Tutta la storia delle sinistre di Giampaolo Dossena
Tutta la storia delle sinistre LA FONDAZIONE FELTRINELLI COMPIE DIECI ANNI Tutta la storia delle sinistre l^eo Valiani riabilita Giangiacomo Feltrinelli; un uomo che «merita il massimo rispetto» MILANO — Questa sera nella sede di via Romagnosi la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli festeggia 1 propri dicci anni di vita. Nell'occasione viene presentato un libro che illustra caratteristiche e storia della fondazione, e viene resa pubblica la nomina a nuovo presidente del professor Salvatore Veca. La Fondazione Feltrinelli ha origini un po' più lontane di quelle della omonima casa editrice. Nasce nell'immediato dopoguerra come Biblioteca Feltrinelli, si trasforma in Istituto nel 1960 e assume 1' assetto attuale dopo la morte di Feltrinelli, per sua volontà testamentaria. Mentre la casa editrice ha avuto una storia a dir poco tormentata come sanno tutti 1 lettori di libri che abbiano almeno quarant'anni, la fondazione ha avuto uno sviluppo lineare e non le sono mal venuti meno gli apprezzamenti ad altissimo livello Internazionale. Solo ad Amsterdam (e, se si vuole, a Mosca) esiste una biblioteca specializzata sulla storia del movimento operaio e delle sinistre cosi ricca. La fondazione non è un monumento che dia nell'occhio o che attragga 1 turisti, ma nel campo degli studi storici gode di un prestigio incomparabile e certamente è una delle poche cose che ten¬ gono alto il nome di Milano nel mondo. Un'istituzione cosi •esclusiva», frequentata solo da grandi specialisti, non affiora, per sua natura, al livello della cronaca se non in rare occasioni. L'unica fu nel 1981, quando venne a visitarla il presidente Pertlni, accompagnato da Leo Valiani. Oggi, morto Riccardo Lombardi, Valiani è con Pcrlinl l'ultimo grande vecchio che ci resti del vecchio antifascismo italiano. E proprio nel volume celebrativo della fondazione che viene presentato oggi, Leo Valiani ha scritto una testimonianza che potrebbe mettere a rumore certi ambienti. Valiani vede il grande lavoro di Giangiacomo Feltrinelli per la fondazione della Biblioteca, poi Istituto, poi Fondazione, come un filo ci' Arianna nella vicenda multiforme dell'uomo: Giangiacomo Feltrinelli, scrive Valiani, «agiva in perfetta buona fede e con un disinteresse totale, che meritano il massimo rispetto, nella sua evoluzione politica cospirativa, sboccata nel sacrificio personale di un uomo che credeva nell'imminenza di una reazione fascista in Italia, e, per impedire questo pericolo che paventava, affrontò coraggiosamente la morte: Può darsi che qualcuno vo¬ glia discutere questo lapidarlo giudizio idi Valiani, mentre per altri questo giudizio segna il momento di una riabilitazione a lungo attesa. Che Giangiacomo Feltrinelli fosse, proprio per le sue drammatiche inquietudini, un grande organizzatore culturale si vede bene in questa fondazione che porta 11 suo nome, e che ha subito i suol mutevoli impulsi. ■ Nata un po' come delizia da bibliofili e un po' come strumento di lotta («i! sapere' diceva; Wilhelm Llebknecht «é la massima forza di cui il mo¬ vimento operaio ha bisogno*) si è venuta via via muovendo anche verso altri interessi. I «Quaderni» e gli «Annali» che lia pubblicato, 1 seminari e 1 convegni che ha organizzato, hanno segnato una progressiva apertura alle scienze della società, alla sociologia, all'antropologia, alla politologia, alla filosofia. Dunque è un segnale esplicito ma ovvio 11 fatto che a uno storico come Giuliano Procacci succeda oggi, alla presidenza della fondazione, un filosofo come Salvatore Veca. Giampaolo Dossena
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