Su India e Pakistan, nuove nubi di Bernardo Valli

Su India e Pakistan, nuove nubi Su India e Pakistan, nuove nubi (Segue dalla 1 ' pagina) potrebbero difficilmente rifiutare di fare altrettanto con 11 Pakistan, al quale stanno dando più di tre mi-. Uardi di dollari di aiuti militari In sci anni. Inoltre, se Mosca è fedele nella sua amicizia con New Delhi, Pechino lo è con Islamabad. E' da questo Paese che Kissingcr si involò per incontrare Mao Tse-tung e allacciare i rapporti con la Cina, all'inizio degli Anni Settanta. I pachistani favorirono quell'operazione, che ha contribuito a cambiare la faccia politica del mondo. Per quanto l'Asia viva un'epoca slorica facile alle guerre, sono pochi coloro che credono alla possibilità di un imminente scontro armalo tra Pakistan e India. Molti pensano che il conflitto verbale serva a Indirà Gandhi per creare nel:Paese un'atmosfera di unità nazionale, a pochi mesi dalle elezioni legislative. Le recenti crisi interne, il problema del sikh ad Amrltsar e la prepotenza del governo centrale nel confronti dei governi locali, nel diversi Siati dell'Unione, in.particolare ncll'Andhra Pradesh, hanno tolto a Indirà Gandhi molto del suo prestigio, della sua popolarità. Ella rischia di perdere la maggioranza in Parlamento e forse anche il potere, nel gennaio prossimo. I pachistani dicono che il primo ministro cerca di avere le sue Falkland, ossia una guerra che le consenta, come accadde alla signora Thatcher, di recuperare consensi. Nel suo caso, anche di rinviare le elezióni a tempi più propizi. A questo punto si formano due scuole di pensiero: la prima pensa che Indirà Gandhi si accontenterà di far ba- lcnarc la minaccia di uno scontro armato, la seconda ritiene Invece che ricorrerà ai lampi di guerra», sia pure modesti, limitati. Il dissidio Indo-pachistano, nato subito, 37 anni or sono, nel 1947, al momento della partizione del subcontinente, quando cessò la Rai (sovranità) britannica, è stato via via alimentato da nuovi pretesti. Uno di questi è nucleare. L'India ha fatto esplodere -a fini pacifici-, dieci anni fa, un ordigno atomico. Il Pakistan si è sentito minacciato, ha creato una centrale per l'arricchimento dell'uranio a Kahuta, e ha rifiutato di firmare il trattato di non-proliferazlone, come del resto ha fatto l'India. Quest'ultima sostiene che il Pakistan sta preparando armi nucleari. Si è parlato spesso di una possibile spedizione aerea indiana sul tipo di quella compiuta dagli israeliani, nel giugno '81, contro la centrale atomica di Oslrah, in Iraq. Per questo la zona di Kahuta è saldamente presidiata da batterle di missili. Ma il punto nevralgico resta il contrastato confine del Kashmir, la linea di armistizio tracciala nel 1949, alla fine della prima guerra indopachistana, poi corretta nel 1972, dopo il terzo ed ultimo conflitto. E' lassù, In particolare nella regione del ghiaccialo di Slachin, tra le montagne vicine alla frontiera con la Cina, che gli incidenti si sono moltipllcati negli ultimi mesi. I pachistani accusano gli indiani di avere superato la «linea di controllo», e gli Indiani ricambiano l'accusa. Il Kashmir segna la temperatura politica del rapporti tra New Delhi e Islamabad, e ora nel Kashmir la situazione è tesa. Come, del resto, nel Punjab, dove gli indiani chiudono ogni tanto il confine e accusano 1 pachistani di fare manovre provocatrici. Dice Abdul Sattar, il ministro degli Esteri pachistano: -Tutto questo può condurre a un conflitto aperto, e noi vogliamo evitarlo con dei negoziati. Ma nell'atmosfera attuale la possibilità di negoziare è scarsa-. E' esattamente quel che si dice anche nell'altra capitale, a New Delhi.' Bernardo Valli

Persone citate: Abdul Sattar, Gandhi, Mao, Thatcher