Naria trasferito a Parma in una cella senza sbarre
Naria trasferito a Parma in una celia senza sbarre In gran segreto la partenza dall'ospedale Molinette Naria trasferito a Parma in una celia senza sbarre Su un'ambulanza scortata dai carabinieri - L'ex operaio dell'Ansaldo, al quale non sono stati concessi gli arresti domiciliari, ha ottenuto di scegliere il luogo dove curarsi Giuliano Naria ha lasciato 11 repartlno detenuti delle Molinette, da ieri sera è ricoverato In una stanza della divisione chirurgica degli Ospedali Riuniti di Parma. Dopo quattro mesi di battaglie legali, l'ex operalo dell' Ansaldo ha raggiunto cosi, seppur non completamente, 1' obiettivo di uscire dallo stato di prigionia. Voleva la libertà provvisoria o, In alternativa, gli arresti domiciliari: non ha ■ottenuto né la prima né i secondi, a Parma sarà sempre sorvegliato dal carabinieri: però, sarà curato In un luogo non incupito dalle sbarre e dal cancelli e potrà essere assistito dalla moglie e dal genitori. Il trasferimento di quest' uomo barbuto, gracile, magro come uno spettro e sofferente, secondo 1 certificati medici, di «prave deperimento organico e anoressia* (cioè, il rifiuto di cibo e bevande) è avvenuto in gran segréto. Ancora nel tardo pomeriggio alle Molinette pochissimi ne' 'erano al corrente, all'oscuro erano anche 1 militanti del partito radicale che per 72 giorni hanno piantonato l'in' grosso di corso Bramante con striscioni, cartelli e banchetti per la raccolta di firme prò Naria. ' Alle 13,30 1 carabinieri del I nucleo traduzioni hanno prejso in consegna Naria nel repartlno detenuti all'ultimo plano dell'ala dell'ospedale che dà su via Cherasco. Il braccio è costituito da un lungo corridoio sul quale s'affacciano le camere-celle che ospitano 18 persone le cui condizioni psico-fisiche impediscono la reclusione non solo in un carcere normale ma anche nell'attrezzato centro-clinico delle Nuove. Naria ha lasciato la stanza in barella. Al pianterreno, nel minuscolo atrio che s'affaccia su uno spoglio cortile, dietro l'Ingresso dell'ospedale di via Cherasco 3, 11 detenuto, non visto da nessuno, è stato infilato nell'autolettiga. Con lui sono saliti un Infermiere ed un militare. Carabinieri presidiavano il cortile: Impe¬ dendo ai rari curiosi (un palo di inservienti dell'ospedale, un usciere e il fotografo) di avvicinarsi. Preceduta e seguita da due «Alfette», su ciascuna tre uomini del nucleo traduzioni, r ambulanza ha lasciato le Molinette dirigendosi, lungo corso Spezia, verso l'autostrada per Piacenza. Naria è in attesa di giudizio dal 1881, quando fini di scontare 6 anni perché riconosciuto colpevole di appartenenza alle Brigate rosse. Un anno fa fu assolto per insufficienza di prove dall'accusa di aver preso parte al massa¬ cdgatLz cro del procuratore generale di Genova Coco e delle sue guardie del corpo. Adesso è ancora detenuto per la rivolta nel supercarcere di Tranl. A Alle 14 di ieri, in corso Lecce, una Volante della polizia ha bloccato Giuseppe L., 17 anni. Poco prima il giovane aveva rapinato ad un coetaneo la catenina d'oro e poche migliaia di lire. * Maria Caputo, 76 anni, via Rossini 14, ieri, alle 14, mentre stava attraversando via Po, è stata investita da una volante della polizia. La donna è ricoverata al Maurlzlano. Guarirà in un mese.
Persone citate: Giuliano Naria, Giuseppe L., Maria Caputo, Naria
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