Approvato il bilancio extra per evitare la paralisi della Cee di Emanuele Novazio

^^À Strasburgo 1 AssèmBlea cecie e salva questo autunno europeo :^AparmmM bilancioextra^^péf ^taria*pv8ralisraSlla»iC«Jé'i 'À Sb 1 èB ^^À Strasburgo 1 AssèmBlea cecie e salva questo autunno europeo DAL NOSTRO INVIATO STRASBURGO — Saggezza o debolezza? I pareri non erano unanimi, ieri sera, all' Europarlamento. L'approvazione — a larghissima maggioranza: 268 si, 8 no, 6 astensioni — del bilancio supplementare per l'84 evita, certo, il rischio di una paralisi comunitaria immediata: dal 1° novembre, le casse della Cee rischiavano di rimanere vuote. Consente di versare i rimborsi agli agricoltori, che alla vigilia del voto avevano chiesto al presidente Pflimlin di •non essere ancora una volta penalizzati» e «costretti a manifestare la propria collera». Ma ripropone il problema dei poteri dell'assemblea di Strasburgo, le sue possibilità di pressione sui governi, la sua capacità di iniziativa. A poche ore dal voto, mercoledì, l'Europarlamento aveva adottato, in prima lettura, una serie di emendamenti che trasformavano sensibilmente il progetto di bilancio presentato dal Consiglio. Nella not¬ te, i ministri dei Dieci avevano respinto tutti quelli relativi alle entrate, accogliendo soltanto le modifiche al capitolo spese. Al termine della trattativa ministri-Parlamento Concerta tlon bidon», commentava il francese Coti la Commissione decideva però di proporre un voto favorevole all'Assemblea. Per «rispettare gli impegni» nel settore agricolo, spiegava la relatrice Scrivener. Per dar prova, appunto, di saggezza. Quali le concessioni dei Dieci? Il trasferimento dalla riserva al capitolo spese di 70 milioni di Ecu (l'unità di conto europea pari a 1400 lire), e il lancio di una nuova operazione *burro di Natale-, che sarà messo in vendita a prezzi politici grazie a economie di gestione per 210 miliardi di lire. Ma il Parlamento ha mantenuto il disaccordo sulle previsioni di entrata: su quelle doganali (l'Assemblea prevede 260 milioni di Ecu in più), e sui risparmi relativi alle politiche regionali e sociali (il Parlamento ha dimezzato i tagli previsti dai Dieci, 700 miliardi di lire). Sul punto decisivo, tuttavia, il vero nodo di questo bilancio — la richiesta di un anticipo di mezzo miliardo di Ecu in più ai governi — il Parlamento si è piegato, ha perso. E' passata la linea del Consiglio: i Dieci verseranno il previsto miliardo di Ecu e basta (1400 miliardi di lire da suddividere tra i Paesi: l'Italia dovrebbe sborsare 275 miliardi). Il bilancio passa ora al vaglio della Commissione esecutiva, che potrebbe appellarsi. Ma la -battaglia d'autunnonon finisce qui. Lo scontro più aspro, Consiglio e Parlamento l'avranno a metà novembre, quando sarà discussa la legge finanziaria per l'85. Il bilancio '85 sarà occasione, anche, di una messa a punto sulla cosiddetta -disciplina di bilancio-, in sostanza le economie da fare, i settori nel quali tagliare. Le posizioni sono lontane, il Parlamento assicura di non volere altre riduzioni sulle -politiche nuove-, altri sacrifici in settori come lo sviluppo energetico, la lotta alla disoccupazione, le tecnologie. Emanuele Novazio

Persone citate: Coti, Pflimlin, Scrivener

Luoghi citati: Italia, Strasburgo