Blitz antimafia con 56 arresti Un principe sfugge alla cattura di Giuseppe Zaccaria

Blitz antimafia con 56 arresti Un principe sfugge alla cattura Palermo, dopo le rivelazioni di un nuovo pentito spiccati mandati di cattura contro boss e complici delle cosche vincenti Blitz antimafia con 56 arresti Un principe sfugge alla cattura Firmati dai giudici 127 ordini di carcerazione - Medici, imprenditori e il fratello di Greco sotto accusa DAL NOSTRO INVIATO PALERMO — Un concerto di sirene, canne di mitra dai finestrini dei blindati, grida di persone tenute lontane dalla polizia: sono le 10, e tutto intorno alla questura 11 traffico è paralizzato. Nella notte c'è stato un nuovo «blitz» contro la mafia, 127 ordini di cattura, 56 persone arrestate: e uno alla volta, ammanettati, le braccia dietro la schiena, escono «picciotti» e avvocati, gioiellieri, medici, imprenditori. La stessa scena, alla stessa ora, si svolge in piazza Verdi, dinnanzi al gruppo carabinieri, e alla caserma della finanza di piazzale Sturzo. Il questore, Giuseppe Montesano, parla ancora una volta di «data storica»: non solo, o non tanto, per il numero e la qualità degli arrestati, o per il fatto che con gli arresti coincidono anche 11 mandati di cattura contro i probabili mandanti di omicidi «politici» come quelli di Pio La Torre, Michele Reina, Piersanti Mattarella. Il dato piti importante è un altro: Tommaso Buscetta non è più il solo «grande dissociato della mafia», le sue confessioni stanno facendo scuola. Adesso, a confessare c'è anche Antonio Contorno, detto «Totuccio», 40 anni, capozona di Brancaccio, già braccio destro di Stefano Bontade. In carcere da due anni e mezzo, anche «Totuccio» di colpo si è deciso a parlare: e adesso, come Buscetta, viene tenuto al sicuro in una caserma, e continua a firmare verbali di interrogatorio. Dove si fermano le confessioni di Buscetta, cominciano le sue: se «don Masino» raccontava della vecchia mafia, lui descrive la nuova e ai nomi di tanti insospettabili aggiunge anche quello di un principe, Alessandro Vanni di Calvello, 45 anni, ultimogenito di Vincenzo di San Vincenzo, amico personale dei reali d'Inghilterra. Tre anni fa, Elisabetta e Filippo d'Edimburgo erano stati suoi ospiti a colazione nel palazzo di piazza Croce dei Vespri, quello della f amo- sa scena del valzer nel «Gattopardo» di Visconti. In quelle sale, come in un altro palazzo di via Libertà, la polizia è tornata l'altra notte, ma il principe non c'era. SI è reso irreperibile: lo accusano, come gli altri, di associazione di stampo mafioso per i rapporti con i fratelli Di Carlo, capi della «famiglia» di Altofontc, Dove, nel verbali di Buscetta, c'erano «commissioni» e storici boss, in quelli di Contorno appaiono società e locali notturni, studi professionali e consigli d'amministrazione. Il dissocialo fa solo un breve accenno ad una «commissione interprovinciale», che avrebbe assunto di recente poteri particolarmente vasti nella mafia. Nei verbali, imitando 1 pentiti della camorra, fa anche il nome di un uomo del mondo dello spettacolo. Dice: 'L'attore Franco Franchi era legalo ai Greco e ha fatto un film con loro-. L'opera, che certamente non è passata alla storia, era intitolala «Panna, cioccolata e paprika»: ai giudici servirà comunque per indagare sulla casa di produzione «GGC», sigla che starebbe, nientedimeno, per «Giuseppe Greco Corporation». Tra gli arrestati ci sono Francesco Tcresl, proprietario di uno dei locali più «in» di Palermo (la «Bussola» di Mondello), il gioielliere Filippo Mistrelta, il ginecologo Francesco Greco, fratello del boss Michele (arrestato a Roma, dove si trovava con la moglie), Andrea Vassallo, primario ortopedico, raggiunto a Bari. Anche Salvatore Chiaracane, avvocato penalista già agli arresti domiciliari, è tornato in carcere. Una protesta contro i metodi delle cosche vincenti 1' aveva tentata, qualche anno fa, anche Salvatore Contorno. La risposta era arrivata il 25vgtugno Self8f? fff vT& tSlafar. Il boss era su una 127, che' fu affiancata corttfcrfipèrancamcnlc da una moto e da un'auto: spari, raffiche di Kalashnikov. Sparando a sua volta, Contorno si era salvalo, era riuscito a sparire: per dargli la caccia e scovare il suo rifugio, i Marchese avevano fatto eliminare, una dopo l'altra, venti persone. Lui si era nascosto a Bracciano, trenta chilometri da Roma, in una villa acquistata per 220 milioni e trasformata in bunker. Per evitare la trappola delle bombo,.aveva; perfino munito le suo auto blindale di un congegno di accensione a disianza. Fu catturato dalla polizia nell' aprile dell'anno successivo. Prima, qualche accenno ad una inattesa «collaborazione», poi di colpo 11 silenzio. Da un parente, gli era giunto l'invito a «comportarsi da uomo». Infine, in questi mesi, la •bomba Buscctla», la prima ondata di arrcsll della notte di San Michele, la slragc di San Luca: g\ rientro tutta questo accadeva;, una serie di incontri riservati con 11 giudice Giovanni Falcone. Al calendario delle sconfitte e delle reazioni mafiose, anche Contorno alla fine ha aggiunto Il suo santo, San Crispino. E l'importanza delle nuove rivelazioni è confortata anche da un dato: dei 127 ordini di cattura, solo 7 riguardano persone che già si trovavano in carcere. Giuseppe Zaccaria l'alenilo. Mezzi della polizia cimanti lilla questura per il trasferimento degli arrestati nell'operazione antimafia (Tclcfoto AP)

Luoghi citati: Bari, Bracciano, Inghilterra, Palermo, Roma