L'inflazione è sotto controllo ma i ministri sono preoccupati di Ezio Mauro

L'inflazione è sotto controllo ma i ministri sono preoccupati L'inflazione è sotto controllo ma i ministri sono preoccupati Goria: non possiamo permetterci distrazioni - Altissimo; molte insidie ROMA — Sul tavolo di Bettino Craxi, le cifre sono arrivate lunedi sera. Qualche sorpresa, perché gli esperti della presidenza del Consiglio non avevano previsto questa nuova tendenza alla rincorsa dei prezzi al consumo, ma nessun allarme. La parola d'ordine, alla presidenza del Consiglio, è questa: i dati sul carovita nelle città-campione sono meno positivi di quanto si poteva sperare, ma non modificano comunque la tendenza generale dell'84. Il ministro Forte, suir.Avanti!», parla addirittura di un nuovo «raffreddamento», con il tasso di inflazione che «stando ai dati dei grandi Comuni è sceso al 92 per cento: E ieri sera, i più stretti collaboratori di Craxi assicuravano da Palazzo Chigi che tutte le previsioni fanno ritenere possibile per fine anno il traguardo di un'inflazione sotto la soglia del 10 per cento. Questo ottimismo è giustificato oppure è fuori luogo? Ottobre — in sostanza — è la conferma di una tendenza positiva oppure è la spia che qualcosa sta cambiando nella lotta contro l'inflazione? Molto cauto, contro ogni trionfalismo fuori luogo, il ministro del Tesoro Goria invita tutti alla prudenza: è vero che l'inflazione tendenziale rimane al di sotto del 10 per cento, ed è vero che un incremento dell'i,2 per cento rispetto a settembre rientra nelle oscillazioni previste come possibili: -Ma il dato di ottobre — aggiunge il ministro del Tesoro — ci lascia comunque avvertiti nella convinzione più volte espressa che la lotta all'inflazione è una battaglia che si vince con anni di impegno perseverante, ma die si può perdere anche in un solo giorno-. Sulla stessa linea si muove il ministro dell'Industria, Renato Altissimo. «Ottobre è un segnale che non va sottovalutato affatto — ci ha detto ieri —. / dati di questo mese sono molto "balordi" e disomogenei, ma dimostrano due cose. La manovra ce! governo riesce, e alla fine dell'anno l'inflazione dovrebbe oscillare tra il 9,8 e il 102 per cento, con un risultato positivo: ma nello stesso tempo, la situazione resta ancora di grande fragilità, e non possiamo minimamente permetterci di tirare il respiro. Insomma: la strada è giusta, ma è ancora piena di curve e in salita, e il manovratore deve stare molto attento nel cammino. La legge finanziaria dà dei segnali importanti per raggiungere l'obietti¬ vo di un'inflazione al 7per cento il prossimo anno. Ma guai se pensassimo che questa battaglia è finita e riaprissimo spazi alla finanza allegra. Al contrario, dobbiamo continuare a governare la spesa pubblica con grande determinazione. Di fronte ai pensionati e ai senza lavoro, questa, come direbbe Einaudi, è la vera questione morale^. Come mai le cifre di ottobre consentono questa disparita di valutazioni tra l'ottimismo del socialista Forte e la cautela del democristiano Ooria e del liberale Altissimo? E' lo stesso ministro dell'Industria che spiega l'«atipicità- del rilevamenti di questo mese. «L'incremento di ottobre — fa notare Altissimo — è la risultante di fattori contrastanti: l'importante settore dell'alimentazione ha avuto una dinamica molto contenuta, mentre l'abbigliamento è stato influenzato da fattori stagionali e presenta aspetti "erratici". Il forte aumento dei combustibili, poi, è dovuto allimpennata del dollaro: anche se con ritardo rispetto alle attese, la riduzione dei prezzi sul mercato internazionale è per ora in allo, tanto c/te secondo i dati Cee dalla mezzanotte di venerdì prossimo il prezzo del gasolio per riscaldamento diminuirci in Italia di dieci lire al litro e quello del cherosene di undici. Nel settore delle abitazioni, infine, l'anormale crescita del dato a Milano (più 22,7per cento rispetto ad ottobre '83) è dovuto all'adeguamento dei canoni di locazione delle case popolari, con un effetto ritardato che non riflette ancora il blocco dell'equo canone». Un mese, dunque, influenzato da fattori anomali, secondo 11 governo. «Non dimentichiamo comunque — ha aggiunto il ministro del Bilancio, Romita, socialdemocratico — che dopo il minimo di settembre, che aveva contrastato alcune previsioni pessimistiche, una certa ripresa dei prezzi era considerata inevitabile. Ma questa ripresa resta entro i limiti fisiologici e non deve desiare allarmi o preoccupazioni. Una discesa dell'inflazione dal 14 al 10 per cento è in ogni caso un grosso risultato. Il governo aveva obiettivi ancora più ambiziosi, e a fine anno potrà sfiorarli. Le premesse per scendere al 7 per cento nell'85, ci sono tutte, e non è certo il mese di ottobre che può cambiare questa tendenza: Ezio Mauro

Persone citate: Bettino Craxi, Craxi, Einaudi, Goria, Renato Altissimo, Romita

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma