Sull'India e il Pakistan nuove nubi di tempesta di Bernardo Valli

Sull'India e il Pakistan nuove nubi di tempesta i Si allargherà la mappa dei conflitti asiatici? Sull'India e il Pakistan nuove nubi di tempesta Il figlio della Gandhi dice: guerra inevitabile - Ma la tensione forse è gonfiata da New Delhi per distogliere l'attenzione dai problemi interni DAL NOSTRO INVIATO ISLAMABAD — La vicina Asia, di cui l'Europa, secondo 1 geografi, è una semplice propaggine o appendice, è ricca di guerre e di guerriglie In questo scorcio di millennio. SI sorvola l'Iran in guerra con l'Iraq. Si incontrano sul Khyber Pass i mujahiddin che fanno la guerriglia .contro I siluravi, i russi Invasori dell'Afghanistan. Conflitti ormai carichi di anni, e lanche conflitti quasi segreti, perché 1 testimoni sono raramente tollerati, sono tenuti lontani dall'eccidio coloniale afghano e dal fanatismo che alimenta l'interminabile scontro di massa tra Baghdad e Teheran. Non è pudore. E* una chiusura che direi .teologica. I profani deformerebbero 11 carattere della missione affidata all'esercito di Khomeini e a quello sovietico. Rifiutando i testimoni, i dirigenti di Mosca si mettono sullo stesso plano «religioso» dell'ayatollah di Qom. Quella del Vietnam è stata l'ultima strage trasmessa in diretta alla televisione. Era una guerra, un eccidio, non pretendeva di essere una crociata. Nella penisola indocinese ci si uccide ancora, in Cambogia, ma anche la 1 vietnamiti protettori-invasori sono restii ad accettare la visita di osservatori stranieri. SI bombarda, si ammazza, si sventra, ma non si ha il coraggio di mostrare le budella al sole. Adesso, su questo orizzonte di sangue si profila un altro . possibile conflitto. Una vec- eh la tenzone si riaccende: quella tra l'India e 11 Pakistan, che ha già avuto tre round di guerra aperta e che potrebbe averne un altro, il quarto, In un futuro abbastanza vicino. Uno scontro tra due potenti eserciti moderni. Tra i più robusti dell'Asia. Tra 1 più forti del mondo sul plano convenzionale. Comunque numericamente. Nell'Occidente Immerso nei suoi problemi non se ne parla: è una scoperta, arrivando a New Delhi o a Islamabad, leggere sul giornali, quotidianamente, che altre «nubi belliche» si addensano sull'Asia meridionale. E' lo stesso primo ministro indiano ad agitare la minaccia appena si presenta l'occasione: quando si rivolge alle forze armate (un milione di soldati professionisti) per una ricorrenza nazionale, oppure durante i comizi in uno degli Stati dell'Unione. Il figlio di Indirà Gandhi, suo presunto erede politico, Rajlv, ha detto pubblicamente che un nuovo conflitto con il Pakistan scopplera prima della fine del 1984. Qui a Islamabad il linguaggio è più cauto, ma le forze armate (circa selcentomila uomini) sono da tempo esortate a tenersi pronte dal generale Zia ul-Haq, il Presidente. E gli acquisti di armi hanno subito una notevole accelerazione. In risposta all'aiuto militare americano al Pakistan, insidiato sui confini nord-occidentali dall'Afghanistan occupato dall'esercito sovietico, l'Urss si dimostra generosa in missili e aerei con l'India, che, fedele al suo tradizionale neutralismo, continua però a far acquisti anche in Occidente. Jaguar in Inghilterra e Mirage in Francia. Tre guerre nella stessa area geografica, sia pure indipendenti, autonome, sarebbero troppe. La situazione del Pakistan diventerebbe drammatica: da un lato i sovietici sulla frontiera afghana, dall'altro il robusto esercito Indiano nel Kashmir e nel Punjab. Preoccupalo, il Dipartimento di Stato americano manda i suoi inviati per confortare Islamabad e rassicurare New Delhi. Una guerra indo-pachistana sarebbe imbarazzante per Washington. L'India riceverebbe rifornimenti dall'Urss, come è accaduto nei due precedenti conflitti ('65 e '71), e gli Stati Uniti questa volta Bernardo Valli (Continua a pagina 2 in quarta colonna) v u. «ss ,-

Persone citate: Gandhi, Khomeini, Pass