Confessa: ho ucciso Popieluszko

Confessa: ho ucciso Popieluszko Tragico epilogo del rapimento del prete fedele a Solidarnosc Confessa: ho ucciso Popieluszko Il capo dei sequestratori, un capitano della polizia: «L'ho assassinato personalmente» -1 complici, due tenenti, lo contraddicono: «L'abbiamo abbandonato vivo vicino a Torun» - Il ministro degli Interni alla tv: «Sono tutti del mio dicastero, ignoriamo chi siano gli ispiratori e i protettori» - L'autista della vittima aveva riconosciuto gli arrestati - Il corpo non è stato ancora trovato NOSTRO SERVIZIO VARSAVIA — Padre Jerszy Popieluszko, 11 sacerdote attivista di Solidarnosc rapito dieci giorni fa, è stato assassinato. A spezzare 11 tenue filo di speranza del cattolici polacchi che, pur temendo il peggio, si erano aggrappati per oltre una settimana all'altalena di voci sulla sorte del giovane prete, è stato 11 ministro degli Interni polacco, generale Czeslaw Klszczak. Poche parole, pronunciate con voce ferma al telegiornale della sera. Prima la precisazione: i rapitori di padre Popieluszko sono tre funzionari del suo stesso ministero, un capitano e due tenenti. Poi, 11 drammatico annuncio. <• Un'ipotesi fondata dell'inchiesta è quella della morte della vittima del rapimento» In quanto l'organizzatore del sequestro, il capitano Grzegorz piotrowskl, 33 anni, ha confessato di avere assassinato il sacerdote. La sua dichiarazione, ha tuttavia precisato 11 ministro, contrasta nettamente con le versioni' fornite dagli altri due complici, i tenenti Waldemar Òhmelewskl, di 29 anni, e Leszek Pekala, di 32, secondo i quali Popieluszko sarebbe stato abbandonato In vita alla periferia di Torun, il 19 ottobre. Per 11 momento, dunque, Klszczak sostiene che non è stato possibile accertare la sorte del rapito nonostante le Imponenti ricerche subito lanciate nella zona indicata durante gli interrogatori degli arrestati. «L'abbiamo setacciato a fondo, ma non è stato trovato nulla». L'avvocato del sacerdote, Edward Wende, ha detto di non avere alcun dubbio in proposito: dalle affermazioni di Klszczak, ha osservato al telefono, l'unica conclusione possibile è che padre Popieluszko «è morto... Il ministro ha quindi aggiunto *di non poter confermare né smentire la partecipatone di altre persone al rapimento, anche se nessuno in Polonia può sparire senea lasciare tracce. Continueremo le indagini per stabilire la verità. La Polonia non è e non sarà mai una giungla di fuorilegge-. Resta perciò senza risposta la domanda che era sulla bocca di tutti, «se vi sia e chi sia l'ispiratore occulto dell'in tera faccenda e se vi sia, e chi sia, chi ha protetto gli autori». In ogni caso, i tre ufficiali sono già stati incriminati for malmente del sequestro e rischiano la pena di morte Però, ecco 11 monito dell'autorità, «i nemici del nostro Stato, i giocatori cinici, non tentino di approfittare d\ questa tragedia umana-. Alcune ore prima aveva fatto il giro della capitale un1 altra dlchlarazlone-bomba, di segno opposto, resa ai giornalisti stranieri dall'ex presi dente di Solidarnosc per la regione di Varsavia, Seweryn Jaworskl. Citando fonti definite 'molto attendibili», aveva sostenuto che l'abate della chiesa di San Stanislao Kostka, famoso In tutta la Polonia per le sue prediche contro il regime, era vivo e in procinto di essere trasferito all'estero, in un Paese imprecisato. Aveva invitato i simpatizzanti a non raccogliere provocazioni, ad astenersi rigorosamente dallo scendere in piazza, o dall'indlre scioperi, per non offrire pretesti di interventi 'delle teste dure». Immediata, e aspra, la reazione del portavoce del governo Jerzy Urban, quasi un' anticipazione della successiva presa di posizione del ministro degli Interni: «Se il signor Jaworski sa dove si trova padre Popieluszko, dovrebbe presentarsi alla Procura e dirlo». Nel primo pomeriggio Waldemar Chrostowski, l'autista del sacerdote che era riuscito a sfuggire al sequestro, messo a confronto con 1 tre arrestati, aveva detto di averli riconosciuti «fuori di ogni dubbio, sema alcuna esitazione» dalla statura («due erano dei veri colossi») e dalla voce. L' altro ieri l'autista era stato convocato dalla polizia per procedere all'identificazione, ma in quell'occasione gli erano state mostrate soltanto le foto del tre uomini. e. st.

Persone citate: Czeslaw Klszczak, Edward Wende, Jaworski, Jerzy Urban, Leszek Pekala, Waldemar Chrostowski, Waldemar Òhmelewskl

Luoghi citati: Polonia, Torun, Varsavia