Il principe accusato dal pentito «E' un nobile ma anche mafioso»

Il principe accusato dal pentito «E' un nobile ma anche mafioso» Il principe accusato dal pentito «E' un nobile ma anche mafioso» DAL NOSTRO INVIATO PALERMO — Omicidi e «lupare bianche», commissioni mafiose e consigli d'amministrazione, traffici di droga e società immobiliari: nelle confessioni di Salvatore Con torno, scrivono 1 giudici, si ritrovano elementi «di eccezionale importanza». Non è una valutazione affrettata: l'ottimismo che si respira in procura non nasce solo dal fatto che il. nuovo «dissociato» delia mafia conjférml ed aggiorni le confessioni di Buscetta, o dal fatto che avesse vissuto da protagonista tutte le fasi della recente guerra tra cosche. Quel che più conta, è l'autentico salto di livello che le sue Indicazioni hanno consentito. Dal verbali di interrogato rio dell'ex capo del rione Brancaccio, per la prima vol ta «emerge l'intreccio altri menti inesplicabile fra Cosa Nostra ed il mondo imprenditoriale, il coinvolgimento a livello di organico inserimento nell'organtssasione di appartenenti a strati sociali che fi- nora erano ritenuti indenni da tale piaga, al ìnassimo conniventi, o complici». Invece, oggi si scopre che è accaduto il contrario: secondo Salvatore Contorno, illustri professionisti, imprenditori di grido, persino un nobl- le vanno considerati mafiosi a tutti gli effetti, nel senso almeno di un rapporto continuo ed organico coi componenti la «Famiglia». Il principe di San Vincenzo? Secondo il boss Contorno, Alessandro Vanni Mantegna di Calvello sarebbe un «uomo d'onore», uno della cosca di Francesco Di Carlo, capozona di Altofonte. Nella motivazione del mandato di cattura che ha colpito 127< persone, al principe viene dedicato un riferimento rapido, ma molto pesante. Su di lui, scrivono àncora i magi1 strati, «do tempo erano appuntati i sospetti per gli strani rapporti con personaggi come Di Carlo, elemento di grande rilievo nella "Famiglia", e Michele Greco. Tali sospetti hanno trovato conferma nelle indagini bancarie, ed un definitivo riscontro nelle dichiarasioni di Contorno, cui il Calvello era stato ritualmente presentato come uomo d'onore». Il nuovo «pentito», dunque, non parla del principe solo per sentito dire: racconta di averlo più volte incontrato — forse, al night «Il castello» — e di essere stato spinto a fidarsi di lui. Dagli accertamenti bancari, puntualmente emerge traccia di un fitto giro di assegni tra il rampollo di una delle più antiche famiglie siciliane, i mafiosi di Al¬ tofonte e perfino un grosso esponente della camorra napoletana, Michele Zaza, capo della «Nuova famiglia». Passi per un rapporto fra nobile e mafioso: di questi contatti, la storia della Sicilia è piena. Ma la camorra, duella criminalità senza storia che solo attraverso 1 traffici di droga è riuscita a farsi strada? Per il principe di San Vincenzo (ancora «irreperibile» e da oggi, trascorse quarantott'ore, ufficialmente latitante) spiegare questo tipo di affari non sarà facile. Ma se sua moglie, chiusa in casa, rifiuta ogni commento, il pa¬ rere della madre, donna Stefanina Gang!, non sembra dei più preoccupati: «Sono certa che le cose si chiariranno da sole — dice la principessa al telefono —. Passerà poco tempo. Intanto, però, niente interviste: del nostro nome, i giornali sono già fin troppo pieni». Forse è vero: fatto sta che oggi, assieme con altri 118 imputati (ed in concorso con i 366 coinvolti nel blitz-di tresettimane fa, altra prova'dello stretto collegamento fra le rivelazióni ' di' Buscetta e quelle di Contorno) il principe è accusato di una serie Impressionante di reati: associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico d' armi, di stupefacenti. Persino, come si scopre decifrando il comma di un'aggravante, di «scorrerie in armi». Del 127 accusati da Contorno, gli altri, come componenti la «commissione», sono accusati anche di una serie di omicidi, sequestri di persona, di aggressioni concluse con la scomparsa dei cadaveri. Un altro inquietante paragrafo è dedicato all'avvocato Salvatore Chlaracane, quello che si trovava agli arresti domiciliari e che l'altra mattina, ammanettato, ha urlato accuse contro lo Stato e le sue risposte alle «proteste de¬ mocratiche». Il legale, scrivono i magistrati, è «figura centrale» nella cosca di corso dei Mille: «Vero e proprio consigliere, intimamente collegato con Michele Greco». Le indagini su di lui, anzi, vanno proseguite «per accertare eventuali responsabilità, a titolo di concorso morale, in gravissimi omicidi di'mafia». Eccoli qui. dunque, 1 due gruppi^ djt^na parte quello disegnato, da'-Buscetta, Che nelle confessioni $1 ferma, almeno quanto a conoscenza' diretta, agli ultimi mesi deli' 81. Dall'altra, gli organigrammi più recenti descritti da Contorno, ed arricchiti nel livello dalla presenza del primi «insospettabili». Giuseppe Zaccaria ti principe Alessandro Vanni Mantegna di Calvello è ricercato dalla polizia tf

Luoghi citati: Altofonte, Calvello, Palermo, Sicilia