Morto Oskar Werner, nostro eroe malinconico
Morto Oskar Werner, nostro eroe malinconico Raggiunse la notorietà internazionale con «Jules e Jim» e «Fahrenheit 451» di Truffaut, scomparso domenica Morto Oskar Werner, nostro eroe malinconico Ieri in Germania, per un attacco cardiaco; aveva 61 anni - Un attore sensibile e introverso che forse diede il meglio di sé in teatro BONN — L'attore austriaco Oskar Werner, interprete di due film del regista francese Francois Truffaut, scomparso domenica scorsa, è morto ieri per un attacco cardiaco a Marburg (Germania federale), all'età di 61 anni. L'attore — ha precisato la polizia — è morto a bordo di un'ambulanza che lo stava trasportando In ospedale." A due giorni di distanza dalla tragica morte di Francois Truffaut ecco giungerci la notizia dell'immatura scomparsa di Oskar Werner, un attore che proprio Truffaut aveva reso internazionalmente celebre con Jules e Jim e con Fahrenheit 451. In quei due film, cosi simili e diversi al tempo stesso, così sentimentali e nostalgici, così venati d'una sottilissima e struggente malinconia, Werner aveva saputo tratteggiare due personaggi anch'essi simili e diversi, anch'essi cosi struggentemente malinconici. Ed è questa sua sensibilità, questo suo tratto delicato e signorile, questo suo sguardo limpido e triste, ma anche ironico e un poco conturbante, che illuminava un volto quasi angelico e .fuori del tempo, die oggi ricordiamo con tristezza e nostalgia. Perché furono proprio quei due capolavori di Truffaut a trasmetterci l'immagine d'un eroe dei nostri tempi, tanto carico dell'angoscia esistenziale contemporanea quanto privo d'ogni atteggiamento superficialmente rivoltoso Non fu d'altronde questa la sola matrice dell'arte interpretativa di Werner, la cui carriera si svolse prei>a/c7i temente sul palcoscenico. Ed anche sullo schermo la sua fama è legata ad altri film come L'ultimo atto (1955) di Pabst, Lola Montes (1955) di Ophtìls, La spia che venne dal freddo (1965) di Riti, e soprattutto La nave dei folli (1965) di Kramer, per la cui interpretazione ricevette una nomination per l'Oscar. Perché Werner era un attoreserio e meticoloso ed andic estremamente' sensibile nel tratteggiare i personaggi più vari e complessi. Il lungo tirocinio al Burgtheater di Vienna — dove era nato nel 1922 col nome di Oskar Josef Bschliessmayer — aveva influito notevolmente sulla sua carriera, che si era svolta in Austria e all'estero nei principali teatri di prosa. L'assidua frequentazione dei classici, da Molière a Caldcron, da Schiller a Goethe a Shakespeare (di cui diede un' eccezionale interpretazione dell'Amido) gli aveva dato quella maturità d'espressione e quel distacco critico che furono le caratteristiche più significative del suo lavoro d' attore. E fu in teatro die, probabilmente, egli diede il meglio di sé. Tuttavia è il cinema che ci restituisce oggi la sua figura indimenticabile, proprio grazie —tome si e détta —ai due film di Truffaut. Ed è una figura, la sua, estremamente discreta, tutta interiore, quasi sfuggente nell'impalpabilità del messaggio che pur ci trasmette. Una discrezione e una interiorità che fanno di Oskar Werner — in una dimensione diversa ma non contrapposta a quella di Jean-Pierre Léaud — la controfigura spirituale di Francois Truffaut. CJianni Kondolino Oscar Werner con Julic Christie nel '66, in « l'umiliti t 451 »
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