. Anche in discoteca, anche per strada. E' successo.. Il ragazzo sfoggia occhiali scuri e grinta. Si esprimerà cosi per coerenza con il suo look? Appena due metri più in là sembra lontanissimo, incomprensibile come lo è, evidentemente, anche il cronista per lui. ; Il suo «vicino», capelli'corti, pullover giallo lindo, accetta di più il dialogo. Non è un ufo e non gioca a farlo. .Noi non c'entriamo — attacca forte e Migliaia di tifosi milanisti hanchiaro —. Quello che l'ha ammazzato era iscritto da noi, ma chiunque può avere la nòstra tessera. Basta che paghi la quota. Certo, un morto ammazzato colpisce. E' stato un maledetto fatto. Però oggi è un'altra domenica. Siamo qui per il Milan.. ■ Finita la spiegazione? Nient'affatto. Basta un'altra domanda perché il ragazzo si scateni: .Siamo venuti in tanti. Non abbiamo paura di quei conigli. Lo scriva sul giornale che quelli della Juve sono dei conigli. Non sono venuti ad aspettarci. Noi siamo qui Va su di tono, eccitato per lo sfogo. Lo lasciamo al suo eloquente gesticolare dedicato all'altra -sponda». no invaso ieri la ciltà scortati dalIl colpo d'occhio è desolante. II simbolismo del loro slogan è preso a prestito dalla cronaca prima ancora che dalla storia. I soli che deflettano dalla linea guerrafondaia appaiono quelli che reggono lo striscione rossonero (più nero che rosso) annunciale: .Dal paradiso di Positano all'inferno rossonero.. Che siano anche masochisti, oltre che fedelissimi del M1-. lan? Tra fighters e kamikaze, i loro nemici non sembrano da meno. Ma hanno accettato le regole del gioco dettate dalla Questura: si al petardi a condizione che siano comunicati alla polizia nomi e cognomi di alcuni garanti; in caso di le forze di polizia: nessun incidente scoppi e di incidenti saranno costoro a risponderne. Parola più, parola meno, questo è il senso del discorsetto fatto ai loro capi dal commissario Pellegrino, che ieri sera elogiava l'autodisciplina. impostasi dal clan bianconero. La tensione è esplosa solo per un attimo lunghissimo, quando l'applauso per Marco Fonghessl si è trasformato nel coro lacerante ed ingiusto di .assassini, assassini.. Ma a fine incontro, spariti i fighters bianconeri, ai loro «nemici» non è restato che avviarsi tranquilli verso Porta Nuova, paghi del pareggio conquistato. Scortati da polizia e carabinieri, i mille «suppor»ers», «b«fseunginequCcouncotatauchlouripSsog te ha turbalo il dopo-partita «brigatisti», frequentatori di «fosse dei leoni» e assimilati sembravano di ritorno da una scampagnata. Facce di giovanissimi, un po' di rossonero sparso attorno. Tutto qui, solo un modo di essere. Con orpelli vari e qualche coltello di troppo. Amanda, un'«aggregata» di Brescia, in coda al corteo, lo dice esplicitamente: .La fama è meritata». Lei è tutta in nero, con una fascia rossa zingaresca che le pende da un fianco: un look femminile adattato. E' • una neofita del tifo che a Torino non si è divertita troppo: .Qui è stato loffe. San Siro è un altro spettacolo., sospira nel suo bresclanoingleseltaliano.

Luoghi citati: Brescia, Cremona, Positano, Torino