La violenza su cinque fratellini Madre e convivente condannati

La violenza su cinque fratellini Madre e convivente condannati Dalla strada all'intimità della casa: ancora una storia di abbrutimento La violenza su cinque fratellini Madre e convivente condannati Rispettivamente a 6 e 9 anni di career. - Accusati di aver maltrattato i piccoli, di averli fatti assistere ai loro amplessi e di Sgyjzig - In tribunale hanno negato, ma inutilmente Violenza sessuale: un argomento che ha sollevato critiche infuocate nei giorni scorsi in Parlamento, e di cui, purtroppo, spesso devono occuparsi i giudici in tribunale. Ieri è toccato ai magistrati della quarta sezione penale giudicare un uomo e la convivente per violenze al figli della donna. Lui è stato condannato a 9 anni di carcere, lei a 6 anni. Una storia amara e aberrante, un dramma che nasce e si consuma in un alloggio delle case popolari di Venarla. Dietro le sbarre Antonino Fragale, 45 anni, e Luigina D' Agostino, di 35. Il capo d'Imputazione contro i due è lungo e pesante: avrebbero maltrattato 1 cinque figli nati da un precedente matrimonio della donna; avrebbero tenuto legati ad un letto, in varie occasioni e per alcuni giorni, due bambini; avrebbero consumato 1 loro rapporti sotto gli occhi innocenti dei piccoli. L'uomo avrebbe violentato più volte una delle bambine che all'epoca dei fatti, nell' 82, aveva appena 12 anni. E la madre che sapeva delle continue violenze del convivente alla figlia non sarebbe mai intervenuta in difesa della bambina: per questo anche lei risponde di concorso in violenza carnale. Infine 11 Fragale avrebbe maltrattato anche l'amica. La storia incomincia 9 anni fa, quando Luigina D'Agostino arriva dalla Puglia dove ha lasciato i cinque figli. I piccoli, affidati dal tribunale dei minori di Bari al padre, che è emigrato in Germania, finiscono in un istituto. A Torino la donna va a convivere con il Fragale, sposato, padre di 4 figli, con un lavoro saltuario. Nell'80 Luigina D'Agostino, che abita a Venarla, chiede casa e lavoro. Ottiene un posto come bldella In un asilo nido e il Comune le dà una casa. Riesce anche ad ottenere la patria potestà sui figli che la raggiungono a Venaria. Per 1 bambini incominciano anni di calvario. La verità viene alla luce quasi per caso. Il marito dell'imputata, Salvatore Sciascia, torna dalla Germania e si fa vivo per chiedere il divorzio. Il giudice del tribunale civile, Villa, sente anche 1 bimbi: il loro racconto, spaventoso e drammatico, fa intervenire la Procura. I due amanti finiscono in carcere. I bambini vengono affidati al comune di Venarla che si costituisce parte civile con l'avv. Mittone. In aula ieri i due Imputati hanno negato tutto. »Non è vero niente — ha borbottato lui —, volevo bene ai ragazzi, tanto è vero die li ho accolti in casa». Lei ha accusato 1' amico: «Lui li picchiava, io no, non l'ho mai fatto. Lui è sempre stato un violento». Una versione che non ha convinto i giudici (pres. Mitola, pm Bonfiglio): i due conviventi sono tornati In carcere. I ragazzi, tre maschi e due bambine che hanno ora dai 10 ai 15 anni, sono stati affidati ad alcune famiglie.

Persone citate: Antonino Fragale, Bonfiglio, D' Agostino, D'agostino, Fragale, Luigina D'agostino, Mitola, Mittone, Salvatore Sciascia

Luoghi citati: Bari, Germania, Puglia, Torino, Venaria