Ljubimov e Ater hanno fatto la pace (ma la firma sul contratto non c'è) di Pierangelo Sapegno

Ljubimov e Ater hanno fatto la pace (ma la firma sul contratto non c'è) Il regista sovietico siglerebbe martedì il suo impegno con l'ente emiliano Ljubimov e Ater hanno fatto la pace (ma la firma sul contratto non c'è) DAL NOSTRO INVIATO MODENA — Vicenda Ljubimov ultimo alto. Dopo cinque mesi di tira e molla, dono mille polemiche, ceco l'accordo. Manca solo la firma: quella, assicurano tutti, verrà messa martedì prossimo all' Arena del Sole. «Questione di giorni-, sorrido Yuri Ljubimov. Soltanto una formalità, dunque. Fra l'Aler (l'associazione che organizza e promuove 1' attività teatrale in Emilia Romagna) e 11 regista russo la pace è fatta, anche se manca l'unanimità dei con- sensi: due anni di contratto come direttore artistico del teatro dell'Arena del Sole, con opzione ]>er il terzo anno. Cento milioni per questi ventiquattro mesi, albergo e vitto compresi. Chi ha vinto alla fine? L'assessore alla cultura del Comune di Bologna, Sandra Soster, non ha dubbi: «Ha vinto Hologna, ha vinto la cultura, ma, per carità, non ci sono sconfitti". Né vinti ne vincitori, insomma. Ma non è proprio vero. Mario Cadalora, l'impresario teatrale per il quale il regista russo era disposto a rompere la trattativa, resterà in carica all'Atcr fino al 31 marzo. Avranno il contratto invece tre collaboratori scelti dall'ex direttore del Taganka. E Ljubimov? Ha passato la giornata da un ufficio all'altro. Prima con Mario Cadalora («Firmo, non firmo?»), poi in una stanza, un tavolo e quattro sedie, per ricevere, uno alla volta, i dirigenti politici dell'Atcr: 11 dentro sono passati Enzo Bioli, socialista, presidente, e Vittorio Zerbini, vicepresidente dimissionario, democristiano. Poco prima delle 20, un messaggio: «Se il maestro vuole undarc a salutare il direttivo, è benvenuto». Cosi Ljubimov esce dalla stanza, l>crcorrc il corridoio clic lo porta nella sala dov'è riunito il consìglio dell'Atcr. Maestro, è contento? ■.Giudicare dalla faccia», risponde Ljubimov, e sorride. La polemica sull'Ater, paragonata a Mosca? Tutto risolto. Il regista russo ha fatto una piccola retromarcia, ha ammesso anche le sue colpe: in parte sarebbe stato frainteso, «in parte, io non avevo bene capito com'era la situazione qui». Poi, tanti complimenti all' Emilia, persino una raccomandazione: «Non parlale mai più male di Bologna». E tante promesse: «Faremo dell'Arena del Sole un centro Importante, un punto di riferimento culturale per lutti». Va bene cosi. Ieri la serata all'Atcr è finita quasi a tarallucci e vino: l'assessore Soster faticava a trattenere larghi sorrisi («il bambino è nato, finalmente»); il presidente Bioli ripeteva: «Avete tristo? Avevo ragione io». E Ljubimov accettava di chiacchierare coi giornalisti. Maestro, c vero che prenderà 100 milioni in due anni? «Forse». Non le sembra poco? «Se lo dite voi Questa volta 6 davvero finita? ...Si. Ami. no: adesso cominciamo a lavorare in pace». E aggiunge: «L'Arena del Sole intelerà la sua attwltà l'8 dicembre. Il primo spettacolo sarà per gli operai che hanno lavoralo a restaurare il teatro a tempo di record. E' una consuetudine russa. Ho sempre fatto cosi al Taganka». Un'ultima domanda: metterebbe in scena la storia di questo contratto difficile, vicino alla firma proprio quando le due parti sembravano più lontane? Ljubimov sorride: «Si, è stalo un bel romanzo». Allora dovremo aspettarci uno spettacolo teatrale su questa vicenda? «Ho vissuto storie più drammaticlte, credetemi». Pierangelo Sapegno

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