Il trattore è in bilico

Il trattore è in bilico Parla Ambrogi, direttore dell'Unione costruttori macchine agricole Il trattore è in bilico Dal 1979-'80 gli acquisti si sono via via rallentati, per la crisi del settore agricolo - Quest'anno forse si riuscirà a non scendere sotto i livelli del 1983 - Tra le macchine «emergenti», quelle da raccolta e da giardinaggio - A Bologna dal 14 al 18 novembre il grande Salone internazionale Eima ROMA — In Italia lavora* no sul campi circa un milione 173 mila trattrici, quasi 40 mila mietitrebbie e un milione 760 mila macchine e motori diversi: questo Immenso parco-macchine, in poco più di trentanni, ha consentito alla nostra agricoltura di triplicare la produzione lorda vendibile riducendo a un terzo gli addetti, malgrado la diminuzione delle superflcl coltivate. Ma dal 1980, In questo quadro di sviluppo e di progresso, è comparso un elemento negativo: una flessione dell'Incremento annuo delle macchine, che negli anni successivi sì è rivelato tale da non coprire neppure la quota fisiologica di rinnovo del parco, in rapporto al suownotevele invecchiamento. Poiché- la recessione dura ormai da quattro anni, è lecito pensare che non si tratti solo di un evento di carattere congiunturale, ma piuttosto di un fatto legato alla debolezza dell'agricoltura italiana. Lo chiediamo a Carlo Ambrogi, direttore dell'Unacoma (Unione nazionale costruttori macchine agricole), che organizza la più grande manifestazione europea del settore, l'Elma, in programma a Bologna tra due settimane (14-1? novembre). «La nostra industria di macchine agricole ha un solo cliente: l'agricoltore. Se V agricoltura è in crisi, soprattutto in termini ereditisi, gli acquisti di macchine vengono quanto meno rinviati a tempi migliori: — C'è chi dice anche ohe il mercato sia ormai saturo— iNon credo che la meccanizzazione agricola sia in crisi per questo motivo o per un fenomeno di sovrameccanie«orione. La tecnologia principale che ha profondamente trasformato il modo stesso di fare agricoltura — dai tempi di Columella a 39-40 anni fa — è stata la macchina e Questo resta ancora lo strumentò' tecnico da cui non.sipuòMS-'scindere nell'attività agricola I d'un Paese moderno». — Un Paese moderno, come l'Italia, che però da' qualche anno acquista sempre meno macchine agricole. 1/84 sarà ancora un'annata della serie nera per la meccanizzazione agricola? •Per le trattrici, nei primi sei mesi, siamo sui livelli dell' anno scorso: niente di esaltante, ma dopo i risultati dell' ultimo triennio ci si contenta anche di non andar peggio». —- E per altri tipi di macchine? •Le mietitrebbie sono molto al di sotto (oltre il 30%) rispetto all'anno passato. La meccanizzazione minore (motofalciatrici, motocoltivatori, motoeappatrici, motoagricole) ha un calo globale del 5%, ma con un andamento a macchia di leopardo». — Ma in complesso( come sarà questo 1985? «/ dati che ho indicato probabilmente confermeranno la tendenza dell'intera annata, poiché il secondo semestre non produce, di norma, spostamenti significativi». — C'è qualche settore emergente nelle macchine agricole: giardinaggio, macchine da raccolta? •Le attrezzature per il giardinaggio — non solo per V hobby ma anche per l'orticoltura part-time — costituiscono un vero business di notevoli proporzioni, in cui però t veri dominatori sono i giapponesi. Anche per le macchine da raccolta — uva, olive, ortaggi, frutta — dovrebbe aprirsi un buon mercato». — Per'-* queste nuove macchine da raccolta c'è una produzione di serie, oppure slamo ancora a pochi esemplari per agricoltori d'avanguardia? •Iniziare una produzione standard di queste macchine vuol dire, per llndtislria, fare cospicui investimenti, che in periodi di vacche magre è difficile attuare. Per altro verso, se gli agricoltori non cominciano a veder funzionare queste macchine, certamente non le comprano e Quindi non st crea il mercato». -I. — Sembra un problema senza soluzione... ' ' «Ci vorrebbe un intervento pubblico, per realizzare un certo numero di preserie. Livio Bui ato

Persone citate: Ambrogi, Carlo Ambrogi, Livio Bui

Luoghi citati: Bologna, Italia, Roma